DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Tanto lo so che vedrete tutti “The Killer” di David Fincher su Netflix. Del resto, mi sa che me lo rivedrò anch’io. Sì. Anche se non è proprio un capolavoro. Anzi. Ma l’inizio che riprende la grande tradizione dei killer solitari melvilliani, da “Le samourai” di Melville, appunto, con Alain delon a “Ghost Dog” di Jim Jarmusch con Forrest Whitaker mi piace parecchio. O magari ci casco. Mi sembra che in prima serata ci sia abbastanza scelta in chiaro.
Si va da “Cronisti d’assalto” di Ron Howard con Michael Keaton, Robert Duvall, Glenn Close, Marisa Tomei, Tv2000 alle 20, 55, cronaca di un giorno nella vita di un redattore capo del "New York Sun" nel 1994, magari un filo più interessante della giornata di un Aldo Cazzullo o del barbuto azzimato Borgonuovo, a “Arma letale 4” di Richard Donner con Mel Gibson, Danny Glover, Rene Russo, Joe Pesci, Jet Li, Chris Rock, Iris alle 21, alla commedia con truffa “Loro chi?” di Fabio Bonifacci, che lo ha scritto e ideato, e Francesco Miccichè con Marco Giallini, Edoardo Leo, Catrinel Marlon, Lisa Bor, Ivano Marescotti, Vincenzo Paci e il mio amico Gmax, Cine 34 alle 21.
danny glover mel gibson arma letale 4
L’idea, attorno alla quale Bonifacci ha lavorato più di dieci anni, è quella dell’incontro tra un simpatico truffatore, Marcello, cioè Marco Giallini, e un giovane esperto di marketing che lavora in un’azienda di Trento, David, cioè Edoardo Leo. David non solo verrà truffato clamorosamente da Marcello, ma si ritroverà in sole 48 ore senza lavoro, senza donna, Susy Laude, senza casa, senza più nulla.
Anche perché il suo potente padrone, Ivano Marescotti, lo vuole morto, visto che per colpa sua è svanito un affare miliardario. David, deciso a vendicarsi, si metterà sulle tracce di Marcello, ma invece di denunciarlo, si metterà con lui e con le sue due belle socie, le bonissime Catrinel Marlon e Lisa Bot, una mora e una bionda, e inizierà la sua iniziazione al mondo delle truffe in quel di Trani, dove faranno finta di essere due produttori pronti a girare una fiction in Puglia scatenando i maggiorenti della città.
marco giallini edoardo leo loro chi?
Fino a tentare un colpo grosso, ideato dallo stesso David, nell’azienda del suo terribile presidente in quel di Trento. Troppe Film Commision, eh? Su Canale 20 alle 21, 05 magari trovate meno Film Commission pugliesi o trentine ma anche molti sbadigli in più col poco riuscito “Batman vs Superman: Dawn of Justice” di Zack Snyder con Ben Affleck, Henry Cavill, Gal Gadot, Amy Adams, Diane Lane, Jeremy Irons, Holly Hunter. Perché poi a Batman, l’umano, gli roda così tanto di Superman, nessuno ce lo spiega in questo giocattolone da 250 milioni di dollari, più i 150 di promozione.
Eppure Alfred gliela aveva detto a Batman che non c’era bisogno di tutte queste scene. Magari è un conflitto di classe perché uno sta a Metropolis e l’altro a Gotham City, che poi sembrano in pratica la stessa città, tipo uno sta a Flaminio e l’altro a Prati. E per questo si vogliono menare. Comunque il Batman di Ben Affleck è troppo coatto e troppo irrisolto, almeno il Superman di Henry Cavill ha una certa eleganza, che non perde nemmeno quando entra vestito nella vasca da bagno della Lois Lane di Amy Adams.
