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Fulvio Bufi e Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
Indefesso lavoratore, folgorato dai 5 Stelle e amante degli investimenti a basso rischio.
Oppure spietato calcolatore, «gargarozzone», per usare un suo termine, uomo «ingordo di potere». La trama del legal thriller capitolino s' infittisce. Salvatore Romeo cambia ogni giorno identità e complica la vita ai magistrati ma anche e soprattutto alla sindaca Virginia Raggi.
I 5 Stelle avevano appena finito di tirare un sospiro di sollievo, spiegando come le due polizze fossero una normalissima forma di investimento, quando le polizze intestate alla Raggi sono diventate tre. Con la terza, 8 mila euro, firmata subito dopo la notizia dell' invito a comparire della sindaca. Mistero. Via i panni da travet dell' accumulo finanziario, eccolo in quelli, tutti da dimostrare, di oscuro manovratore. Ma lo sdoppiamento di personalità dev'essere nel dna di Romeo. Il suo curriculum oscilla tra una sfilza di noiose competenze amministrative, contabili e gestionali e la passione per «paracadutismo civile, attività subacquea e velistica e studio del mercato borsistico».
Tra partita doppia e lanci nel vuoto, tra reportistica aziendale e azzardi borsistici, Romeo negli ultimi anni scala in fretta le vette del Campidoglio. Diventa uno dei «quattro amici al bar» della chat, triplica lo stipendio. Ma finisce in disgrazia. Sacrificato, malvolentieri, dalla sindaca, su ordine dei vertici. Fino alle ultime settimane, rocambolesche. Le cronache riportano dichiarazioni che, ancora una volta, oscillano tra ingenuità naïf e messaggio trasversale.
SALVATORE ROMEO E VIRGINIA RAGGI
Sull'addio di Carla Raineri e Marcello Minenna spiega che sono errori comprensibili: «Era agosto, faceva caldo». Se la sindaca minimizza - «l'ora d' aria non si nega a nessuno» -, spiegando che è normale salire sui tetti del Campidoglio, Romeo la corregge, ingenuo o perfido: «Andavamo per le cimici. Lo sapevamo dal secondo giorno di governo».
Nella stessa intervista al Messaggero fa un esempio curioso, per sostenere la necessità di non pubblicare le chat private: «Se io le scrivo in una chat che sono innamorato di lei e viene pubblicato, la gente penserà che io e lei siamo amanti, anche se non è vero». Accade qualcosa di simile. Viene fuori che una polizza è motivata da «relazione sentimentale» con la sindaca. Paolo Berdini poi infierisce. Fino all' ultimo colpo di scena.
Il Solito Sospetto, l'intestatore seriale di polizze ora prova a tornare nell'ombra. Non esce di casa, al telefono rifiuta commenti. All'ottavo piano di via Ostiense 131, Dipartimento partecipate, colleghi e segreteria spiegano gentili che Romeo «è in malattia» e non si sa quando tornerà negli uffici dove è ripiombato, dopo l'ebbrezza dell' alta quota. Ha perso uno stipendio sostanzioso e il filo diretto con la Raggi. Che ora lo chiama «dottor Romeo» e annuncia denunce. La «relazione sentimentale» delle prime due polizze nella terza è diventata «rapporto affettivo».
Verso sera riproviamo. Romeo, scusi l' insistenza, neanche una parola? Circolano ipotesi che solo lei può chiarire. «Non mi faccia essere scortese». E riattacca. Giusto così, non si parla ad indagini in corso, non si fa spoiler sulla propria stessa trama.
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