DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Paolo Travisi per www.leggo.it
Si sono accorti che non era morta la loro mamma, nel giorno del funerale che avevano già organizzato. La signora Caterina Milone, di 101 anni era ancora in vita, ma i figli, non avendola potuta vedere nella casa di riposo dove sarebbe deceduta, hanno organizzato le esequie e diffuso la notizia tra parenti ed amici, dando appuntamento alla chiesa di San Giacomo a Torino. La notiza raccontata da La Stampa ha dell'incredibile, ma anche un lieto fine per i familiari della centenaria.
UN SOSPIRO DI SOLLIEVO
Uno scambio di persona in piena regola, quello avvenuto a Torrazza Piemonte, nella residenza Don Guido Tronzano, dove l'anziana signora era ospite da alcuni giorni. «Una voce femminile dalla Rsa mi ha comunicato che mia mamma era mancata. Ho pianto tanto, ma c'era da organizzare il funerale. Preparare i vestiti, e scegliere una bella foto per il funerale» ha detto Franca, la figlia di Caterina Milone nell'articolo del quotidiano torinese.
Invece, il giorno dei funerali, nella bara non c'era Caterina, ma Claudina Genesin, 90 anni, la compagna di stanza dell'anziana signora. «Quella mattina non ci hanno fatto entrare nella struttura perché c'era qualche positivo al Covid. Nel frattempo avevamo fatto trasferire la salma dalla Rsa alla Casa del Funerale a San Mauro.
E' proprio nella Casa del Funerale che, il giorno successivo, io, mio fratello Aldo e mia sorella Domenica abbiamo scoperto che il corpo non era quello di nostra madre». I figli della presunta defunta, a quel punto hanno dovuto chiamare i carabinieri per chiarire il mistero e capire cosa fosse successo alla loro mamma. Nella casa di riposo hanno incontrato il figlio della vera defunta, che non sapeva nulla della sorte della mamma.
SULLO SCAMBIO D'IDENTITÀ L'INDAGINE DELLA PROCURA
Nessuna scusa ai familiari delle due degenti da parte dell'Rsa su cui ora sta indagando la procura di Ivrea per capire come sia stato possibile lo scambio d'identità. Le due anziane erano state ricoverate pochi giorni prima nella struttura, ma ora gli inquirenti stanno esaminando le cartelle cliniche per capire se ci siano stati errori nelle terapie a cui erano state sottoposte e potrebbero decidere di chiedere l'autopsia per la defunta.
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