L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE CI PIACE: QUELLA CHE CI FA VIVERE PIÙ A LUNGO - OPENAI HA SVILUPPATO UN MODELLO LINGUISTICO PER LA LONGEVITÀ - IL PROGRAMMA, CHIAMATO "GPT-4B MICRO" È IN GRADO DI "IMMAGINARE" PROTEINE CHE TRASFORMANO LE CELLULE NORMALI IN STAMINALI APRENDO UNA STRADA ALLA COSTRUZIONE DI ORGANI UMANI E A CELLULE SOSTITUTIVE: "LE PROTEINE SEMBRANO MIGLIORI DI QUELLE CHE GLI SCIENZIATI SONO GIÀ IN GRADO DI PRODURRE…"

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longevità

(ANSA) - La mania della Silicon Valley per la longevità colpisce anche OpenAI, la casa madre di ChatGpt. L'azienda guidata da Sam Altman ha sviluppato un modello linguistico che immagina proteine in grado di trasformare le cellule normali in cellule staminali, aprendo una ulteriore strada alla costruzione di organi umani e a cellule sostitutive.

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Il lavoro ancora non pubblicato ufficialmente - ne scrive il Mit Technolgy Review - è condotto da OpenAI in collaborazione con Retro Biosciences, la startup che ha l'obiettivo di estendere di 10 anni l'aspettativa di vita e che collabora da un anno con la società di ChatGpt. Il nuovo modello di intelligenza artificiale addestrato da OpenAI si chiama GPT-4b micro e cerca di riprogettare le proteine ;(un insieme specifico chiamato fattore Yamanaka) che "una volta aggiunte ad una cellula di pelle umana - si legge sul Mit Technolgy Review - la trasformano in una cellula staminale apparentemente giovane, che può produrre qualsiasi altro tessuto nel corpo".

 

longevita'

Il nuovo modello di IA è stato addestrato per suggerire questa "riprogrammazione" in maniera più efficace. "In generale, le proteine sembrano migliori di quelle che gli scienziati sono già in grado di produrre", afferma John Hallman, ricercatore di OpenAI. Questo modello funziona in maniera diversa da AlphaFold - vincitore del premio Nobel per la chimica e sviluppato da ricercatori di Google DeepMind, la sezione della società che si occupa di intelligenza artificiale - che prevede quale forma assumeranno le proteine. Tuttavia, potrà essere giudicato da scienziati esterni quando le due società pubblicheranno i risultati reali, che le aziende dicono che stanno pianificando.