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Clemente Pistilli e Flaminia Savelli per “la Repubblica - Edizione Roma”
“Mamma non sarò più la tua bambina, non sono più pura". Era il 6 febbraio scorso quando, ormai distrutta da quanto stava vivendo da qualche mese, una ragazzina romana di 13 anni, della zona di Ponte Galeria, ha confessato alla mamma di essere stata più volte vittima di abusi sessuali da parte del papà di una sua compagna di scuola.
In meno di venti giorni gli investigatori del commissariato San Paolo hanno trovato diversi riscontri al racconto fatto dalla minorenne, ascoltata anche dal pm in modalità protetta, e l' uomo accusato delle violenze, un 49enne incensurato che lavora come badante, è stato messo agli arresti domiciliari.
Una brutta storia iniziata dalla minore, giocando con il cellulare, e poi sfuggita completamente di mano. «Emergono in maniera chiara - precisa il gip Roberto Saulino nell' ordinanza di custodia cautelare - i connotati di una condotta insidiosa posta in essere dall' indagato, al fine di manipolare e circuire una ragazzina di 13 anni approfittando della sua immaturità».
I primi dubbi ai genitori della presunta vittima, una famiglia erano venuti l' estate scorsa, quando avevano letto sul telefonino della figlia dei messaggi WhatsApp a sfondo sessuale scambiati con un uomo. Il papà, un professionista, aveva contattato lo sconosciuto, sentendosi rispondere che lui aveva 26 anni e che la figlia gli aveva detto di averne 18. L' uomo aveva però declinato l' invito a recarsi dai carabinieri di Ponte Galeria per un incontro. I genitori della 13enne, avevano presentato subito due esposti e a quest' ultima il cellulare per alcuni giorni.
La 13enne ha però poi iniziato ad avere un comportamento strano, ad andare male a scuola e il 6 febbraio gli insegnanti hanno convocato la madre, dicendole di aver sorpreso la ragazzina mentre stava telefonando con il cellulare. La minore si è a quel punto confidata con la mamma ed è stata un fiume in piena. Ha detto di aver scoperto che l' uomo misterioso con cui aveva chattato l' estate precedente era in realtà il padre di una sua compagna di scuola e che aveva avuto per tre volte rapporti sessuali con lui, preoccupata anche del fatto che l' uomo non avesse mai utilizzato il preservativo.
« La prima volta è stato in auto, all' interno di un campo in via dei Senorbi, dove ci sono degli asini » , ha riferito la minore. E in Procura ha aggiunto: « Mi ha detto che quanto era accaduto era un segreto, di non parlarne con nessuno e che lui utilizzava una scheda telefonica che non è rintracciabile».
«Mi ha detto che gli avevo dato cose che le altre donne non gli avevano dato», ha aggiunto. Chat, tabulati telefonici e riscontri compiuti dagli investigatori del commissariato San Paolo hanno fatto il resto. E il 49enne è stato messo ai domiciliari in una casa a San Felice Circeo. «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere » , si è limitato a dire una volta interrogato dal gip. Ma le indagini vanno avanti e lo stesso giudice Saulino ha ordinato ai servizi sociali di monitorare la relazione tra l' arrestato e la figlia.
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