sajid akram sydney bondi beach attentato

ANCHE LA STRAGE DI SYDNEY SI POTEVA EVITARE – NAVEED AKRAM, IL 24ENNE CHE A BONDI BEACH HA UCCISO 16 PERSONE RADUNATE PER HANNUKKAH, SEI ANNI FA ERA STATO SEGNALATO COME ESTREMISTA IN CONTATTO CON ELEMENTI RADICALIZZATI. AL PADRE, SAJID, COMPLICE E ANCHE LUI ESECUTORE MATERIALE DELL’ATTENTATO, NONOSTANTE LE VICENDE DEL FIGLIO, ERA STATO PERMESSO DI POSSEDERE LEGALMENTE SEI ARMI DA FUOCO – L’ANTISEMITISMO NEL PAESE MONTA: NELL’ULTIMO ANNO È STATA DATA ALLE FIAMME UNA SINAGOGA DI MELBOURNE, SONO STATE BRUCIATE CASE DI EBREI A SYDNEI, UN RAID IN UN RISTORANTE KOSHER E ALTRI EPISODI SIMILI…

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attentatore spara sulla folla a sydney

PRIMO MINISTRO AUSTRALIA, 'STRAGE DI SYDNEY ISPIRATA DALL'ISIS'

(ANSA) - Gli uomini armati responsabili della sparatoria di massa avvenuta domenica durante una celebrazione ebraica a Sydney erano motivati dall'"ideologia dello Stato islamico", ha affermato il primo ministro australiano Anthony Albanese, così come riportano i media internazionali.   

 

Albanese ha affermato che i sospettati sembrano essere stati radicalizzati da convinzioni legate al gruppo militante dello Stato islamico.

 

uomo disarma terrorista a bondi beach 3

"La perversione radicale dell'Islam è assolutamente un problema", ha affermato in una conferenza stampa, come si legge sul New York Times. Gli investigatori hanno affermato che la polizia ha trovato due bandiere artigianali dello Stato Islamico nell'auto con cui i due attentatori si sono recati sul luogo del massacro di domenica. La polizia ha anche recuperato ordigni esplosivi improvvisati all'interno dell'auto, hanno affermato le autorità.

 

SYDNEY L’OMBRA DELL’ISIS

Estratto dell’articolo di Fabiana Magrì per “La Stampa”

 

La comunità ebraica di Sydney […] torna a Bondi Beach per accendere la seconda candela di Hanukkah, mentre continuano le indagini sui responsabili della mattanza di domenica sera. Secondo il canale australiano Abc News, nel veicolo dei due attentatori sono state trovate due bandiere dello Stato Islamico.

 

uomo disarma terrorista a bondi beach 7

Intanto si sta riprendendo dall'intervento chirurgico l'eroe della strage, il siriano australiano Ahmed al-Ahmed, che ha placcato e disarmato uno dei due terroristi, contribuendo a limitare il bilancio del massacro, fermo a 16 persone uccise, tra cui l'aggressore più anziano, e una quarantina di feriti. È stata la peggiore sparatoria di massa del Paese in quasi 30 anni.

 

[…] Gli ebrei australiani sono circa 150.000 su 27 milioni di abitanti. Un terzo di loro vive a Sydney, e molti scelgono di stabilirsi nell'area di Bondi, lungo la costa.

«Non possiamo e non permetteremo agli ebrei australiani di sentirsi in dovere di nascondere la propria fede, le proprie tradizioni, le proprie celebrazioni religiose o la propria identità», ha scritto in una nota il premier Minns.

Ahmed al Ahmed

 

[…] Parallelamente alle indagini, emergono dettagli sui due autori del massacro di Hanukkah, padre e figlio di origine pakistana, Sajid Akram (50 anni) e Naveed Akram (24). La polizia ha confermato che il primo è stato eliminato nello scontro a fuoco con le forze dell'ordine sul luogo dell'attentato, mentre l'altro è ricoverato in ospedale in condizioni critiche ma stabili. Quando si riprenderà, dovrà rispondere delle accuse. Il padre era arrivato in Australia nel 1998, il figlio era nato lì. E, secondo i media, non era sconosciuto ai servizi segreti australiani.

