rocco morabito

LA RETE DEL BOSS - ROCCO MORABITO GODEVA DI COPERTURE E FIANCHEGGIATORI MA I NOSTRI “ESPERTI” HANNO AMPIAMENTE SOTTOVALUTATO LA SUA PERICOLOSITÀ - I SERVIZI DI INTELLIGENCE URUGUAIANI AVEVANO SEGNALATO UN ANNO FA IL PIANO DI FUGA. NEL REPORT SI DICEVA CHE MORABITO E COMPLICI AVEVANO INTENZIONE DI SCAVARE UN BUCO NELLA CELLA PER SCAPPARE DAL TETTO DI UN EDIFICIO VICINO…

1 - CARCERE DEI «VIP» E VALZER DI AVVOCATI COSÌ IL NARCO-BOSS È RIUSCITO A FUGGIRE

Andrea Galli per il “Corriere della sera”

 

ROCCO MORABITO

In Uruguay lo chiamano il «carcere dei vip» sia perché ci finiscono i detenuti famosi sia perché quei detenuti hanno una sorta di diritto a un buon trattamento. Non che la prigione di Montevideo, dalla quale alle 23.30 di domenica è evaso il boss della cocaina Rocco Morabito, sia uno di quegli «hotel per galeotti» visti nelle serie televisive su Pablo Escobar e altri narcos (aragoste, modelle, partite di calcio, piste di cocaina).

 

Questo no. Ma a fronte dell'ira profonda dell' Italia per la fuga, avvenuta in compagnia di tre complici, ovvero un assassino, un falsario e un ladro, e al netto delle evidenti responsabilità uruguaiane, proprio in considerazione della struttura e delle notorie capacità criminali di Morabito l'Italia avrebbe dovuto pretendere o almeno sollecitare una maggiore sorveglianza.

 

Invece pare che, nonostante una possibile estradizione a breve, al contrario di quanto successo in altre circostanze i nostri diplomatici e in generale i nostri «esperti» avrebbero ampiamente sottovalutato la pericolosità del boss. Un uomo che, dopo i milioni con la droga a Milano e successivamente nel mondo, è rimasto latitante per 23 anni.

 

ROCCO MORABITO

Un'infinità di tempo, a conferma di una poderosa rete di coperture, anche politiche e non solo in Sudamerica (era stata catturato nel 2017 sempre in Uruguay), e a conferma di enormi disponibilità economiche, di fiancheggiatori, di procacciatori di documenti falsi, di fornitori di armi. L'altra sera, dopo aver finto in settimana un malore, Morabito era ricoverato in infermeria, un reparto vicino al tetto della prigione, che il boss ha raggiunto semplicemente percorrendo le scale, e dal quale si è spostato nel vicino condominio, ancora camminando, e dopo aver raggiunto il ballatoio del quinto piano è sceso al piano terra e s'è ritrovato in strada, dove forse altri complici lo attendevano.

 

La dinamica dell'evasione potrebbe anche suggerire che il boss, conoscitore del carcere per i due anni di detenzione, domenica sera abbia preso atto di quanto fosse sguarnito e che con i primi che ha trovato, quegli altri galeotti, ha deciso in tempo zero di giocarsi tutte le carte. Conosceva spazi, corridoi, porte. E se n'è andato.

 

TELEFONI E ARMI SEQUESTRATI A CASA DI ROCCO MORABITO

I media uruguaiani hanno svelato dossier dei servizi segreti che già avevano sottolineato la pericolosità di Morabito, ma sarebbe strano il contrario. Sempre dall' Uruguay, invitano ad esaminare un dato: il fatto che il boss abbia cambiato vorticosamente avvocati negli ultimi mesi. Probabilmente non era soddisfatto del loro lavoro, anche se fonti del Corriere sostengono che a causa di cavilli burocratici si stava addirittura profilando il ritorno in libertà di Morabito, un ritorno poi anticipato dall' evasione perché lo stesso narcotrafficante aveva paura che un eventuale clamore mediatico avrebbe potuto stoppare l' iter.

 

Una lettura però più «maligna», e che comunque rientra in pieno nel profilo inquietante e ferale del 53enne originario di Africo, in provincia di Reggio Calabria, «spiega» quel continuo cambio di legali con la precisa strategia di Morabito di attivare il maggior numero di sponde per cercare, lontano dalla prigione e ad ampio raggio, in tutto il Sudamerica, sostenitori e appoggi, nascondigli e passaporti, donne e uomini per vivere un' altra lunga latitanza.

 

2 - EVASIONE MORABITO. UN ANNO FA L'AVVERTIMENTO DEI SERVIZI SEGRETI

Emiliano Guanella per "la Stampa"

 

ROCCO MORABITO

E' caccia all'uomo in tutto l'Uruguay sulle tracce di Rocco Morabito, mentre nuovi inquietanti particolari vengono alla luce sulla fuga del boss della 'ndrangheta, evaso da un penitenziario nel centro di Montevideo domenica notte. Secondo quanto rivelato da una tv locale i servizi di intelligence uruguaiani avevano segnalato un anno fa il piano di fuga. Nel report si diceva che Morabito e complici avevano intenzione di scavare un buco nella cella per scappare dal tetto di un edificio vicino e che erano disposti a pagare fino a 80.000 dollari ad ogni agente penitenziario per farli passare.

 

Un copio-ne messo in atto dodici mesi dopo, mentre nessuno, nel governo, sa di-re perché quell'informazione non è stata presa in considerazione. Si sospetta che l'ideatore del pia-no sia Leandro Abel Sinopoli, truffatore in attesa di estradizione in Brasile, già fuggito da un penitenziario brasiliano nel 2001. L'anziana signora che si è trovata Morabito e compagni nel soggiorno di casa domenica sera ha detto che i tre hanno chiesto le chiavi di casa e le hanno rubato l'equivalente di 80 euro.

ROCCO MORABITO - LA VILLA IN CUI FU ARRESTATO NEL 2017

 

«Ero spaventatissima –ha detto Elida Ituarte –per fortuna non mi hanno fatto nulla». L'allarme è scattato subito dopo, ma i fuggiaschi si era-no già dileguati.  La caccia all'uomo Il centro dove Morabito era recluso è l'ex carcere centrale di Montevideo, oggi adibito a prigione amministrativa, riservata ai detenuti stranieri in attesa di estradizione. Da lì era già fuggito un detenuto l'anno scorso.

 

Domenica ci sono le elezioni primarie in Uruguay in vista delle presidenziali di ottobre, l'opposizione di centrodestra ha attaccato sulla fuga il governo uscente, a cui è arrivato anche un reclamo formale da parte di Roma. L'Interpol sta coordinando la caccia all'uomo e sono stati rafforzati i controlli in tutti i posti di frontiera con Brasile e Argentina.

 

arrestato rocco morabito 7

Probabile che Morabito abbia già attivato la sua rete internazionale di contatti; dalle tante fattorie della campagna uruguaiana si può raggiungere in meno di un'ora con un velivolo di piccole dimensioni il Paraguay. Morabito viveva in Uruguay da più di dieci anni. Con un passaporto falso brasiliano si era stabilito con la famiglia in una villa a Punta del Este. Arrestato il 4 settembre 2017, dopo il passo falso di aver iscritto la figlia col suo vero cogno-me in un liceo privato. La richiesta d'estradizione italiana era già stata approvata in due istanze, ma i suoi legali hanno presentato ricorso alla Corte Suprema, assicurando così al boss del tempo prezioso per poter portare a termine il suo piano di fuga.