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PARIGI AL RALLENTATORE – DAL 30 AGOSTO IL LIMITE DI VELOCITÀ PER AUTO E MOTO PASSERÀ DA 50 A 30 KM/H IN QUASI TUTTA LA CITTÀ, ECCETTO LA TANGENZIALE E ALCUNI BOULEVARD – MA MOLTI ABITANTI DELLA CAPITALE FRANCESE CRITICANO LA SINDACO HIDALGO PER AVER PROVOCATO IL CAOS NELLA MOBILITÀ, CON PISTE CICLABILI PROVVISORIE CHE DETURPANO IL DECORO URBANO E L’INCORAGGIAMENTO ALL'UTILIZZO DI MONOPATTINI BICI...
Stefano Montefiori per www.motori.corriere.it
A partire dal 30 agosto Parigi diventerà una «città a 30 all’ora», perché il limite di velocità per auto e moto passerà da 50 a 30 km/h in quasi tutta la capitale, con le eccezioni del périphérique (la tangenziale) e alcuni boulevard.
La sindaca Anne Hidalgo e l’assessore ai trasporti David Belliard hanno spiegato che questa misura punta a ridurre il rumore, ad adattare la città al cambiamento climatico, e più in generale a ribadire la scelta di fondo rivendicata dall’amministrazione di sinistra ed ecologista, ovvero scoraggiare l’uso dell’auto a favore delle «nuove mobilità», in particolare della bicicletta.
«Dobbiamo proteggere i più vulnerabili: pedoni, ciclisti, bambini e anziani. Fluidifichiamo il traffico diminuendo accelerazioni e decelerazioni», ha aggiunto Belliard, che ha ricordato come la città a 30 all’ora fosse una delle promesse elettorali della sindaca Anne Hidalgo, che nel giugno 2020 è stata riconfermata alla guida della capitale. Sugli Champs Elysées, sulle avenue de la Grande-Armée e Foch e su qualche altro asse a quattro corsie il limite resterà a 50 km/h.
La sindaca Hidalgo deve rispondere però anche alle numerose critiche di chi la accusa di avere provocato il caos nella mobilità a Parigi, con piste ciclabili provvisorie che deturpano il decoro urbano, e l’incoraggiamento generico alle due ruote che si stanno dimostrando pericolose quanto le auto. I ciclisti, che percorrono spesso a grande velocità i 1000 chilometri di piste ciclabili senza rinunciare talvolta a marciapiedi e contromano, si stanno rivelando imprudenti e rissosi quanto gli automobilisti, e c’è poi il problema dei monopattini elettrici.
Il caso di Miriam Segato, la trentenne italiana travolta e uccisa da due ragazze in monopattino elettrico, e altri episodi simili hanno sottolineato la pericolosità e il senso di impunità che accompagna talvolta la «nuova mobilità». Per questo Hidalgo ha imposto ai tre operatori abilitati a Parigi – Lime, Tier e Dott – di prendere provvedimenti e abbassare la velocità massima dei monopattini elettrici da 20 a 10 km/h nelle zone pedonali del centro, pena il ritiro della licenza a settembre.
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