“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Estratto dell'articolo di Valeria D'Autilia per "La Stampa"
Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, è presidente della Fondazione "Minotauro" di Milano e docente universitario.
Che idea si è fatto di questa storia?
«Una premessa è doverosa: verrà chiarita con l'avanzamento delle indagini che sono ancora in corso. Quale dinamica si sia sviluppata all'interno di questa coppia per costruire un progetto così delirante al momento non possiamo saperlo, ma andrà collocata anche nella realtà culturale e affettiva. [...]».
L'ossessione e il delirio che si trasformano in crimine?
«Ci si ritrova incapaci di elaborare una difficoltà e si sviluppa una sorta di fantasia di rimettersi dentro questo obiettivo. La fantasia non rimane tale, ma diventa un delirio. Ognuno si costruisce un proprio delirio di onnipotenza che forse aiuta a creare anche quello che non puoi avere e non esiste.
Mi colpisce questa società dove, sempre più spesso, la vita privata diventa pubblica. Quindi un progetto diventa condiviso: non solo con gli intimi, ma anche sui social con una pornografizzazione di tutte le esperienze. Allo stesso tempo, si fatica a tollerare il dolore.
Una società algofobica che non è abituata alla rinuncia, come quella di non poter avere un figlio, si rivela incapace di elaborare le circostanze dolorose, la caduta degli aspetti ideali».
Emerge come avessero pianificato tutto, dalla gravidanza all'annuncio della nascita.
«Una messa in scena che ricorda il giovane adulto che non riesce a dare esami, ma dice in giro che si sta laureando. Inizia a creare un sistema di falsità da cui è difficile uscire. C'è chi si suicida, chi ha il coraggio di ammettere di essersi inventato tutto. Posso ipotizzare sia accaduto così nel caso di Cosenza. La coppia diventa più pericolosa del singolo perché se uno è dentro un malessere individuale magari lo comunica a un altro, ma qui - probabilmente - il malessere ha trovato forma in un progetto condiviso.
ROSA VESPA RAPISCE UNA BAMBINA
E allora hai due possibilità: sparire per sempre ed essere smascherato oppure uscire e prenderti un bambino. Da tempo sostengo l'urgenza di una alfabetizzazione emotiva degli adulti e non dei ragazzi. Quando c'è un dolore l'azione diventa sempre violenta. Verso di sé o verso l'altro. [...]».
annuncio su facebook della presunta nascita della figlia di Aqua Moses e Rosa VespaMATTEO LANCINI Aqua Moses e Rosa Vespa
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