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PRENDEREMO IL TAXI...AL VOLO - IN AMERICA L'AEROTAXI ELETTRICO "ALIA" DELLA STARTUP "BETA" HA HA GIÀ RACCOLTO 796 MILIONI DI DOLLARI DI INVESTIMENTI E PUNTA A OTTENERE IL VIA LIBERA DELL'ENTE FEDERALE DELL'AVIAZIONE USA NEL 2024 - I VELIVOLI POTREBBERO ESSERE USATI PER TRASPORTARE I PASSEGGERI DA E VERSO GLI AEROPORTI...
Leonard Berberi per il “Corriere della Sera”
Amazon ci punta per trasportare i pacchi in modo veloce e con consegna poche ore dopo l'ordine. L'esercito americano (che l'ha già testato poche settimane fa) per spostare militari, esperti e attrezzature. Il nuovo oggetto del desiderio si chiama «Alia», è un aerotaxi elettrico della startup Beta che ha già raccolto 796 milioni di dollari di investimenti e punta a ottenere il via libera dell'ente federale dell'aviazione Usa nel 2024.
Con un'apertura alare di oltre 15 metri, un'autonomia di volo di 400 chilometri, una velocità massima di 278 km/h e una batteria che si ricarica in una cinquantina di minuti «Alia» può portare fino a 6 metri cubi di pacchi o 5 passeggeri oltre al pilota. È un «eVtol», un velivolo elettrico a decollo e atterraggio verticale.
Non ha bisogno di una pista dove prendere la rincorsa o dove frenare, ma certo necessita di una struttura apposita, i «vertiporti», sui quali stanno investendo diversi scali, anche italiani, come quelli gestiti da Aeroporti di Roma (Fiumicino e Ciampino) e Sea (Milano Malpensa e Linate).
«Alia» - di cui hanno scritto di recente i grandi giornali e le riviste specializzate statunitensi - è in ottima compagnia.
Nel mondo, calcolano i database specializzati, sono oltre 250 i progetti di «eVtol» - dai prototipi in fase di test a quelli ancora su carta - che cercano di velocizzare il trasporto di merci e persone nelle metropoli strozzate dal traffico o tra le città. Gli investimenti - pubblici e soprattutto privati - dal 2010 al 2021 hanno toccato i 6,5 miliardi di dollari, calcola Tnmt: di questi 1,25 miliardi nel 2020 e 4,5 miliardi nel 2021. Mentre il mondo è rimasto quasi «ibernato» a causa del Covid, questo settore è letteralmente esploso.
Non tutti ce la faranno (per ragioni di mercato) e non tutti avranno l'autorizzazione a spiccare il volo (dalla Faa negli Usa e da Easa in Europa): le complessità restano tante. Ma alcune aziende sono più avanti di altre: secondo Smg Consulting - che stila ogni mese una sorta di indice di «realismo», cioè la stima di quante chance queste startup hanno di entrare in servizio - «Alia» è al terzo posto, dopo «S4» di Joby Aviation e «VoloCity» di Volocopter (dove sta investendo Atlantia).
VOLOCITY VOLOCOPTER
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