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(ANSA) - Procreazione assistita, relazione tra inquinamento e malattie neurodegenerative, terapie a Rna contro i rischi dell'invecchiamento cellulare, ma anche IA contro il decadimento cognitivo e giustizia intergenerazionale. Sono solo alcune delle 10 aree di ricerca per altrettanti gruppi di lavoro, definiti Spoke, del programma Age-It, i cui risultati sono stati presentati oggi a Roma nel corso del convegno 'Un Istituto per il futuro della popolazione'.
Il programma Age-it è guidato dall'Università di Firenze e finanziato dal Pnrr. Lo studio 'Moli-sani' dell'area Spoke 3 ha rilevato come l'inquinamento atmosferico da Pm10 si associ significativamente all'aumento del rischio di sviluppare il Parkinson. "Sono state analizzate 24mila persone dal 2006 al 2018 su molti fattori, il che rende i risultati molto robusti. A fine progetto verranno presentate buone pratiche per proteggere gli anziani", spiega Antonio Cherubini (Inrca), coordinatore Spoke 3.
Una terapia a Rna sviluppata per contrastare gli effetti del deterioramento dei telomeri potrebbe invece ridurre l'impatto delle malattie (tumorali, cardiovascolari, neurodegeneratve) legate all'età: "Quando questa porzione di Dna si danneggia non può essere riparata. Spegnendo 'l'allarme' che essa manda alla cellula intervenendo con molecole antisenso è possibile ridurne l'invecchiamento e le patologie a esso collegate", evidenzia Fabrizio d'Adda di Fagagna (Cnr - Ifom), coordinatore dello Spoke 2.
Risultati efficaci sono emersi poi da un sistema in grado di identificare e analizzare biomarcatori digitali per diagnosticare precocemente Alzheimer e decadimento cognitivo negli anziani. "Gli strumenti di assistenza robotica diventano così raccoglitori di dati più 'veritieri' grazie all'interazione umana, dimostrando che questo approccio può integrarsi perfettamente con gli standard clinici ospedalieri già attivi", afferma Filippo Cavallo, UniFi, alla guida dello Spoke 9.
Lo Spoke 7 guidato da Vincenzo Galasso (Bocconi) sta infine mettendo a punto un indice di giustizia intergenerazionale che analizza diversi fattori (economici, sociali, politici), e che vede l'Italia penultima sopra la Danimarca. "La distribuzione delle risorse tende a favorire la popolazione più anziana, tra cui però è più alto anche il tasso di isolamento e discriminazione", dice Galasso. "Il tasso di povertà è più alto nelle famiglie sotto i 35 anni, specie monoreddito e a guida femminile. Bisogna spostare risorse verso i giovani".
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