E non si capisce perché stiano così a sentire il Lex Luthor svitato di Jesse Eisenberg, costruito come un figlio di papà problematico che li manovra in un delirio da nerd giocattolaio. Così dopo due ore e mezzo di film, in mezzo a molte scene anche riuscite, come la battaglia centrale tra i due super-eroi, il grande inizio apocalittico alla 11 settembre che i fatti di Bruxelles rendono davvero più realistico, l’entrata di personaggi forti come Diane Lane mamma di Superman o la Wonder Woman della stra-bona Gal Gadot, ti chiedi quale sia la storia di questo film, che sembra davvero costruito per la sequenza delle botte da orbi fra i due e per i continui rimandi ai film successivi con Wonder Woman e i nuovi eroi che fanno capolino qui, cioè The Flash di Ezra Miller, l’Aquaman coattissimo di Jason Mamoa, il Cyborg di Ray Fisher.
danny glover mel gibson arma letale 4
Con questo, alla fine capisco perché i critici americani lo abbiano massacrato. “Sembra il remake farlocco della Strana coppia con Oscar e Felix che vogliono uccidersi l’uno con l’altro”. “Se c’ qualche giustizia, all’alba o meno, nei multiplex il pubblico dovrebbe rifiutare questa melassa di super-eroi di Zack Snyder, che mette una pietra tombale da 250 milioni per un genere alla ricerca di una pausa di riflessione”. “Qualcuno fermi Zack Snyder, qualcuno salvi il mondo”. Ma la critica più pertinente è questa: “I film dei Super eroi, oggi, sono come siti web con tanto di pubblicità pop-up che spezzano il tempo con lanci dei nuovi film in arrivo, che non saranno più divertenti di quello che vedi”.
Su Rai Movie alle 21, 10 il thriller pochissimo amato dalla critica “Don’s Say a Word” di Gary Fleder con Michael Douglas, Sean Bean, Brittany Murphy, Guy Torry. Canale 27 alle 21, 10 propone invece “Yesterday”, stravaganza di Danny Boyle per riusare le canzoni dei Beatles in una fiction con con Himesh Patel, Lily James, Kate McKinnon, Joel Fry, Ed Sheeran, James Corden. L’idea è semplice. Cosa potrebbe capitare a un piccolo cantante se un giorno scoprisse di essere l’unica persona al mondo a conoscere le canzone dei Beatles?
Parte da questa idea e dalla sceneggiatura di Richard Curtis, re delle commedie inglesi come 4 matrimoni e un funerale, Notting Hill, Bridget Jones, il film, dove per il protagonista Jack Malik, interpretato dall’esordiente Himesh Patel, cantare le canzoni dei Beatles piuttosto che le sue significherà passare da una situazione di cantantino sfigato con qualche serata mal messa al successo planetario. Ma significherà anche vendersi l’anima. Perché sa che le canzoni non le ha scritte lui.
Arrivato al successo grazie all’aiuto del vero Ed Sheeran nel ruolo di sé stesso, dovrà anche cambiare manager, dalla bella amica di sempre, la Ellie di Lily Jones, che ama senza sapere di amarla, alla più torva manager americana Debra, interpretata da Kate McKinnon, che ha capito che l’affare economico è enorme. Una volta digerita l’idea principale del film, la commedia funziona più o meno come un musicarello, con il pubblico che aspetta che Jack canti una canzone piuttosto che un’altra, mentre la storiella d’amore segue il suo corso.
Assolutamente divertente e in linea con il successo di Bohemian Rhapsody, anche se rimane un po’ una cazzatona, proprio perché l’idea che sostiene il tutto è molto fragile. Mediaset Italia 2 alle 21, 15 passa “Hunger Games – Il canto della rivolta – Parte 1” di Francis Lawrence con Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Natalie Dormer, Sam Claflin, Liam Hemsworth. Su due ore e cinque minuti di film, vi ricordo, quasi un terzo se ne va per inquadrare in primissimo piano il faccione e le grandi labbra rosse di Katniss Everdeen alias la Ghiandaia Imitatrice alias Jennifer Lawrence. Il suo pubblico, quasi tutto femminile, è cresciuto con lei e vuole soprattutto vederla.
