DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA…
DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO
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In Italia, dopo tanti uomini torvi o invasi di vanità, si cercano donne forti. Donne col pensiero. Donne che vincono. E, naturalmente, donne in grado di comandare, capaci di tener testa a quella Lady Macbeth della Garbatella che da tre anni spadroneggia l’immaginario del 30 per cento degli elettori italici, alias Giorgia Meloni.
Un problema non da poco, vedere donne determinate e dotate di quel misterioso carisma chiamato leadership farsi largo nel baraccone maschilista della politica. All’irriducibile ex gabbiana di Colle Oppio che prese l’iniziativa di fondare Fratelli d’Italia con La Russa e Crosetto, relegando in cantina la destra sociale di Gianfranco Fini, il colpo di diventare la superdonna di un filmone di successo è riuscito.
lilli gruber vs silvia salis la sfida dei tacchi a otto e mezzo 2
A dispetto delle previsioni di tutti, la "playbea" da spiaggia libera, tutta "’A coso!" e occhi da sparo, ghigno a bisturi e coatteria stradale è riuscita, grazie all’indiscussa abilità politica (altro che Underdog) accompagnata da un’oratoria popolaresca, fa dire a tanti italiani che mettono la croce sulla scheda di Fratelli d’Italia, “Giorgia è una di noi”. Senza la sua personalità e la sua tenacia sul lavoro, la Fiamma non esisterebbe oggi a Palazzo Chigi.
Trovare un antidoto bipede dotato di personalità ed empatia capace, alle politiche del 2027, di rimandarla a pettinare le bambole, è l’arduo compito che angoscia i capoccioni del centro-sinistra.
E’ chiaro che né la gruppettara con l’eskimo che blatera in politichese anni Settanta come Elly Schlein, né l’azzimato azzeccagarbugli dotato di 5 stelle e una pochette, l’avvocato già del popolo Giuseppe Conte, hanno qualche chance di successo con la Melona.
Con tali tribolanti pensieri nella testa, ieri sera abbiamo assistito attentamente alla ospitata di Silvia Salis davanti alle telecamere di “Otto e mezzo”, l’ex lanciatrice di martello che dalla Leopolda renziana e dal Coni dell’era Malagò ha spiccato il volo nell’olimpo della politica, diventando sindaco di Genova.
Zac! Il giorno dopo, eccola subito promossa per giornali e media come leader che sbaraccherà la segretaria con tre passaporti e una fidanzata dal trono del Nazareno e metterà a cuccia la Regina di Coattonia, lo Squalo di Cocciadimorto, la Crudelia De Mon di Colle Oppio.
Dopo mezz’ora, pur sollecitata in tutti i modi da Gruber e Giannini, ci siamo ritrovati davanti a una donna che darebbe il premio Nobel per la letteratura a chi ha scritto "Il manuale della perfetta ginnasticata", anziché davanti a un futuro leader politico (non è andata oltre il minimo sindacale di ripetere a loop con voce monocorde: “Io leader? A Genova lo sono, il mio impegno è di portare a termine il mio mandato di sindaco”, “soli non si vince” e altre banalità).
Pur dotatissima dalla Natura di enfasi corporea sormontata da una bella faccia da melanzana addormentata e da fluente e bionda capigliatura fresca di parrucchiere, vestita sobriamente con tailleur pantalone che terminava con tacchi assassini calibro 18, la Salis dispiega una solo espressione, quella detta: guardate come sono bella e chic!
silvia salis alla leopolda 13 2025 5
Eccitante come un bollettino meteorologico e la pubblicità della Techno-gym, accavallando il suo odontoiatrico sorriso fa solo spot: non politica. Mai è riuscita a galvanizzare l’attenzione dello spettatore con un guizzo, un’intuizione, una visione: tutta un’arrampicata sugli specchi senza abisso, roba da farmacisti, risposte pesate sulla bilancia di precisione ad ogni domanda su Elly, Conte, Meloni o vattelapesca, tant’è che oggi i siti e giornali hanno quasi del tutto ignorato la sua perfomance da fatalona dalla Gruber.
Al di là del pepe e del sale, viene fuori un misto tra finto Chanel e vero Vernel, sempre lì a dimostrare che sono spose e madri esemplari, tutta un sorriso sottomesso e mai un'alzata di voce, distante anni luce dalla comunicazione popolaresca e accattivante di una Meloni.
Certo, con questa overdose di populismo becero ed estremo che ha travolto il mondo, a tutti avrebbero bisogno di moderazione e serietà. Ma purtroppo, occorre prendere atto che dopo i Reagan degli anni Ottanta e i Berlusconi degli anni Novanta, è avvenuto il passaggio dalla politica-spettacolo alla politicizzazione dello spettacolo, dai media come oggetto ai media come soggetto del potere.
Quel populismo da venditore di tappeti capace solo di spacciare - e bene - aria fritta e promesse da marinaio: “Meno tasse per tutti”, “Un milione di posti di lavoro”, ‘’Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie”. I fatti? Chissenefrega dei fatti, conta solo alimentare i sogni della ‘’ggente’’, come nei vecchi film di Hollywood.
Dopodiché, con l’invasione degli ultracorpi attraverso Internet, il cerchio si è chiuso con il secondo sbarco di Trump alla Casa Bianca, il Cazzaro in-chief che dieci ne dice e venti ne smentisce. Ed è del tutto inutile oggi sospirare sul ritorno delle candele o del gettone telefonico, di un Berlinguer o di un Prodi. L’unica cura è quella omeopatica: il male si cura con il male. Non le fatalone strappate dal casco del parrucchiere…
SILVIA SALIS
compleanno silvia salis 2
SILVIA SALIS
compleanno silvia salis 5
silvia salis matteo renzi
silvia salis fausto brizzi foto di bacco
SILVIA SALIS CON MATTEO RENZI
silvia salis elly schlein
valentina graverini e silvia salis foto di bacco
silvia salis dopo la vittoria
silvia salis foto mezzelani gmt 025
arturo artom e silvia salis foto di bacco
silvia salis fausto brizzi
matrimonio fausto brizzi e silvia salis 19
fausto brizzi silvia salis (3)
giovanni malago e silvia salis foto mezzelani gmt 014
elena vaccarella giovanni malago e silvia salis foto mezzelani gmt 017
silvia salis foto gobbi gmt041
silvia salis foto gobbi gmt040
matrimonio fausto brizzi e silvia salis 21
malago salis foto gobbi gmt060
salis balivo foto gobbi gmt073
silvia salis foto di bacco
silvia salis gian marco sandri foto di bacco
silvia salis foto di bacco
compleanno silvia salis 3
silvia salis foto di bacco
matrimonio fausto brizzi e silvia salis 16
matrimonio fausto brizzi e silvia salis 15
silvia salis fausto brizzi (4)
FAUSTO BRIZZI SILVIA SALIS
silvia salis foto mezzelani gmt046
silvia salis foto mezzelani gmt54
SILVIA SALIS
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