DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA…
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Da tempo si parla dell'importanza delle "zone erogene" per attivare il desiderio sessuale. Ma se le presunte "zone" già individuate non fossero le uniche che ci accendono?
Smile Makers, azienda australiana di vibratori, ha approfondito il complicato argomento utilizzando una serie di studi per arrivare a capire se queste “regioni del desiderio” siano solo un mito oppure no.
In primo luogo è stato esaminato uno studio britannico pubblicato su Cortex che ha preso in considerazione un campione di più di 300 uomini e 500 donne a cui è stato chiesto di valutare da 0 a 10 l'eccitazione sessuale sperimentata con la stimolazione di 41 aree del proprio corpo.
Non sorprende che la maggior parte delle "aree erogene" siano i genitali (pene e testicoli per uomini e clitoride e vagina per le donne): è un risultato ovvio, visto che sono le aree principali che portano direttamente all'orgasmo.
D'altra parte, questo studio mostra che le donne sembrano più “reattive” degli uomini, avendo individuato come “calde” sette zone del corpo che hanno ottenuto un risultato superiore a 7 nel test: il clitoride, la vagina, la bocca e le labbra, la parte superiore del collo, il seno e i capezzoli.
Per gli uomini, invece, sono solo tre le zone che vengono classificate al di sopra del sette: pene, bocca e labbra.
Ciò non significa, però, che abbiano meno zone erogene rispetto alle donne, ma semplicemente che le ritengono meno sensibili.
Ma è davvero utile mappare le prime 10 zone erogene in uomini e donne? Pare proprio di no. «In realtà tutto il corpo può diventare erogeno.
Non è un caso che, quando viene stimolata una zona erogena, gli impulsi vengano inviati attraverso i nervi alla corteccia e alle aree responsabili del piacere sessuale - ha sottolineato la sessuologa di Smile Makers - Secondo uno studio finlandese, la natura avrebbe disseminato sensori in tutto il corpo in grado di risvegliare il nostro desiderio, spingendoci a cercare il contatto fisico.
Il tutto rafforza i nostri legami sociali, essenziali per la sopravvivenza della specie umana. Così ogni centimetro della nostra pelle può diventare una fonte di eccitazione.
Sarebbe un peccato individuare una volta per tutte le nostre zone erogene su una mappa e accontentarsi solo dei luoghi che conosciamo. Ci verrebbero a mancare esperienze sensoriali e orgasmiche».
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