
FLASH! - QUI, SAN PIETRO: TANA PER PATRIZIA SCURTI! MASSÌ, NON POTEVA MANCARE AL FUNERALE DI PAPA…
Marco Grasso per “la Stampa”
I vicini, giurano di essersi preoccupati sul serio, perché «quel bambino», dicono, «urlava come un ossesso». Il padre, interrogato, non fa una piega, e ammette che sì, uno schiaffo, glielo ha dato, perché non ce la faceva proprio più a sopportare tutti quei capricci. Racconta che la famiglia voleva andare a mangiare dai parenti, mentre il figlio, 12 anni, voleva uscire da solo. Uno dei carabinieri intervenuti sul posto sospira e allarga le braccia: «Noi la denuncia l' abbiamo trasmessa, però...».
La storia, accaduta il giorno di Ferragosto a una famiglia di Genova, sembra la fotocopia di un fatto che quattro anni fa vide come protagonista un consigliere di Canosa di Puglia in vacanza a Stoccolma. È al ristorante con la moglie e il figlio, pure lui dodicenne. Il ragazzino vuole la pizza e scappa, il genitore lo riprende e gli molla uno schiaffone, destando lo scandalo dei presenti. Finisce con una condanna a un mese di carcere e una sberla che pedagogico-diplomatica che sembra inferta a un intero sistema culturale.
La Svezia è partita da lontano: nel 1979 è stato il primo paese al mondo a togliere a un genitore il diritto di dare uno schiaffo al figlio, dopo che una legge condannava già dal 1966 le percosse su minore. L'Italia è arrivata più tardi, e con un po' meno di chiarezza: una sentenza della Corte di Cassazione del 2010 stabilisce che anche un solo ceffone, metodo educativo da bacchettoni, può essere considerato un reato. Quale? Il codice penale lo definisce abuso di metodi di correttivi ed è ciò di cui potrebbe essere indagato il padre, che rischia fino a sei mesi di carcere e l' interessamento dei servizi sociali.
La domanda, dopo che il più disastroso dei pranzi di Ferragosto si è compiuto, se la sono posta in tanti, a cominciare dai testimoni che hanno chiesto l' intervento dell' autorità costituita: dove sta il limite tra un rimprovero (energico) e un maltrattamento? Di certo c' è che il caso farà ancora discutere.
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