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CHI FERMERÀ LA MUSICA? I PEDIATRI - LA CAMPAGNA DEI MEDICI CONTRO LA VIOLENZA NELLE CANZONI TRAP (MANCO FOSSERO GUALTIERI, CHE HA CACCIATO TONY EFFE DAL CONCERTONE DI CAPODANNO AL CIRCO MASSIMO) - IL PROFILO INSTAGRAM "UNA PEDIATRA PER TE" PUBBLICA UN VIDEO IN CUI VENGONO INCENSATI I TESTI (AL MIELE) DELLE CANZONI DI BATTIATO E DE GREGORI MENTRE VENGONO MESSI SULLA GRATICOLA I BRANI DEI TRAPPER TONY EFFE, SHIVA E COMPAGNIA CANTANTE IN CUI SI PARLA DI SESSO E DROGA...
Estratto dell'articolo di Allegra Zanni per www.repubblica.it
Siamo (anche) quello che ascoltiamo. La musica è un veicolo di sentimenti ed emozioni, racconta storie, ma è anche vettore importante di valori da trasmettere ai più piccoli. Ma c’è musica e musica: se alcune poesie della tradizione italiana cantano amori profondi e senza tempo, altri testi molto popolari tra i giovanissimi parlano invece di donne da trattare come oggetti, cani, che non dovrebbero “parlare troppo”. E se anche a un primo sguardo potrebbero sembrare “solo canzonette”, ascoltarle ha un effetto, specie sui più piccoli.
Lo sanno bene i pediatri promotori di un’iniziativa social che mette a confronto in un video i versi delle canzoni di artisti come Franco Battiato, Gianna Nannini o Marco Mengoni con quelli scritti da trapper come Tony Effe o Villabanks.
La cura di Franco Battiato, Almeno tu nell’universo di Mia Martini, Sei nell’anima di Gianna Nannini, La donna cannone di Francesco De Gregori, Più bella cosa di Eros Ramazzotti, L’essenziale di Marco Mengoni, E tu… di Claudio Baglioni da un lato. Dall’altro, le barre dei rapper più in voga degli ultimi anni: Villabanks, Shiva, Tony Effe e la Dark Polo Gang, Emis Killa. Non è una questione di generazioni, né di generi musicali: il confronto avviene sui contenuti.
Da una parte c’è l’amore, “un’occasione per migliorarsi, per riconoscersi nell’altro” spiegano i pediatri, dall’altra ci sono bitches, donne che vengono cedute agli amici come se fossero degli oggetti, che vengono recapitate a casa come fossero dei pacchi da consegnare. Testi che parlano di trasgressione e argomenti adulti con termini forti e che invece spesso finiscono per essere ascoltati proprio dai bambini e dagli adolescenti. [...]
Anche se accendere la radio o mettere le cuffiette sono gesti che facciamo per svagarci, la musica non è solo intrattenimento e neppure soltanto una forma di arte. “È uno strumento molto potente: tutte le generazioni hanno espresso tramite la musica i propri valori ed emozioni – dice la dottoressa Laura Timpone, tra i pediatri promotori del video – Quello a cui assistiamo in questo periodo è un peggioramento di questi i sentimenti che la musica riflette”.
Non un attacco verso un genere in particolare, sottolinea, “ma contro la violenza che viene trasmessa, contro l’idea di una sottomissione della donna di cui cantano questi idoli di adolescenti e preadolescenti”. Il rischio, aggiunge il collega Armando di Ludovico, “è che attraverso la musica si possano normalizzare certi atteggiamenti e renderli accettabili. Questo è particolarmente preoccupante per i bambini, che spesso ascoltano musica senza una supervisione o una guida adulta, assorbendo inconsapevolmente valori che non sempre sono positivi”.
[...] "Quello che deve essere chiaro ai ragazzi – sottolinea Antonio di Mauro – è che quello che sentono è fiction, che non è la normalità. E sarebbe bello che nelle scuole si lavorasse anche sulle canzoni, che si proponessero delle analisi del testo approfondite per capire il vero significato di quello che gli alunni ascoltano”.
Non esiste una bacchetta magica che possa cancellare dalla mente di bambini e ragazzi questi messaggi, né una ricetta che sia valida per tutti. Grazie ai social, i versi di queste canzoni rimbalzano ovunque e finiscono tra le mani dei più piccoli. “Non sempre è possibile fare da filtro – dice Mastrangelo – perché anche se mio figlio non ha un cellulare o se lo usa solo insieme a me, potrà sempre vedere i video da quello di un amico. E quando sono più grandi, preadolescenti, il rischio è quello di mettersi in contrasto con loro”.
Non tutto però è perduto: il dialogo tra genitori e figli, con gli insegnanti, può sbloccare alcune situazioni e trasformare un ostacolo in un’opportunità. Purché questo avvenga sin dall’infanzia e non solo quando si entra nella difficile fase dell’adolescenza.
baby gang - concerto al forum di assago
“Anche gli artisti possono contribuire, scegliendo di veicolare messaggi positivi e utilizzando la loro influenza per educare e sensibilizzare. È fondamentale promuovere una consapevolezza condivisa sull’impatto che la musica può avere, sia come mezzo educativo che come strumento di crescita personale” è l’appello dei dottori Francesca Ciarelli e Di Ludovico. [...]
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