RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Gabriele Bojano per il “Corriere della Sera”
Non ricorrerà in appello contro la sentenza della terza sezione penale del Tribunale di Salerno che ha assolto i quattro uomini che lei, nove anni fa, aveva accusato di violenza sessuale di gruppo. Sara Tommasi, la showgirl e modella laureata alla Bocconi finita nel giro dei film hard, da cui da tempo è uscita, non ne vuole più sapere di processi e aule di giustizia.
«Non sono delusa dalla sentenza - precisa -, non ero in attesa né di una condanna né di un'assoluzione. Per quanto mi riguarda si tratta di una vicenda lontana, che appartiene al mio passato. Anzi ho preferito restare in disparte, per non esserne più coinvolta, tant' è che non mi sono neanche costituita parte civile. Per questo ho deciso di non fare neppure appello, posso dirlo con certezza».
Sara Tommasi Federico De Vincenzo e Andrea detto er Verdura
La vicenda è legata a quanto avvenne dieci anni fa in un agriturismo di Buccino, nel Salernitano: la lavorazione di un film porno, Confessioni private , secondo gli imputati, in cui la protagonista fu proprio la Tommasi, consenziente e ritenuta capace d'intendere e di volere; un vero e proprio inganno, invece, in base alla denuncia sporta all'epoca dalla soubrette, che raccontò di essere stata condotta nell'agriturismo per posare in alcune foto per un calendario di beneficenza ma che una volta giunta sul posto sarebbe stata drogata e stuprata. Non solo, le immagini della violenza di gruppo sarebbero finite a sua insaputa nel circuito dei video a luci rosse sul web.
I giudici non hanno creduto alla versione di Sara (e si saprà perché solo dalle motivazioni depositate entro novanta giorni) e hanno assolto con formula piena i due attori Fausto Zulli e Pino Igli Papali, il regista Max Bellocchio e l'ex manager della showgirl, Federico De Vincenzo, per il quale la Procura aveva chiesto una condanna a 5 anni e 4 mesi. «Dio c'è, quando ho saputo che ero stato assolto con formula piena sono scoppiato in un pianto liberatorio.
In caso di condanna mi sarei attaccato al Tribunale di Salerno con le catene», è la reazione di De Vincenzo che all'epoca fu arrestato e scontò nove mesi di carcere e otto agli arresti domiciliari. «In questi anni - riprende - sono stato nell'ombra come mi ha consigliato il mio avvocato, ho sofferto nel vedere distrutti la mia vita sociale, il lavoro, la reputazione. Ora che il castello accusatorio è crollato qualcuno mi dovrà risarcire i danni, che sono stati enormi».
Il produttore Giuseppe Matera, che aveva scelto il rito abbreviato, è stato l'unico ad essere condannato: due anni e dieci mesi, sentenza confermata in appello. Durante il processo Cinzia Cascianelli, la madre di Sara Tommasi, venuta a mancare nel febbraio scorso, depose in aula sottolineando che aveva implorato De Vincenzo di non portare la figlia a Buccino a causa dei problemi mentali che le erano stati diagnosticati. Sara Tommasi oggi sta bene, fa l'opinionista a TeleLombardia e ha sposato il suo attuale produttore, Antonio Orso.
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