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Estratto dell'articolo di Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”
In tanti stanno provando a frenarlo, l’invecchiamento, ricorrendo a diverse strategie. […] Una nuova manovra di aggiramento si sta imponendo all’attenzione del mondo scientifico. Si tratta di un approccio sperimentale che mira a bloccare l’allarme lanciato dalle cellule quando si rendono conto che i telomeri, le estremità dei cromosomi che compongono il nostro patrimonio genetico, si sono accorciati oltremisura, […] evitando quindi che il sistema cellulare smetta di funzionare e che l’organismo si deprima a tal punto da favorire l’insorgere di malattie tipiche della vecchiaia: cardiovascolari, tumorali e neurodegenerative.
[…] «Non cerchiamo l’elisir di lunga vita. L’obiettivo è ritardare la senescenza intesa come fase in cui certe patologie possono prendere il sopravvento», traccia la linea del traguardo Fabrizio d’Adda di Fagagna, dirigente di ricerca dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr e principal investigator all’Ifom, l’istituto di oncologia molecolare della Fondazione Airc.
Il progetto rientra in Age-It, sodalizio scientifico coordinato dall’Università di Firenze e finanziato con i fondi del Pnrr. È la più importante indagine a tutto tondo mai compiuta in Europa sul futuro della popolazione. Il sogno finale è la creazione dell’istituto italiano sull’invecchiamento per affrontare il problema da tutti i punti di vista: sanitario, economico, medico, socio culturale. Sono 10 i campi di ricerca di Age-It, e domani al ministero della Salute ci sarà la presentazione di alcuni risultati già conseguiti.
Dopo 7 anni a Cambridge, d’Adda di Fagagna è tornato a lavorare in Italia: «Se rallentassimo l’invecchiamento cellulare potremmo ridurre le malattie legate all’età. La strategia ha funzionato su modelli murini. Un’azienda avvierà i primi studi clinici».
[…] Il dna è l’unico componente delle nostre cellule (e perciò del nostro corpo) che, se danneggiato, non può essere sostituito. Quando le sue estremità, le parti più vulnerabili chiamate telomeri, si deteriorano col passare degli anni, scatta un allarme molecolare. Una volta che questo avviene, le cellule sono spacciate. Smettono di proliferare e cominciano a secernere sostanze tossiche che creano un’infiammazione responsabile dell’invecchiamento e di alcune malattie a esso associate come la fibrosi polmonare.
L’ultima mossa vincente consiste nell’aver individuato un inibitore selettivo dell’allarme. Si interviene a monte, anticipando il processo degenerativo. […] Nei topini portatori di progeria Hutchinson-Gilford, la malattia rara che ha segnato la vita del biologo Sammy Basso recentemente scomparso, questa terapia ha allungato la sopravvivenza del 45%.
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