jennifer lawrence hunger games il canto della rivolta parte uno
Il suo problema, cioè il problema che aveva ballora Jennifer Lawrence con il personaggio di Katniss e l’intera saga, è che stava diventando grande. E da tempo non dimostrava più i 17 anni e la giovinezza che aveva la sua Katniss nel primo film. Il primissimo piano e tutto un lavoro di makeup pesante sul suo volto, avrebbe dovuto mascherare un po’ la sua crescita, il suo status di star internazionale.
Del resto la parte uno e la parte due di questo “Hunger Games: Il canto della rivolta” diretto da Francis Lawrence, già regista del secondo episodio della saga, scritto da un giovane duo di brillanti sceneggiatori come Peter Craig (The Town) e Danny Strong (The Butler), sono state girate assieme proprio per assicurare al pubblico una Katniss ancora giovanissima.
La7D alle 21, 30 passa invece “Cena tra amici” cioè “Le prénom”, celebre commedia di Alexandre de La Patellière e Mathieu Delaporte con Patrick Bruel, Valérie Benguigui, Charles Berling, Guillaume De Tonquedec, che ha avuto molti remake internazionali, anche uno italiano, con il gruppo di amici a cena che discute su un nome imbarazzante da dare a un bambino, ad esempio “Adolf” (in italiano Benito). Ma il nome scatena solo il meccanismo del gioco al massacro che rivela insicurezze, gelosie, conflitti tra i vari personaggi protagonisti della commedia.
Passiamo alla seconda serata con “Giulietta degli spiriti” di Federico Fellini con Giulietta Masina, Sandra Milo, Mario Pisu, Sylva Koscina, Valentina Cortese, Cine 34 alle 23, 05, primo film a colori di Fellini, reduce da “Otto e mezzo”, e totalmente dedicato alla moglie. Anche se conta di più la parte esoterica della messa in scena, e gli abiti meravigliosi di Pieri Gherardi costruiti per le tante attrici presenti.
Per i fan di thriller è imperdibile “Gli occhi della notte” di Terence Young musicato da Henry Mancini con Audrey Hepburn, ragazza cieca che si ritrova sola in casa con un bel gruppo di assassini alla ricerca di un pupazzo pieno di droga. Il più cattivo di tutti è il nerovestito Alan Arkin, poi c’è l’apparentemente innocuo Richard Crenna, mentre Efrem Zimbalist jr è il marito. Da zompare sul divano se le molle, dopo due anni di lockdown sono ancora solide.
alan arkin in gli occhi della notte 1
Per Stephen King è uno dei film più paurosi mai visti e l’interpretazione di Alan Arkin la più grande incarnazione del cattivo di tutti i tempi. Nato da una pièce teatrale scritta da Frederick Knott diretta la prima volta da Arthur Penn con Lee Remick e Robert Duvall protagonisti. Nel 1998 è stata riproposta a teatro con Marisa Tomei come Audrey e Quentin Tarantino nel ruolo di Arkin e Stephen Lang. Ma Quentin attore non vale uno sguardo di Alan Arkin. Lo sa anche lui.
La7D alle 23, 30 propone il film di culto generazionale “Donnie Darko”, opera prima e più riuscita di Richard Kelly, con Jake Gyllenhaal, Maggie Gyllenhaal, Patrick Swayze, Drew Barrymore, Jena Malone. Complicatissimo viaggio nel tempo fra futuro e passato ha ispirato non poco le tante serie giovanili fantascientifiche successive. Rete 4 alle 0, 50 propone il fumoso “L’uomo del labirinto”, opera seconda di Donato Carrisi con Toni Servillo, Dustin Hoffman, Valentina Bellè, Vinicio Marchioni, Caterina Shulha.
