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Francesca Paci per “la Stampa”
Questa è la storia di una mamma che come tutte le mamme accompagna ogni passo della figlia sin da quando la porta in grembo. Ma Heather McManamy sa di non poterlo fare a lungo, il cancro al seno scoperto nel 2013 si è esteso oltre ogni previsione e difficilmente le consentirà di leggere i primi temi della piccola Brianna che oggi ha 4 anni.
Così Heather ha preso carta e penna e ha scritto una lettera per ogni tratto di strada che non potrà percorrere con la sua bambina, poi ragazza, poi donna. Quaranta pagine d’amore senza tempo sigillate in altrettante buste colorate che da settimane fanno piangere l’America.
IL VUOTO CHE NON SI COLMA
«Ogni lettera che riuscirò a consegnarle personalmente sarà un trionfo, non si dà facilmente per vinta una come me che è sempre l’ultima ad andar via dalle feste» racconta Heather ai quotidiani e alle tv del natio Wisconsin. Ha già affrontato quattro dei nove cicli di chemioterapia prescritti e i medici non sono ottimisti. Lei, che ha solo 35 anni, ce la mette tutta: «Ci sono persone che muoiono da un giorno all’altro, di colpo non ci sono più. Io almeno ho avuto in dono il tempo per prepararmi e provare a rendere l’assenza meno difficile per la mia famiglia».
le lettere che heather mcmanamy ha scritto per la figlia
IL PRIMO AMORE, LA LAUREA
Chi sta leggendo comincerà adesso inevitabilmente a domandarsi cosa farebbe in una situazione analoga, cosa scriverebbe, quale evento sceglierebbe per mandare il suo messaggio alla figlia o se non sarebbe meglio invece augurarle quel distacco che monda il dolore anziché rinnovarlo a ogni compleanno. Può darsi che domani Brianna preferisca l’oblio. Heather ne è consapevole: «Dipenderà da lei se leggerle o no, ma se avesse bisogno delle parole che non potrò dirle saranno tutte lì».
C’è una busta rosa per il primo batticuore d’amore e un’altra per la possibile delusione in agguato, una blu per il brutto voto ricevuto a scuola, una rossa per la laurea, una lunga serie arcobaleno per quante più candeline possibile da spegnere esprimendo un desiderio e poi gli auguri e suggerimenti per il matrimonio, per un dolore inaspettato, per un giorno nero che non accenna a tramontare, per il contratto di lavoro appena firmato, per la gravidanza e via andare fino alla paura di essere mamma e non avere abbastanza tempo da dedicare alla vita che cresce davanti ai tuoi occhi.
LE PAROLE CHE RESTANO
Da sei mesi Heather McManamy batte a tappeto librerie e cartolerie per essere certa di non aver dimenticato nessuna ricorrenza, festa della mamma compresa. Dice che le fa addirittura bene: «Mi dà l’illusione di controllare qualcosa su cui nessuno di noi ha alcun controllo».
Brianna gioca, sa che qualcosa non va perché la malattia inizia a segnare il volto più amato, ma non ha ancora la consapevolezza di cosa sia la morte né di cosa a breve le toglierà. Se però esiste la chance di trattenere almeno l’odore delle ore che oggi vive come fossero eterne lo ritroverà in quella scatola della memoria riempita in silenzio dalla sua mamma, parole, fotografie, piccoli gadget, la felicità di sapere di essere stati tanto felici.
heather mcmanamy 3
heather mcmanamy
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