DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
ACCOLTELLATA DAL MARITO I PASSANTI LANCIANO PIETRE E LE SALVANO LA VITA
Estratto dell'articolo di M.PI. per "La Repubblica"
L’aspettava, conoscendone spostamenti e tempi, abitudini e percorsi. Il parcheggio del Lidl di Seriate era una tappa obbligata delle giornate della moglie Daniela e, nei piani di Daniel Manda, uno scenario ideale per colpire e fuggire. Le si è lanciato addosso, l’ha afferrata per i capelli, ha sfilato il coltello di ceramica dalla tasca e ha cominciato a colpire. Quattordici volte.
L’uomo, 47enne, romeno di Craiova emigrato a inizio secolo nella bergamasca, non aveva però fatto i conti con gli altri clienti del discount e con la loro reazione. Come quella di Alexandra Alina, romena come vittima e aggressore e al suo primo giorno da cassiera, «un giorno movimentato», come proverà a sdrammatizzare a pericolo scampato.
«C’erano un sacco di persone, qualcuna faceva foto e video e ho detto: aiutiamola non possiamo solo guardare. Ho visto dei sassi e ho incitato a lanciarglieli addosso». La lapidazione con le pietre raccolte nelle aiuole distrae un attimo l’aggressore, le ombrellate della guardia scelta dell’Esercito Nicola Rea, di stanza a Orio al Serio e fuori servizio, distolgono la sua furia, e alla fine i passanti lo buttano giù e lo immobilizzano finché non arrivano i carabinieri della stazione di Seriate — l’allarme è delle 9.18 di ieri mattina — ad arrestarlo per tentato omicidio.
[...] La corsa in sirena al Papa Giovanni di Bergamo e il lavoro paziente di chirurghi scongiura il peggio, nonostante la profondità dei fendenti ad addome e torace, coltellate per uccidere con una lama che, per la furia, si spezza e finisce sull’asfalto. Durava da almeno un anno questa ennesima spirale di violenza che stava per portare al femminicidio, durava dallo scorso marzo una vicenda giudiziaria che Daniela, esausta da anni di soprusi, aveva deciso di formalizzare in denuncia.
Dall’appartamento di famiglia di Pedrengo, la vittima era stata spostata in una comunità protetta a Seriate, poi in un appartamento dove viveva sola: i figli, infatti, erano rimasti a vivere con Daniel, che lavora come autotrasportatore in provincia. [...]
L’ossessione era ricominciata il giorno della condanna: due anni e quattro mesi in primo grado per maltrattamenti, pena sospesa in attesa del ricorso. Non se l’aspettava, Daniel Manda, perché lo scorso settembre la moglie aveva rimesso la querela e parlato di riconcilizione e perdono. Il divieto di avvicinamento era stato revocato, il braccialetto elettronico tolto il primo ottobre, ma abitazioni e vite erano rimaste separate. [...]
“È STATA UN’AZIONE DI SQUADRA L’HO PRESO A OMBRELLATE E MI HA FERITO A UN ORECCHIO”
Massimo Pisa per "La Repubblica"
La paura è subentrata dopo, al rientro dal pronto soccorso. «Ho una moglie a casa, si è preoccupata quando mi ha visto rientrare così conciato. E, sì, un po’ mi sono spaventato anch’io a ripensarci». Sul momento, però, la guardia scelta Nicola Rea, 28 anni, in forze al terzo Reggimento Sostegno Aviazione “Aquila” dell’Esercito, non ci ha pensato. E si è lanciato sull’aggressore Daniel Manda, neutralizzandolo insieme agli altri passanti.
Riavvolgiamo il nastro.
«Ero andato a fare la spesa, fuori dal servizio. Dopo aver pagato ho sentito le urla di una donna nel parcheggio e dal vetro ho visto un uomo che la teneva per i capelli».
Che ha fatto?
«Ho scambiato uno sguardo con un altro cliente, è stato un attimo. Si capiva che la donna chiedeva aiuto, che c’era un rischio ma dovevamo fare qualcosa».
Come?
«Avevo un ombrello in mano, vista la pioggia, e quando sono uscito ho aspettato il primo momento di distrazione per colpirlo. Ce l’avevo a un braccio di distanza. E intanto l’altro cliente gli dava una botta alle spalle. Così lui, che stava trascinando la signora, ha lasciato la presa».
E ha colpito lei.
«Una coltellata all’orecchio. Ha anche perforato la cartilagine. Al pronto soccorso mi hanno dato dodici giorni di prognosi. Ma ho capito che perdevo sangue un po’ più tardi, me lo hanno detto al supermercato».
La donna, però, è stata messa in salvo.
«Sì, altre persone l’hanno afferrata e l’hanno trascinata all’interno, al sicuro. Intanto, con altri passanti, abbiamo messo quell’uomo a terra, neutralizzandolo. Un minuto dopo sono arrivati i carabinieri. Una cosa mi ha colpito e devo dirla».
Prego.
«Che tante persone, di età diverse, si sono mosse per salvare quella signora. Non sono stato io da solo, ci tengo a sottolinearlo. È stata un’unione di forze, un lavoro di squadra senza il quale, probabilmente, sarebbe successo il peggio». [...]
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