AUDREY HEPBURN GLI OCCHI DELLA NOTTE
Preferisco il più povero e pauroso “The Visit”, grande ritorno all’horror di M. Night Shyamalan con Ed Oxenbould, Erica Lynne Marszalek, Kathryn Hahn, Olivia DeJonge, Benjamin Kanes, Italia 1 all’1, 50. “Puoi entrare nel forno per pulirlo?” chiede la nonnina cattiva a una nipotina come fosse la strega di Hansel e Gretel. “Stavo pulendo il fucile”, si scusa il nonnino che è stato trovato dalla nipotina con le canne in bocca pronto a far fuoco. E questo era solo il trailer. Lo ricordate? Con questo piccolo film da 5 milioni di dollari, M. Night Shyamalan torna a essere il grande regista che era ai tempi dei suoi primi capolavori, Il sesto senso, Unbreakable.
Diciamo che è dai tempi di The Village che non faceva un film così complesso e riuscito. Per riottenere il completo controllo dei sui film, e soprattutto il director’s cut finale, Shyamalan ha messo tutto quello che aveva guadagnato con la regia del modestissimo After Earth con Will Smith in questo progetto a basso costo con attori sconosciuti. Ne viene fuori un horror costruito alla Blair Witch Project, cioè con le riprese delle telecamere dei due nipotini in visita dai nonni, ma dove questo elemento serve solo per sviluppare paura, mentre il vero interesse del regista è nella costruzione psicologica dei personaggi più giovani, nel loro adattamento e sviluppo all’interno di una situazione non facilmente gestibile e nel confronto con le menti turbate dei vecchi.
Iris alle 2, 10 propone il thrillerone “L’ultima eclisse”, tratto da un romanzo celebre di Stephen King messo in scena da Taylor Hackford con Kathy Bates, Jennifer Jason Leigh, Christopher Plummer, David Strathairn. Chiudo con lo spaghetti western abbastanza raro “Se vuoi vivere… spara”, film di esordio nella regia del romanissimo Sergio Garrone con Sean Todd alias Ivan Rassimov, Ken Wood alias Giovanni Cianfriglia di Anzio, Isabella Savona, Peter White,e l’artista Renato Mambor. Nel western Garrone, fratello di Riccardo, aveva già scritto e prodotto due film, Deguejo di Giuseppe Vari e Killer Kid di leopoldo Savona. Rispetto a Vari e Savona, Garrone si riconosce regista più fantasioso e creativo: “Io non mi fermavo a mettere la macchina da presa”.
La storia vede Ivan Rassimov, lanciato allora come Sean Todd (in un primo tempo addirittura si ventilava un Jean Todd), che viene intrappolato in un sadico gioco dagli abitanti di una cittadina. Durante una partita a poker spingono i forestieri a accoppare un compagno di poker e poi si guardano bene di accoppare il malcapitato. Rassimov/Todd si salva e, ferito, viene curato dalla bella Sally, Isabella Savona, in una fattoria. I due si innamorano e Rassimov dovrà salvarla quando la banda di cittadini cattivi assalterà la fattoria. Riccardo Garrone lo trova un buon film e il direttore della fotografia Sandro Mancori un film discreto.
Garrone ricorda che il film aveva una specie di finta coproduzione con la Spagna, nel senso che esisteva un piccolo produttore indipendente che comprava i diritti per la distribuzione del film in Spagna. Poi, facevano finta di andarci, anche se giravano tutto tra Elios e Magliana, risparmiando così i costi del viaggio e del set. Ma il gioco era vantaggioso per tutti, a cominciare dai coproduttori spagnoli. Mistero su Peter White attore. Per alcuni è Franco Cobianchi (che firma Peter White da sceneggiatore) per altri Germano Longo. In altri film sembra che sia addirittura Pietro Tordi. Ma con tutta probabilità è Cobianchi. La chiudo qua.
se vuoi vivere...spara 3se vuoi vivere...spara 2se vuoi vivere...spara 1l ultima eclissi
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