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"PER LA GINNASTICA HO TENTATO DUE VOLTE IL SUICIDIO" - I CASI DI ABUSI E MALTRATTAMENTI SCUOTONO LA FEDERGINNASTICA - DUE EX FARFALLE, NINA CORRADINI E ANNA BASTA, HANNO RACCONTATO DI ESSERE STATE INSULTATE E UMILIATE DALLE ALENATRICI PER IL LORO PESO: "PER TANTO TEMPO HO SOFFERTO DI ATTACCHI DI PANICO. USAVO I LASSATIVI PER PERDERE PESO, MA LI USAVO IN MODO IMPROPRIO" - DOPO LE DENUNCE DELLE DUE ATLETE, SI SONO FATTE AVANTI ALTRE CHE HANNO DENUNCIATO ABUSI...

Da “la Repubblica”

nina corradini 3

 

Non più. L'ex Farfalla azzurra di Roma non è l'unica a fare luce sulle pressioni psicologiche e le umiliazioni subite durante i due anni trascorsi a Cesano Maderno con Federginnastica. Dopo il suo racconto a Repubblica , parla anche un'altra atleta. Si chiama Anna Basta, è bolognese e ricorda bene le notti passate in piedi, a piangere.

 

Per due volte, l'ex stella della Nazionale di ritmica ha pensato al suicidio: «Una volta non ho agito perché è entrata una persona in stanza e mi sono scossa. La seconda ero in mezzo alla gente». Le sue memorie si ricavano dalle vecchie chat, dagli scambi con la madre su WhatsApp. È il 2019 e una mattina, alle 9.13, dopo non aver chiuso occhio (nelle orecchie «le urla delle allenatrici per il mio corpo») l'ex ginnasta si sfoga così: «Ho sognato la bilancia, un incubo».

 

anna basta 7

Altro messaggio: «So che in 2 giorni posso tornare al peso di prima ma non devo toccare cibo. Significa che appena un giorno mangio una fetta di carne in più è la fine ». Poi, in un successivo momento di depressione, la confessione più grave: «Volevo fare ginnastica, non volevo soffrire e basta». Qualche settimana più tardi, alle 20, aveva ansia per le umiliazioni che avrebbe potuto ricevere la mattina seguente dopo il controllo della bilancia: «Sono molto gonfia e ho paura, anzi paurissima per domani».

 

La Farfalla adesso vola sopra il silenzio che cela il trattamento subito: «Appena ho cominciato a parlare ho incrinato molti rapporti, ci sono state reazioni brutte però io vado avanti, lo faccio per le bambine». La sua storia, così come quella di tante altre protagoniste che ora stanno cominciando a parlare, è infatti la stessa di molte adolescenti. «Per tanto tempo ho sofferto di attacchi di panico», racconta Anna, entrata nell'Accademia di Desio a 15 anni, nel 2016 e rimasta lì fino al 2020: «Nina usava i lassativi? Io prendevo le Dieci Erbe, delle pastiglie che aiutano ad andare in bagno. Il problema è che le ho usate in modo improprio».

 

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Per rivivere l'inferno di Anna è necessario leggere i messaggi che si scambiava con la mamma. Screenshot datati 2019: «Mi dispiace che il mio corpo sia così». Ancora: «Mi rendo conto di essere arrivata a un punto in cui non vivo bene con me stessa, in cui non riesco a guardami allo specchio senza distogliere lo sguardo incazzata, in cui ho paura che le persone mi giudichino sempre», «vado a dormire e prego di essere felice il giorno dopo, senza ansie».

anna basta 4

 

La mamma tentava di rassicurarla a distanza: «Vivevamo 11 mesi in ritiro e i miei genitori non pensavano fosse così grave la situazione, anche perché quando la vedevo tentavo di sdrammatizzare. Hanno capito davvero la realtà solo quando ho abbandonato l'Accademia e sono tornata a Bologna. Non pensavano di vedermi così distrutta».

 

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Una volta a casa, Anna ha cominciato ad avere problemi con il cibo e ha iniziato un percorso con uno psicologo. Adesso sui social, sempre per sensibilizzare i giovani su questo argomento anche in relazione al Disturbo del comportamento alimentare, ha attivato una rubrica: "Non siete soli". «Con una nutrizionista pubblichiamo post sui disturbi alimentari. Ne hanno bisogno molti adolescenti, non solo del mondo della ritmica: i social ti inducono al perfezionismo», spiega Anna.

 

farfalle azzurre.

Purtroppo i casi di Nina e Anna non sono isolati e le vittime di abusi mentali sono anche ex ginnaste che non sono arrivate al loro livello. Vanessa, sotto il profilo di Anna, per esempio, si confessa così: «La ritmica mi ha rovinato la vita. Mi sono ammalata a 13 anni di anoressia, era il 1997, facevo agonismo. La mia istruttrice mi costrinse ad arrivare a 35 chili per 157 centimetri d'altezza. A 16 anni il primo infarto. Oggi ne ho 37, la malattia mi ha danneggiato il cuore e il corpo». Imma, invece, faceva danza classica: «Non dimenticherò mai le parole della mia ex insegnante: "Avete dei sederi enormi", "vi si vede tutto", "sembrate grasse". Ha creato paure e comportamenti non sani in ragazze oggettivamente magre. L'umiliazione è qualcosa che non si dimentica».

farfalle azzurre mondiali giappone

 

All'intervista di Nina Corradini, la Federginnastica ha risposto ieri con un comunicato: «Non tolleriamo alcuna forma di abuso. Lo sport, con la ginnastica in primis, è rispetto della persona, celebrazione del talento e del benessere. Sono state date disposizioni perché siano immediatamente informati la Procura Federale e il Safeguarding Officer per gli accertamenti e le azioni di rispettiva competenza.

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Su questi profili la Federazione è impegnata a migliorare sia l'informazione che la prevenzione. Da poco è iniziato un progetto pilota e istituito il Safeguarding Officer, organo nuovo, con competenze specifiche, psicologiche e legali. Invitiamo tutte le ginnaste e i ginnasti, i tecnici e i dirigenti a farsi avanti e chiunque abbia informazioni contatti la Fgi, la quale garantirà riservatezza e ascolto». Anna Basta, nel 2020, aveva denunciato tutto «ai piani alti», ma «nessuno ha mai fatto nulla».

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