zelensky ucraina terre rare

ORA SI CAPISCE PERCHE’ PUTIN NON VOLEVA MOLLARE L’UCRAINA: E’ RICCHISSIMA DI TERRE RARE E MINERALI PREZIOSI - LE QUANTITÀ PROVATE DI LITIO, TITANIO E URANIO IN UCRAINA RESTANO UN SEGRETO DI STATO, MA DI LITIO (INDISPENSABILE PER BATTERIE, INDUSTRIA NUCLEARE, FOTOVOLTAICO O COMPUTER) IL PAESE SEMBRA CUSTODIRE IL 3% DELLE RISORSE MONDIALI - SEMPRE NEI TERRITORI LIBERI DALL’OCCUPAZIONE RUSSA, L’UCRAINA HA POI RISERVE DI ORO, ZIRCONIO, TANTALO E SOPRATTUTTO DI COBALTO - E POI C’E’ LA GRAFITE…

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RICCHEZZE MINERARIE IN CAMBIO DI AIUTI: IL NUOVO ORO DI KIEV FA GOLA ALL’OCCIDENTE

INAUGURAZIONE DI NOTRE DAME - ZELENSKY - MACRON - TRUMP

Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

Donald Trump non ha usato sfumature nell’asserire un diritto degli Stati Uniti sui minerali nel suolo dell’Ucraina. Gli aiuti spediti al governo di Kiev dal 2022, visti dalla Casa Bianca, giustificherebbero largamente una pretesa del genere. E Trump almeno ha il merito di rendere esplicito un approccio che anche in Germania, per esempio, è ben presente.

donald trump emmanuel macron volodymyr zelensky

Visto da Kiev invece il futuro del Paese dopo la guerra prenderà forma attorno a tre grandi accordi da concludere con i governi occidentali. Il primo riguarda proprio il titanio, l’uranio, la grafite, il litio, il berillio e le altre risorse strategiche di cui il Paese è ricco.

 

La seconda, la fornitura di armi prodotte in Ucraina a costi più bassi e in tempi più stretti per gli eserciti europei e degli Stati Uniti. La terza grande questione è poi, naturalmente, la più intrattabile: le garanzie di sicurezza per il Paese e il possibile dispiegamento di un contingente di pace europeo, in teoria con il supporto americano.

LITIO 66

 

Su tutti e tre questi temi Kiev e varie capitali occidentali si parlano da mesi, ma su nessuno il confronto è febbrile come sui minerali. […] l’Ucraina probabilmente non entrerà nella Nato almeno fino a quando Vladimir Putin sarà in vita, né nell’Unione europea prima di altri dieci anni; a lui licenze e privatizzazioni di giacimenti a favore di imprese americane o europee oggi appaiono sempre più il modo di attrarre investimenti, risvegliare l’interesse delle capitali del G7 nella difesa dell’Ucraina e assicurare un’integrazione di fatto con l’Occidente.

 

reattore a grafite x 10

Del resto per riuscire in questo disegno non mancano né le risorse nel sottosuolo — potenzialmente per migliaia di miliardi di euro — né gli appetiti di americani, tedeschi, francesi e in parte anche del Canada. Le quantità provate di litio, titanio e uranio in Ucraina restano un segreto di Stato, ma di litio in particolare il Paese sembra custodire — nei territori liberi dall’occupazione russa — il 3% delle risorse mondiali. Attivare i giacimenti permetterebbe alle democrazie di spezzare la loro dipendenza da sistemi diversi: del litio la Cina è terzo produttore mondiale, l’Unione europea è quasi del tutto priva, ma il minerale resta indispensabile per batterie, industria nucleare, fotovoltaico o computer.

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Il titanio invece serve a aeronautica, aerospazio, per gli strumenti medicali o i cantieri navali, ma oggi l’80% della produzione è controllata da Cina, Russia e Kazakhstan. Per questo soprattutto americani e francesi guardano alle riserve ucraine.

 

Sempre a francesi e americani interessa poi l’uranio di Kiev. A entrambi serve per la produzione nucleare civile: gli Stati Uniti devono incrementarla per alimentare i data center dell’intelligenza artificiale, la Francia invece ha bisogno di superare qualunque possibile dipendenza da fornitori come Russia, Kazakhstan e Uzbekistan. Fondamentale poi anche la grafite ucraina: oggi la Cina controlla il 77% del mercato mondiale, la Russia un altro 12%, ma proprio la grafite è strategica per batterie, aerospazio e industria meccanica.

oro 4

Sempre nei territori liberi, l’Ucraina ha poi riserve di oro, zirconio, tantalo e soprattutto di cobalto. […]