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DIO E' MORTO – PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DELLA GERMANIA, I NON CREDENTI SUPERANO I FEDELI PROTESTANTI E CATTOLICI – IL CALO (DAL 60% NEL 2022 AL 45% NEL 2024) È DOVUTO A DIVERSI FATTORI: L’AUMENTO DI PERSONE DI ALTRE FEDI (SOPRATTUTTO MUSULMANI), GLI SCANDALI DI CORRUZIONE O DI ABUSI SU MINORI CHE HANNO TRAVOLTO LA COMUNITÀ ECCLESIASTICA TEDESCA, MA ANCHE LA “KIRCHENSTEUR”, OVVERO…

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Estratto dell’articolo di Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

religione

 

[…] Per la prima volta nella storia della Germania, il numero di persone che dice di appartenere alle due confessioni principali, protestante e cattolica, è inferiore a quelli che si dichiarano konfessionslos, senza religione appunto.

 

[…] Secondo la rilevazione annuale del Forschungsgruppe Weltanschauungen, nel 2024 39 milioni di tedeschi (il 47% del totale) si sono dichiarati non credenti, contro i 38 milioni (il 45%) rimasti ancora membri delle due Chiese più importanti.

 

[…] Nel 1990 appena il 22% della popolazione si dichiarava privo di confessione religiosa. Certo, ci sono ancora da mettere nel conto i 3,3 milioni di cittadini che si dichiarano fedeli osservanti dell’Islam e diverse centinaia di migliaia appartenenti a diverse comunità cristiane. Ma il dato segna un punto di svolta simbolico nel più grande Paese d’Europa, culla del protestantesimo.

 

preghiera

Ci sono molte ragioni per spiegare come sia stato possibile che nel 2020 quasi il 60% della popolazione in Germania si dichiarasse di fede cristiana e che oggi questa percentuale sia inferiore di un quarto. Oltre 5,5 milioni di persone hanno abbandonato le Chiese cattolica e protestante, segnate negativamente da scandali di corruzione o di abusi sessuali sui minori.

 

Un solo dato: un rapporto commissionato dalla Conferenza episcopale tedesca due anni fa ha accertato che tra il 1946 e il 2014, 3.677 bambini e adolescenti sono stati oggetto di molestia da parte di 1.670 membri del clero cattolico. […] In Germania, […] chi dichiara l’appartenenza a una chiesa, deve pagare la Kirchensteuer, vestigia medioevale che aggiunge un carico fiscale tra l’8% e il 9% all’aliquota sul reddito. In tempi di crisi economica, con il Paese in recessione ormai da tre anni di seguito, anche i tedeschi devono fare una scelta tra Dio e mammona