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Clemente Pistilli per “la Repubblica - Roma”
gabriele bianchi un giorno in pretura
Chi ha sferrato il colpo micidiale a Willy? Nonostante le condanne emesse dalla Corte d'Assise del Tribunale di Frosinone il 4 luglio scorso una risposta certa all'interrogativo continua ad essere difficile.
A gettare un'ulteriore ombra sinistra su quella maledetta notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, quando a Colleferro il 21enne Willy Monteiro Duarte venne massacrato senza un perché nella zona della movida, spunta però un'intercettazione tra due amici dei fratelli Bianchi, Omar Shabani e Michele Cerquozzi.
Appena interrogato dai carabinieri, Shabani avrebbe infatti detto a Cerquozzi: «Loro sanno tutto... loro lo sanno quello che devono fa, lo sanno che se simo missi d'accordo, quello che semo fatto, sanno tutto...».
Sin dall'inizio i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, entrambi condannati all'ergastolo, hanno cercato di scaricare sul coimputato Francesco Belleggia le maggiori responsabilità sulla morte del giovane di Paliano.
Interrogato dal gip, dopo l'arresto, Belleggia è stato l'unico a fornire una versione dei fatti ritenuta dal giudice piuttosto attendibile, tanto da ottenere gli arresti domiciliari. Da quel momento per i Bianchi, che data la loro somiglianza venivano chiamati "i gemelli", è diventato "l'infame".
Nel corso del processo, i numerosi testimoni, presenti due anni fa al pestaggio di Willy, hanno puntato il dito contro i due fratelli, esperti di arti marziali, descrivendo i calci e i pugni sferrati alla vittima, e qualcuno ha parlato anche di colpi inferti dal coimputato Mario Pincarelli, condannato a 21 anni di carcere, ma nessuno ha parlato di Belleggia.
A sostenere che anche quest' ultimo, condannato a 23 anni di carcere, ha colpito Willy sono stati solo "i gemelli" e i loro amici. Shabani, che ha già patteggiato la pena in un altro processo, relativo a un giro di estorsioni, pestaggi e spaccio di droga insieme ai Bianchi, e che quella notte chiese ai due fratelli di tornare subito nella zona della movida dove era in corso una discussione, ha detto che Belleggia avrebbe dato un calcio alla testa del 21enne, il colpo di grazia.
Sulla stessa linea Cerquozzi e, infine un terzo amico dei Bianchi, Vittorio Tondinelli, già imputato con loro per un altro pestaggio e che quella notte si era allontanato insieme ai "gemelli" per appartarsi con delle ragazze. Un quadro diverso da quello fornito dagli altri testimoni.
C'è stato un tentativo di ridimensionare la posizione dei Bianchi? Con ogni probabilità a stabilirlo dovrà essere la Corte d'Assise d'Appello di Roma, a cui gli imputati faranno ricorso una volta depositate le motivazioni della sentenza. Intanto a pesare c'è pure una frase detta da Pincarelli al padre pochi giorni dopo essere finito in carcere: «Chissatri i so capiti, stanno a cercà di iettà la colpa su di me».
L ABBRACCIO DEI FRATELLI BIANCHI AL PROCESSO PER L OMICIDIO DI WILLY MONTEIRO DUARTE I FRATELLI BIANCHI CON I GENITORIi fratelli bianchiI FRATELLI BIANCHIfratelli bianchiWILLY MONTEIRO
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