lars s.s

C'È QUALCOSA CHE NON TORNA NELLA VICENDA DEL 25ENNE, EX MILITARE NORVEGESE, MORTO A MILANO A CAUSA DI UN MIX DI FARMACI - DOPO UNA SERATA IN DISCOTECA, IL RAGAZZO E' STATO PORTATO AL PRONTO SOCCORSO DA UN TASSISTA ABUSIVO RUMENO (SENZA PATENTE) - LA PROCURA HA CHIESTO L'ARCHIVIAZIONE DEL CASO, MA LA FAMIGLIA DEL 25ENNE SI È OPPOSTA: IPOTIZZA CHE SIA STATO L'AUTISTA A SOMMINISTRARE IL MIX DI FARMACI AL RAGAZZO, CON L'OBIETTIVO DI STORDIRLO E RAPINARLO - NELLA RICOSTRUZIONE DELLA VICENDA C'È UN BUCO DI 70 MINUTI...

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Estratto dell'articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

 

Lars S.S

La morte naturale di un 25enne, determinata da un malore fatale dopo un miscuglio di farmaci e alcol in discoteca. Oppure una morte evitabile se non ci fosse stata omissione di soccorso da parte di un tassista (abusivo). O invece una morte conseguenza di una tentata rapina del tassista, finita male per i potenti farmaci somministrati alla vittima proprio come in un altro caso 14 anni fa.

 

Sono i tre diversi scenari — al vaglio della gip Tiziana Landoni su opposizione della famiglia del 25enne alla richiesta di archiviazione del tassista formulata dalla Procura — per la fine di Lars S.S., un giovane norvegese già pilota nel servizio militare in Aereonutica, che nel 2023 stava frequentando un master di ingegneria al Politecnico di Milano e uno stage per L’Oreal.

 

PRONTO SOCCORSO

Alle 5.50 del mattino del 28 ottobre viene ricoverato in arresto cardiocircolatorio all’ospedale Fatebenefratelli, dove sui registri resta scritto che a portarlo é stato «un amico» e dove nel sangue gli vengono trovate tracce di una recente assunzione di promazina e clotiapina, due potenti antipsicotici per i quali il giovane non aveva mai avuto alcuna (obbligatoria) prescrizione medica.

 

Chi lo ha portato, un cittadino romeno, non é «un amico», ma si rivela un tassista abusivo e senza nemmeno patente, che racconta di averlo preso a bordo davanti una discoteca del centro: lo descrive come ubriaco, dice che in un chiosco di panini e birre aveva pagato con la carta di credito, chiedendo di essere portato in corso Buenos Aires a cercare prostitute, ma sentendosi male in auto fino a perdere conoscenza dopo 25-30 minuti.

 

taxi abusivi

Il tassista abusivo concludeva poi dicendo di aver chiamato il 118, di essersi accorto che in auto gli fosse rimasto il giubbotto del giovane, ma di non averlo più a casa perché ignoti glielo avevano poi portato via. La Procura chiede l’archiviazione dell’ipotesi di «omissione di soccorso», ma la famiglia del norvegese si oppone additando alcune incongruenze:

 

l’idea di Lars ubriaco contrasta con l’attivitá del suo smartphone; sull’estratto conto della sua carta di credito (non chiesto dai pm) non risulta alcun pagamento del bar; senza sequestro o tabulati del telefono del tassista non si sa se sia vera la telefonata al 118; senza perquisizione a casa si é sottovalutata la storia dello zainetto; infine non hanno senso 70 minuti per arrivare al pronto soccorso distante solo 1,5 km. Ma non è tutto.

PRONTO SOCCORSO 1

 

Dagli archivi del Corriere della Sera gli avvocati Federico Consulich ed Elio Giannangeli, che assistono la famiglia seguita anche dall’ambasciatore Johan Vibe, coglie «sorprendenti coincidenze» con un precedente del tassista abusivo nel 2011 per rapina e violenza sessuale a una ragazza che si era offerto di accompagnare a casa fuori da una discoteca.

 

pronto soccorso

L’ipotesi alternativa, per la famiglia, é che il tassista avrebbe «visto un ragazzo straniero, ben vestito, abbiente e solo, stanco dopo la notte in discoteca, vittima perfetta per un piano analogo a 14 anni fa: dopo averlo ingannato come "tassista", lo avrebbe «stordito» con «gli psicofarmaci fortemente sedativi, ai quali Lars ha avuto una reazione da intossicazione. Da qui la clamorosa perdita di tempo per paura delle conseguenze penali».