DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI…
Fabio Savelli per il “Corriere della sera”
Due anni di pandemia: quasi 25 miliardi di ristori a fondo perduto. Due anni terribili per l'economia. Chiusure prolungate di bar e ristoranti, alberghi e sale scommesse, piscine e palestre. Coprifuoco notturno a partire dalle 18 per oltre sette mesi a cavallo tra il 2020 e il 2021 che hanno buttato giù il fatturato di migliaia di partite Iva. Misure di distanziamento, non più di quattro a pranzo allo stesso tavolo, assembramenti vietati, mascherina di ordinanza.
Eppure lo Stato sociale ha tenuto, aumentando il debito pubblico che ha superato il 150% in rapporto al Pil. L'economia però è ripartita se nel 2021 la crescita ha rimbalzato al 6,6%. Grazie ai vaccini certo, ma migliaia di esercenti, piccole e medie imprese, attività turistiche hanno superato l'emergenza anche attingendo ai diversi fondi messi in campo dal governo per affrontare una sfida dalla portata inimmaginabile.
I dati appena pubblicati dall'Agenzia delle Entrate restituiscono una diapositiva fedele di cosa abbiamo vissuto. Oltre 2,45 milioni di beneficiari dei vari aiuti erogati dall'Agenzia, guidata da Ernesto Maria Ruffini, nel 2020, circa 2,25 milioni nel 2021. Oltre 9,38 miliardi dispensati nel primo anno di pandemia, 15,34 miliardi nel secondo. Totale: 24,7 miliardi.
Quasi la metà delle risorse messe in campo dall'esecutivo nei primi due decreti Aiuti contro il caro energia. Poco meno del doppio dell'intervento appena varato, l'Aiuti ter, che movimenta circa 14 miliardi. Tredici i provvedimenti, nei due anni in questione, che hanno dato mandato all'Agenzia delle Entrate di effettuare i pagamenti sui conti correnti dei destinatari a seguito di triangolazione con la Banca d'Italia. Ristori nella gran parte dei casi arrivati in una decina di giorni dalle richieste. Dal primo decreto Rilancio, aprile 2020, ai due Ristori 1 e bis fino ai due Sostegni 1 e bis del 2021, per citare i più rappresentativi.
Procedure in tempi record grazie alla piattaforma informatica dell'Agenzia, gestita in collaborazione con Sogei, la società hi-tech del ministero del Tesoro, che aveva già a disposizione sui suoi cervelloni miliardi di dati degli italiani derivanti dall'anagrafe tributaria, tra dichiarazione dei redditi e fatturazione elettronica. Un cambio di passo applaudito anche dall'allora premier, Giuseppe Conte, dopo le prime criticità manifestate dall'Inps per il primo bonus autonomi di marzo 2020 in cui il portale andò in tilt in pochi minuti.
La regione destinataria della maggiore quota di contributi nel 2021 è stata la Lombardia (3.171.267.365), a seguire Lazio (1.617.317.622), Veneto (1.483.497.511), Campania (1.259.045.717), Emilia Romagna (1.258.814.413) e Toscana (1.245.521.274). Non a caso le più rilevanti in termini di popolazione e di presenza di attività economico-ricettive.
Interessante annotare che il numero dei beneficiari nel 2020 è stato superiore a quello dell'anno dopo ma l'ammontare delle risorse è invertito, con un aggravio sui conti pubblici di circa 6 miliardi nel secondo anno di Covid. Segnale che gli interventi sono cresciuti, ma sono stati anche più selettivi. Mirati su chi ne aveva bisogno. Ora la sfida del caro energia. Che incide sul debito ma produce un extra gettito da inflazione.
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