DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL…
E NEL PAPOCCHIO SUL “CONCERTO” PER L’ASSALTO DI MPS A MEDIOBANCA CI FINISCONO ANCHE LE CASSE DI PREVIDENZA – PER I PM, CI SONO MOLTE “ANOMALIE FORMALI” NEGLI ACQUISTI, DA PARTE DI ENPAM ED ENASARCO, DI AZIONI MEDIOBANCA SOTTO SCALATA DI MPS: GLI ACQUISTI SONO STATI DECISI IN “ASSENZA DI DELIBERA DEL CDA” DELLE CASSE SOTTOPOSTE A “VIGILANZA PUBBLICA” PER GLI “ACQUISTI ESTRANEI ALLA POLICY DI INVESTIMENTO PREVISTA DALLO STATUTO” - GLI INCARICHI INOLTRE SAREBBERO STATI AFFIDATI A SOCIETÀ COME “SGR MIRIA”, CHE HA RAMIFICAZIONI A LONDRA E A MALTA (PAESE CHE NON COLLABORA CON LE AUTORITÀ DI VIGILANZA ITALIANE) - PER I MAGISTRATI, LE CASSE HANNO SOSTENUTO LA SCALATA DI MPS PER OPPORSI ALL'OPS DI MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI…
Andrea Deugeni e Luca Gualtieri per “MF – Milano Finanza”
Anche le casse di previdenza finiscono nel mirino della procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta sulla scalata di Mps a Mediobanca. Secondo il decreto di perquisizione emesso giovedì 27, i pm Luca Gaglio e Giovanni Polizzi coordinati dal procuratore aggiunto Roberto Pellicano ravvisano «numerose anomalie formali» negli «acquisti di azioni Mediobanca» sotto scalata di Mps da parte di Enpam ed Enasarco.
In particolare, secondo gli inquirenti, gli acquisti sarebbero stati decisi in «assenza di delibera del cda» delle casse sottoposte a «vigilanza pubblica» per gli «acquisti estranei alla policy di investimento prevista dallo statuto».
Gli incarichi inoltre sarebbero stati «affidati» a società in «paesi non collaboranti con le autorità di vigilanza» italiane, come Malta. Alle più recenti assemblee Enpam aveva in portafoglio l’1,98% di Piazzetta Cuccia e quasi 2% di Montepaschi; Enasarco ne deteneva rispettivamente il 2,52% e il 3%, quest'ultimo con due fondi gestiti dalla sua sgr Miria che ha ramificazioni a Londra e a Malta.
Sotto il faro del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza sono finiti gli incarichi che l’ente previdenziale degli agenti di commercio ha affidato alla sgr «in house», con «mandati privi di limiti circa i criteri di investimento».
Tra le altre anomalie ravvisate dai pm sulle casse c'è il fatto che gli acquisti di azioni Mediobanca «sono apparsi come finalizzati» a «sostenere» la scalata di Mps e ad opporsi
all'ops di Mediobanca su Banca Generali, anche perché privi di documentazione che spiegassero le ragioni finanziarie degli acquisti.
LUIGI LOVAGLIO FRANCESCO MILLERI GAETANO CALTAGIRONE GENERALI
Per questi motivi la Procura ha indicato una serie di parole chiave e di nomi con cui effettuare le ricerche-analisi su cellulari e dispositivi informatici sequestrati e, nel caso delle persone fisiche, acquisire le conversazion via chat. Fra le chiavi di ricerca compaiono le parole Miria, Domenico Pimpinella (dg Enpam) e Umberto Mirizzi (ex presidente Enasarco).
Per la procura l'assemblea del 22 agosto che bocciò l'ops di Mediobanca su Banca Generali è stata lo «spartiacque» in cui si sono «misurate le forze» interne all'azionariato in vista delle adesioni all'offerta di Mps. «L'astensione di Delfin» ha denotato «di per sé una posizione ambigua si è rivelata poco più di un espediente per mascherare il concerto» con Francesco Gaetano Caltagirone.
Circa l'ipotesi di concerto che vede indagati per ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio Caltagirone, Francesco Milleri e Luigi Lovaglio, i magistrati vogliono condurre un'inchiesta chirurgica con un perimetro ben definito sia in senso societario che cronologico. I pm si sono focalizzati, almeno per ora, su un arco temporale che va da novembre 2024, data della vendita dell'ultima tranche del 15% di Mps da parte del Tesoro, fino all'opas su Mediobanca lanciata a gennaio e terminata a settembre.
Le indagini sono partite a febbraio dopo un esposto presentato da Piazzetta Cuccia a seguito di querela per diffamazione e si saldato con una mossa analoga sempre di Mediobanca a Consob sull'ipotesi di concerto. Ancora più ristretto è l'intervallo coperto dalle intercettazioni: si tratta di una trentina di giorni tra aprile e maggio, che comprendono sia l'assemblea di Mps - che il 18 aprile scorso ha autorizzato l'aumento di capitale al servizio dell'offerta - sia il lancio dell'ops di Mediobanca su Banca Generali del 28 aprile.
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MILLERI
Per Lovaglio è stato ipotizzato il concorso esterno visto che, nella presunta operazione illecita, non avrebbe «agito nell'interesse di Mps e nemmeno per conto del Mef» ma avrebbe fornito un «contributo causale» alla manipolazione del mercato portata avanti dagli altri due indagati con una «strategia coordinata».
Fonti giudiziarie precisano che le verifiche sulle ipotesi di concerto non coinvolgono l'azinariato di Generali, visto che nel periodo esaminato non è emersa una operatività dei soggetti indagati sulla compagnia, che pure è partecipata da Calta-girone, Delfin e da Mediobanca (e quindi, adesso, da Mps).
Lovaglio, Nagel, Caltagirone, Milleri
Tanto meno coinvolge il Tesoro. I magistrati puntano ora a consolidare il quadro probatorio. I computer e i cellulari sequestrati a Milleri, Caltagirone, Lovaglio più altri saranno sottoposti a un lavoro di estrazione dei dati che può durare fino a tre mesi.
La procura vuole anche acquisire altro materiale, a partire dal documento di autorizzazione dell'opas del Monte su Mediobanca da parte della Bce.
Non sono previste infine misure cautelari: fonti giudiziarie escludono provvedimenti drastici come la richiesta di congelamento di quote di Delfin e Caltagirone in Mps. I pm hanno invece inoltrato qualche giorno prima delle perquis1z10-ni le relazioni esplicative delle attività a Consob e Bce.
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