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PIU' BISTRATTATO DEI ROM… C’E’ SOLO FORMIGONI – IL 100% DEI COMMENTATORI SOCIAL HA GODUTO DAVANTI ALL’OCCUPAZIONE DELLA VILLA IN SARDEGNA DELL’EX GOVERNATORE CELESTE DA PARTE DI UN GRUPPO DI ZINGARI – MA SE FOSSE SUCCESSO A LORO COME AVREBBERO REAGITO?

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Lorenzo Mottola per “Libero quotidiano”

 

ROBERTO FORMIGONI   ROBERTO FORMIGONI

C'è qualcosa di sinistro nel modo in cui la sorte continua ad accanirsi su Roberto Formigoni. Dopo l' assalto dei magistrati, le Olgettine al Pirellone e i pasticci del Trota, all' ormai ex Celeste governatore ora tocca affrontare anche le comitive di vacanzieri rom. Gli zingari - a quanto si apprende - hanno smesso di accontentarsi di rubare i cavi di rame dai lampioni: adesso girano la Sardegna per fare le vacanze a sbafo. Un gruppetto di loro ha puntato la famosa "Villa le Grazie", a due passi da Porto Cervo, in Costa Smeralda.

 

Quella per la quale il politico ex Forza Italia è stato condannato per corruzione. Parliamo di un mega-complesso composto da 13 stanze, otto bagni, cucina, verande, salone e ampio solarium attorno alla piscina. Tutto abbandonato: la struttura è sotto sequestro. Un boccone goloso. La famigliola in questione è di etnia sinti e ha due figli di 5 e 7 anni. Quattro allegri nomadi in tutto, che non hanno avuto troppi problemi ad aggirare i diabolici sistemi di sicurezza per infilarsi nelle casette vista-mare.

formigoni vacanza formigoni vacanza

 

Non hanno neanche dovuto forzare la serratura, hanno aperto i cancelli e si sono messi con i piedi a mollo. Purtroppo per loro, però, sono riusciti a rimanere in questo angolo di paradiso appena 24 ore prima che una domestica si accorgesse della loro presenza. I malandrini, tuttavia, sono riusciti a trovare il tempo per devastare tutto. Hanno sfasciato i mobili, razziato gli armadi, scassato gli elettrodomestici, rotto le stoviglie. «Pare abbiano lasciato solo le bizzarre giacche arancioni che hanno trovato negli armadi» dice scherzando un amico di Formigoni. Quest' ultimo però non pare aver voglia di scherzare.

 

FORMIGONIFORMIGONI

Alberto Perego - fedelissimo dell' ex presidente lombardo e ufficialmente proprietario dell' immobile comprato in buona parte con soldi provenienti dai conti del ciellino Roberto - è già stato assolto. L' abitazione doveva quindi essere dissequestrata. O comunque lo Stato avrebbe dovuto tutelarne l' integrità. Dalla procura, tuttavia, trapelano solo grandi chissenefrega, tanto che i ladruncoli sono stati lasciati andare senza colpo ferire.

 

Quando le forze dell' ordine sono intervenute per allontanarli, si sono pure messi a protestare «anche noi dobbiamo fare le vacanze». E ci mancherebbe, con questo caldo.

Intanto il vecchio presidente puntualizza: «Quella casa non è mai stata mia, evitiamo di fare confusione». Una posizione che notoriamente non ha mai convinto i pm. Questa, come detto, è solo l' ultima tappa del calvario del senatore oggi passato nei ranghi dell' Ncd di Alfano. Un declino iniziato nel 2012, subito dopo l' ultimo trionfo alle Regionali.

 

Già in campagna elettorale, infatti, si inizia a parlare di un falso clamoroso. Le firme raccolte per presentare il listino del governatore non convincono. Centinaia di queste sembrano fatte da un' unica mano Inoltre i presunti firmatari dicono di non aver partecipato alle operazioni. Così l' opposizione inizia a chiedere la testa del governatore.

Più che i vizi di forma, tuttavia, sono i nomi contenuti nella lista a creare problemi al presidente.

VILLA LE GRAZIE A PORTO CERVOVILLA LE GRAZIE A PORTO CERVO

 

Uno su tutti: Nicole Minetti, regina del Pirellone, ballerina supermaggiorata e igienista dentale. Il caso Ruby alimenta uno tsunami di fango contro la bella consigliera e anche Formigoni viene colpito dagli schizzi. Dopo Nicole, poi, è la volta del Trota, il figlio del Senatur con la laurea tarocca presa in Albania. Un' altra figuraccia cui si aggiungono vari scandali di minore rilevanza mediatica. Dopo pochi anni, gli inquisiti in Consiglio iniziano a essere un esercito, una percentuale che non si registra neanche tra i figli dei boss di Scampia. Formigoni resta saldamente ancorato alla poltrona, ma alla fine arriva la mazzata.

 

Sulle pagine di giudiziaria di tutti i giornali italiani inizia a comparire il nome di Pierangelo Daccò, un generoso amico del politico cattolico. Un affarista pieno di soldi, che ha l' abitudine di regalare all' amico Roberto weekend sul suo yacht, vacanze ai Caraibi, oggetti preziosi e così via. «Utilità» del valore di milioni di euro, per la procura. «Solo doni tra amici», secondo gli avvocati del senatore Pdl. Teoria suggestiva, cui i giudici hanno riposto con una condanna di sei anni in primo grado. I rom, intanto, scorrazzano felici in cerca di un' altra villa.