DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Luca Monaco per “la Repubblica - Edizione Roma”
« Buongiorno, sono Andrea Calissoni Bulgari, il figlio di Anna Bulgari: vorrei comprare alcune opere d'arte sacra che ho visto in trasmissione.
Possiamo incontrarci domani nella nostra sede in via Condotti 11/ A? » .
L'indirizzo coincide.
Il 72enne, che si definisce un collezionista e imprenditore nel settore delle opere d'arte, non è Giorgio Calissoni, il vero figlio di Anna Bulgari, al quale tagliarono un orecchio durante un sequestro nel 1983, ma si sa comportare. Ha competenza in storia dell'Arte, induce immediatamente i professionisti del settore che non lo conoscono a fidarsi. Come è capitato mercoledì a Gabriele Orler, il 55enne titolare dell'azienda di famiglia aperta dal 1958 a Venezia.
Da 40 anni gli Orler si occupano di televendite di dipinti e sculture: una volta contattati vanno a casa del cliente a mostrare le opere per concludere la trattativa. Ma solo tre fa giorni fa Orler ha rischiato di perdere un Afro Basaldella e sei piccoli dipinti di arte sacra russa per un valore complessivo di 100mila euro. I carabinieri di piazza Venezia gli hanno restituito le opere e hanno denunciato il 72enne per appropriazione indebita.
L'appuntamento era fissato per le 14.30. Il "finto Bulgari" un'ora prima ha richiamato il venditore invitandolo a incontrarsi nei suoi appartamenti all'interno 6 di Palazzo Massimo di Rignano Colonna, il gioiello del Barocco ai piedi del Campidoglio rimodellato da Carlo Fontana nel ' 39. Il 72enne abita lì da anni.
«Verso le 13 - ricorda Orler - mi ha chiamato e mi ha detto: " Se vogliamo vederci prima può raggiungermi a studio, in piazza dell'Ara Coeli" - ricostruisce - mi ha ricevuto affabile, in un salotto meraviglioso. Pieno di tappeti bellissimi, alle pareti c'erano dei quadri di grande valore » . Come il De Chirico originale del quale il 72enne dice di esserci « stufato » e per il quale fa finta di incaricare Orler della vendita.
giorgio calissoni e anna bulgari 1
« Come faccio sempre con ognuno dei nostri mille clienti affezionati che chiamano in trasmissione ( sul canale 123) - aggiunge il venditore sono partito da Venezia e sono arrivato all'appartamento con le opere sottobraccio, perché le vedesse dal vivo e decidesse se acquistarle o meno»
Il 72enne si mostra subito convinto e rilancia: « Ne ha altre? - domanda - perché l'arte sacra mi interessa particolarmente » . Orler cerca di accontentarlo. « Gli ho detto che per me non c'era problema - spiega - ho lasciato i quadri in casa, sono uscito solo un attimo per andare a prendere i cataloghi e il telefono che avevo lasciato in macchina » . Quando risale, suona al campanello: « Non rispondeva più nessuno assicura- ho pensato che avesse accusato un malore, invece era tutta una farsa».
Orler chiama il 112, arrivano i carabinieri di piazza Venezia, l'uomo non risponde. I pompieri entrano dalla finestra, aprono la porta e i militari lo trovano in salotto, in salute. Visti i precedenti, il sospetto dei carabinieri, che l'hanno denunciato per appropriazione indebita, è che il 72enne abbia tentato di tenere le opere per se, senza pagarle.
«Ringrazio i carabinieri, sono stati velocissimi - dice ancora Orler - a 55 anni pensavo di averle viste tutte. Quest' uomo non lo conoscevo, gli antiquari di Roma si, è un " Totò truffa" in piena regola » . Il "finto Bulgari" non cerca di vendere la fontana di Trevi, ma di riempire di grandi autori le pareti del suo appartamento, proprio accanto a palazzo Pecci Blunt.
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