
DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI"…
MIGNOTTARO A CHI? - DOPO L’OMICIDIO DI TRE PROSTITUTE NEL QUARTIERE PRATI A ROMA, IL PRESIDENTE DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DELLA CAPITALE, ANTONINO GALLETTI, RINTUZZA LE ALLUSIONI SULLA "PAUSA PRANZO DEGLI AVVOCATI" (CIOE’ I CHIACCHIERICCI SUI LEGALI CHE VANNO A MIGNOTTE TRA UN TRAMEZZINO E UN’INSALATA): “IMMAGINIAMO CI SIANO STATI GIORNALISTI, MAGISTRATI, COMMERCIANTI E OPERAI FRA I CLIENTI DELLE POVERE VITTIME E CHI PIÙ NE HA PIÙ NE METTA. E' BECERO INDIVIDUARE UNA INTERA CATEGORIA COME CLIENTELA-TIPO"
R. Fr. per il “Corriere della Sera”
Con le indagini ancora in corso è già scoppiata la «guerra dei clienti» delle prostitute del quartiere Prati, dopo le rivelazioni sulle frequentazioni trasversali delle case di appuntamento a due passi dalla cittadella giudiziaria di piazzale Clodio.
A rompere il silenzio di facciata, ricco di mormorii e allusioni nei chiacchiericci di questi giorni, è il presidente dell'Ordine degli avvocati di Roma, Antonino Galletti, che rovescia su magistrati, giornalisti, commercianti e operai le accuse mai esplicitate contro la categoria che rappresenta: «In merito ai tragici fatti di Roma, gli omicidi che hanno macchiato di sangue la Capitale, occorre una riflessione - scrive in una nota -. Leggere su importanti quotidiani della presunta "pausa pranzo degli avvocati" fa davvero cadere le braccia».
E aggiunge: «Perché noi, per custodire e garantire al meglio i diritti e le libertà dei nostri assistiti, spesso non abbiamo neppure il tempo per dedicarci al pranzo».
Poi l'accusa contro le altre categorie: «Immaginiamo ci siano stati probabilmente giornalisti, magistrati, commercianti e operai fra i clienti delle povere vittime e chi più ne ha più ne metta. Individuare una intera categoria di professionisti come la clientela-tipo della prostituzione è una generalizzazione tanto becera da risultare ridicola e rispetto alla quale proporrò al Consiglio, alla prossima adunanza, di interessare l'autorità inquirente».
Il quartiere dei tribunali di Roma (poco distante c'è anche quello civile e quello militare, oltre alla Corte dei conti e alla Cassazione), secondo gli ultimi report di polizia, è tra quelli a maggior densità di luoghi di prostituzione anche per la vicinanza di tanti uffici che nel caos dei giorni feriali mettono al riparo da occhi indiscreti. Davanti al portone di via Riboty un anonimo ha lasciato ieri due rose. Tanti sapevano, nessuno ha denunciato.
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