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DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...
DAGOREPORT
La crisi del settore automotive (-40% in un anno di produzione in Italia) rischia di avere conseguenze enormi sull’economia tricolore. È stato calcolato che, tra la riduzione delle vendite e l’impatto sull’indotto, ci possa essere una ricaduta negativa sul Pil nell’ordine dell’1%.
Uno scenario preoccupante, reso ancor più cupo dall’aperta ostilità tra il Governo e Stellantis. Giorgia Meloni probabilmente immagina che John Elkann frigni lamentando la carenza di aiuti e incentivi al settore solo per un personale tornaconto, e non veda il riverbero mondiale del comparto (la crisi in Germania, con Volkswagen che licenzia a manetta, il mercato americano che arranca).
ELLY SCHLEIN MAURIZIO MOLINARI
Senza contare, ovviamente, che Elkann è l'editore dei due più importanti quotidiani anti-governativi come "La Repubblica" e "La Stampa".
Aggiungere la diffidenza della Ducetta per il rapporto che Yaki ha intrecciato con la segreteria multigender del Pd, Elly Schlein.
Elly e John hanno molte cose in comune: l'avversione per l'autotarismo del centrodestra meloniano, un approccio "globalista" e cosmopolita ai rapporti e alla vita, fino alle comuni radici ebraiche delle loro famiglie fino all'amicizia di Elly con la sorella di John, Ginevra.
Di contro, il rampollo Agnelli non riesce a ficcare nella testa dei capoccioni di Palazzo Chigi che la questione non riguarda solo Stellantis ma l'industria dell'auto in tutto l'Occidente, quindi sospetta che la maggioranza di destra-centro si opponga a lui solo per ostilità ideologica, finendo per fare propaganda sulla pelle di operai e consumatori.
Il tutto mentre la Cina sostiene e finanzia le sue aziende automobilistiche sfornando milioni di vetture che costano meno della metà di quelle prodotte in Europa (è il “vantaggio” della dittatura: avere a disposizione milioni di schiavi pagati due Yuan senza sindacati a rompere i cojoni).
Ps. La recessione dell’economia tedesca, unita alla crisi dell’auto, con i licenziamenti a valanga a Volkswagen, sta provocando un effetto distruttivo per la città di Berlino.
Da polo di attrazione di giovani, aziende, intellettuali e artisti, è in un momento di grande difficoltà: da città in cui andare, si è trasformata in città da cui scappare.
ELLY SCHLEIN A POMIGLIANO D ARCO
colloquio tra john elkann e sam altman all italian tech week di gedi 4
giorgia meloni
john elkann - stellantis
POMIGLIANO D ARCO - STABILIMENTO STELLANTIS- PANDA
ELLY SCHLEIN A POMIGLIANO D ARCO
POMIGLIANO D ARCO - STABILIMENTO STELLANTIS- PANDA
JOHN ELKANN E LAVINIA BORROMEO
john elkann e lavinia borromeo a venezia
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