DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Marco De Risi per “il Messaggero”
«Mi ha chiuso nella stanza, voleva violentarmi». E lui: «Non è vero, lei mi ha rubato 50 euro, volevo solo riaverli». Una matassa da sbrogliare complicata per gli investigatori. È accaduto in un hotel vicino la stazione Termini. Protagonisti una cameriera e un cliente. La donna delle pulizie ha detto di essere stata toccata nelle parti intime da un cliente nella sua camera.
Quello che è sicuro che il cliente, sulla cinquantina romano, ha sequestrato l'inserviente, una nigeriana, e c'è voluto l'intervento della polizia per fare aprire la porta e liberare la povera malcapitata.
LE ACCUSE
«Quell'uomo mi ha toccato nelle parti intime, mi ha molestato e sequestrato in camera da letto», ha detto la cameriera africana. L'ospite, per ora, è stato denunciato per violenza privata e esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Ma è in corso un'indagine della Procura per verificare se si possa configurare anche il reato di violenza sessuale. Naturalmente siamo solo alle fasi preliminari e i fatti devono ancora essere accertati.
LA RICOSTRUZIONE
Tutto è accaduto qualche giorno fa, di mattina in un albergo a pochi metri dalla stazione. Il cliente ha creduto di non trovare più 50 euro nella valigia. E questo - secondo il suo punto di vista - gli ha dato lo spunto per passare alle vie di fatto e perquisire la donna. Ha fatto tutto da solo. Ha placcato la cameriera perché non uscisse dalla stanza e si è chiuso la porta a chiave alle spalle. I due sono rimasti per molti minuti chiusi all'interno con la donna sequestrata nella camera.
Lei ha iniziato a gridare a più non posso ed è stata sentita dal personale che in un primo momento non ha potuto fare nulla per aiutare la donna. L'uomo all'interno si è messo fra la porta chiusa e la cameriera impedendole di uscire. «Aiuto aiuto, fatemi uscire, aiutatemi», ha gridato la donna sempre più impaurita da quello che stava accadendo. Ma l'uomo non ha sentito ragioni e non ha aperto la porta.
La chiave nella serratura, inoltre, ha impedito al personale dell'hotel di aprire con la chiave universale. Sono trascorsi almeno una ventina di minuti da quando la doppia mandata ha sigillato la porta. Minuti che sono parsi interminabili alla donna, rimasta terrorizzata anche dopo l'arrivo degli agenti. Ma non è tutto.
Sembra che successivamente la banconota di 50 euro che reclamava il cliente non sia stata trovata. Alla fine sul posto è accorsa la polizia in tempo per bloccare l'uomo che altrimenti si sarebbe dato alla fuga, visto che quando gli inservienti hanno aperto la porta, ha tentato di andarsene frettolosamente. Un comportamento strano.
GLI INTERROGATORI
L'uomo è stato portato in commissariato e interrogato. «Ho creduto che quella donna mi avesse rubato i soldi e per questo sono passato ad una perquisizione corporale», ha riferito ai poliziotti. Poi è stato il turno della presunta vittima di violenza.
«Quell'uomo - ha raccontato in lacrime la donna - mi ha messo le mani addosso anche nelle parti intime. Era una furia non so cosa cercasse. Ma mi ha sequestrato nella stanza ed non apriva più. Ho pensato che mi facesse del male. Mi ha toccato, con la scusa di cercare i soldi, nelle parti intime. Io non c'entro nulla, non gli ho preso nessun soldo».
La nigeriana lavora da qualche mese nell'albergo e non ha mai dato problemi si è sempre comportata in modo irreprensibile. Da chiarire la posizione dell'uomo, residente a Roma, che dovrà fornire comunque un motivo valido per spiegare cosa ci faceva in quell'albergo.
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