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PER BACCO! – A POMPEI È STATO SCOPERTO UN AFFRESCO DI DIMENSIONI NATURALI, IN UNA DOMUS RIBATTEZZATA “CASA DEL TIASO”, CHE RACCONTA L’INIZIAZIONE AI MISTERI DI DIONISIO, IL DIO DEL VINO – NEL DIPINTO CI SONO DELLE BACCANTI RAPPRESENTATE COME DANZATRICI, DELLE CACCIATRICI E DEI SATIRI INTORNO A UNA INIZIANDA – IL DIRETTORE DEL PARCO ARCHEOLOGICO, GABRIEL ZUCHTRIEGEL: “LA APRE UN NUOVO DIBATTITO SUI RITUALI PER DIONISO. AL CENTRO NON C'È IL DIO COME NELLA VILLA DEI MISTERI, MA C'È UNA DONNA CHE…”
Estratto dell’articolo di Gimmo Cuomo per www.corriere.it
[…] Un nuovo grande affresco getta luce sul mistero di Dioniso nel mondo classico. In una grande sala per banchetti, scavata nelle ultime settimane nell’area centrale di Pompei, nell’insula 10 della Regione IX, in una domus è emerso un […] dipinto a grandi figure, che gira intorno a tre lati dell’ambiente. Il quarto era aperto sul giardino.
Il fregio mostra il corteo di Dioniso, il dio del vino: ci sono baccanti rappresentate come danzatrici. Ma anche come cacciatrici feroci […] poi giovani satiri con le orecchie appuntite che suonano un doppio flauto, mentre un altro compie un sacrificio di vino in stile acrobatico. Gli archeologi hanno battezzato la domus con il fregio «casa del Tiaso». […]
Al centro della composizione c'è una giovane donna con un vecchio sileno che impugna una torcia: si tratta di una inizianda, ovvero una donna mortale che tramite un rituale notturno sta per essere iniziata nei misteri di Dioniso, il dio che muore e rinasce promettendo lo stesso ai suoi seguaci. Un dettaglio curioso consiste nel fatto che tutte le figure del fregio sono rappresentate su piedistalli. Come fossero statue, mentre al tempo stesso movimenti, carnagione e vestiti le fanno apparire come fossero vive.
«Siamo nel cosiddetto secondo stile pompeiano - rivela il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel - il fregio può essere datato agli anni 40 e 30 avanti Cristo. Questo significa che nel momento dell’eruzione del Vesuvio che seppellì Pompei, il fregio dionisiaco era già presente da un secolo sulla parete. La megalografia è in una sala banchetti e apre un nuovo dibattito sui rituali per Dioniso. Al centro non c'è il dio come nella Villa dei Misteri, ma c'è una donna. Che si ritrova al centro di questo corteo. Ed è l'unica che guarda al centro verso la sala. Abbiamo di fronte una iconografia di iniziazione».[…]
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