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Cecilia Gentile per “la Repubblica - Edizione Roma”
Il ventre della stazione Termini puzza di rifiuti marci. Ed è abitato da colonie di topi sempre più massicce. Residenti particolari che qui si trovano molto bene: hanno pappa pronta e rifugi sicuri. « Ormai non hanno più paura, compaiono a tutte le ore», raccontano gli operai. Siamo nei sotterranei della stazione, un mondo parallelo a quello dei viaggiatori che si muovono in superficie, con magazzini di merci varie, soprattutto derrate alimentari destinate al Mercato centrale posto ad altezza binari, con ingresso da via Giolitti, e ai vagoni ristoranti dei treni che vanno e vengono sui binari sovrastanti.
Con i carrelli gli operai spostano e trasportano merci, e sempre più spesso vedono apparire topi che scorrazzano tra i cassonetti, che attraversano il corridoio da una parete all' altra, che addirittura si fermano in mezzo al tunnel, senza nessuna fretta di fuggire.
Un assedio. Provocato dalle montagne di rifiuti organici che si accumulano intorno a tre miseri cassonetti con il coperchio marrone sistemati nel cunicolo "D", chiamato " Cappellini" dagli addetti ai lavori. In particolare all' altezza degli ascensori per i binari 9 e 10.
Ogni giorno gli operai ingaggiano la loro battaglia per catturarli.
Qualche volta ci riescono. Ma il più delle volte i risultati sono deludenti.
Il problema è che questi rifiuti si accumulano senza che l' Ama passi con regolarità a ritirarli. Si arriva a montagne invereconde di pattume, poi la municipalizzata passa e il carosello ricomincia. Poco importa ai topi che ad un certo punto la pappa sparisca. Hanno capito come funziona: sanno che poi il cibo tornerà e resterà a disposizione a lungo.
« Qui nessuno ha mai sanificato o bonificato - protestano gli operai allo stremo con questa lotta impari - I topi hanno a disposizione per i loro nascondigli tutti questi magazzini abbandonati da anni, dove loro si infilano indisturbati » .
Andando avanti, alla fine del cunicolo, sulla destra si aprono i depositi degli alimenti destinati al Mercato centrale: formaggi, hamburger di Chianina, specialità siciliane. Ogni reparto è protetto da una rete fitta abbastanza da non far passare i topi. Ma in basso, a livello del pavimento, ci sono punti in cui la rete non aderisce perfettamente e si aprono insidiosi varchi.
Ma perché i cassonetti per l' organico sono stati sistemati proprio là sotto? Eppure a poca distanza c' è un avviso che vieta di abbandonare i rifiuti. Evidentemente qualche problema ci può essere.
Risalendo in superficie, oltre il binario 1, dove cominciano i binari bis, c' è l' area di raccolta rifiuti: un compattatore per gli indifferenziati, uno per i cartoni, uno per il legno e un altro per plastica e alluminio. L' Ama si occupa di indifferenziato e legno, l' azienda AVR di cartoni e plastica. Gli operai, dopo aver ritirato i rifiuti dai vari negozi sistemati nel complesso della stazione, lavorano incessantemente ad infilare i materiali nei compattatori, che a sera saranno sostituiti con compattatori vuoti, per ricominciare, il giorno dopo, la stessa operazione.
A sinistra c' è anche una lunga serie di cassonetti per l' umido. Sono tutti vuoti. Sembrano nuovi.
Ma perché i rifiuti organici non vengono conferiti qui? « Perché Ama non passa a raccogliere», è la risposta degli operai al lavoro sui compattatori. « Dunque - concludono - tanto vale buttare tutto nell' indifferenziato».
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