 

attentato a sydney

Secondo quanto riferito dai media, sei anni fa l'agenzia di intelligence interna australiana (Asio) aveva indagato sui suoi stretti legami con una cellula terroristica dell'Isis con sede a Sydney. Nel 2019 era stato sospettato di estremismo o di contatti con elementi radicalizzati. Poi, ha spiegato il premier Albanese ai giornalisti, «si è valutato che non vi fossero indicazioni di alcuna minaccia in corso o di un suo coinvolgimento in atti di violenza». Così è stato rimosso dalla lista nera.

 

Albanese ha risposto anche alle domande sul perché il padre del ragazzo, Sajid, possedesse legalmente sei armi da fuoco, nonostante suo figlio fosse stato indagato per potenziali legami con estremisti. «All'epoca – era il 2015, ha spiegato il premier – non mostrava alcun segno di radicalizzazione». […]

 

anthony albanese

ONDATA DI ANTISEMITISMO IN AUSTRALIA ALBANESE SI DIFENDE: VOGLIONO DIVIDERCI

Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”

 

Solo nell’ultimo anno: una sinagoga di Melbourne data alle fiamme (dicembre ’24); case d’ebrei bruciate a Sydney (gennaio ’25); due infermiere che si rifiutano di curare i pazienti ebrei (febbraio ’25); un uomo che incendia un affollato ristorante kosher (luglio ’25)... «Devo andare avanti?», chiede retorico l’ambasciatore israeliano in Australia, Amir Maimon, quando racconta gli ultimi 24 mesi dopo Gaza: 2.062 fra molotov, esplosioni, minacce, graffiti.

 

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«Dicevo sempre: se mi svegliassi una mattina e scoprissi che han ferito un ebreo, non sarei sorpreso». Ora che ne hanno uccisi 15 e feriti 38 — e il premier israeliano Bibi Netanyahu ha letto in pubblico quel che scrisse già un anno fa al collega Anthony Albanese, accusandolo d’aver «gettato benzina sul fuoco antisemita» col riconoscimento, l’11 agosto scorso, dello Stato palestinese —, la domanda al premier australiano è se non si senta un po’ responsabile: no, risponde secco lui, non c’è nessun collegamento fra le due questioni, «è la stragrande maggioranza del mondo a riconoscere come la soluzione dei due Stati sia la strada da seguire».

 

[…]  Albanese […] quattro mesi fa […] aveva espulso l’ambasciatore iraniano, accusato d’essere dietro due attentati incendiari. E s’era pure spinto a criticare la sinistra dei Verdi per le posizioni «giustificazioniste» sul 7 Ottobre. Forse non è bastato: per l’ex premier Scott Morrison, «gli ebrei australiani sono stati lasciati molto soli, isolati, abbandonati, dimenticati». «Vergognati! Hai le mani sporche di sangue!», urlava ieri a Bondi Beach una piccola folla contro la senatrice verde Mehreen Saruqi, mal accolta per qualche vecchio post in cui invitava a «gettare Israele nella spazzatura» e si fotografava con un’altra Albanese (Francesca, l’italiana inviata dell’Onu), «una donna che non ha mai paura di dire la verità».

 

anthony albanese

Aussie a pezzi. Dell’Albanese australiano (Anthony), sono note le antipatie per Netanyahu, aumentate dopo il riconoscimento della Palestina e quando Israele ha revocato ai diplomatici oceanici i permessi d’ingresso in Cisgiordania. Ora l’Albanese australiano fa il pompiere: i terroristi cercano di «dividerci come nazione», dice, «il mio governo continuerà a stare vicino agli ebrei», lo 0,46% della popolazione.

 

In realtà, accusa un deputato del Nuovo Galles, David Ossip, «gli studenti ebrei sono emarginati nei campus, gli artisti ebrei boicottati». Le proteste per Gaza «hanno normalizzato un linguaggio incendiario», conferma l’arcivescovo di Sydney, Anthony Fisher. […]  L’aria pesante si respira anche sui social, basta surfare nelle fogne e spuntano post demenziali. A Sydney ovviamente «ha sparato il Mossad», dice uno, «è solo una falsa bandiera». Complottismo puro: «Vogliono iniziare una nuova Gaza».

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