DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Dalla rubrica delle lettere di “Repubblica”
mirella serri foto di bacco (2)
Caro Merlo, Cino Zucchi, l’archistar milanese, scrive: “Tanto qualsiasi risultato esca dalla gara qualcuno avrà da dire: Boeri, Zucchi e la Cupola milanese”. Parole profetiche. Puntuali i pubblici ministeri hanno detto la loro: arresti domiciliari. Tra gli indagati e alcuni concorrenti sono corsi molti messaggi.
Non sempre la pensavano allo stesso modo. Comunque non si sono viste tangenti. Tutt’al più c’è il venticello del malcostume diffuso di orientare i concorsi. Le manovre dei cattedratici fanno scuola. Ma i domiciliari non sono esagerati? Di questo passo bisognerà costruire residenze coatte per associati e ordinari.
Mirella Serri
La risposta di Francesco Merlo
Meno male che, nonostante questo malcostume di addomesticare i concorsi, ci sono anche delle eccellenze, non solo Boeri e Zucchi e non solo in architettura, ma anche in fisica, come testimonia il premio Nobel Giorgio Parisi, e poi in medicina, in chimica e matematica e in tutti i saperi umanistici, il che potrebbe confermare paradossalmente la validità del sistema dell’addomesticare i concorsi. La questione è intricata.
E l’indagine della procura di Milano sul concorso — comunale — per la Biblioteca Beic, insegue proprio questo teorema: come tutti i concorsi, anche questo è stato pilotato dalla giuria per far vincere il progetto degli amici. Sicuramente i concorsi sono una trincea permanente ma i due architetti indagati Stefano Boeri e Cino Zucchi sono, in misura diversa, due campioni di un mercato del lavoro moderno e competitivo che è molto esposto al reato, pure quando non c’è; tutti lo sanno e anche loro lo sapevano.
Penso anche io che, partita l’indagine, sia interesse generale, di Milano e ovviamente di Boeri e Zucchi, che i pm indaghino a fondo e bene. Ma c’è quel dettaglio rivelatore, una dismisura da accanimento, una troppità che sovverte la gerarchia dei delitti e delle pene: la richiesta degli arresti domiciliari, come fossero pericolosi delinquenti. I procuratori rischiano così di somigliare ai pm come se li inventava Berlusconi, sembrano disegnati dai giornalisti di destra, quelli che gongolano perché le toghe rosse arrestano gli architetti rossi.
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