dirty talk

GUIDA AL “DIRTY TALK”, QUELLE SCONCEZZE DETTE A LETTO CHE POSSONO FAR IMPAZZIRE O ARRABBIARE. PIU’ CHE LE PAROLE SONO LE INTENZIONI A CONTARE: LE DONNE PERDONO DESIDERIO SE SI ACCORGONO CHE L’UOMO FINGE O RIPETE FRASI COPIATE AI FILM PORNO - ALLA MAGGIOR PARTE DELLE DONNE PIACE CHE IN MEZZO ALLE FRASI 'HOT' CI SIANO COMPLIMENTI, TIPO 'SEI COSÌ ECCITANTE', 'MI FAI SENTIRE BENE', TI VOGLIO PER TUTTA LA NOTTE'

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Giulia Rozzi per “Esquire”

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Quando è fatto bene, il “dirty talk” può farti impazzire. Quando è fatto male, i due partner

finiscono per separarsi. Le parole sporche che eccitano sono troppo personali per poter stabilire a priori cosa funziona e cosa no. Ho chiesto a 30 donne fra i 25 e i 45 anni di raccontare la loro esperienza e ho scoperto che il successo di questa pratica non nasce dalle parole effettivamente usate ma dalla connessione e dall’intenzione.

 

Si deve partire dalla conversazione, cioè capire cosa vuole sentirsi dire l’altro, senza incappare in tutti quei tentativi sbagliati e le conseguenti scuse che afflosciano il desiderio. Siate pronti, perché il vostro partner potrebbe tirar fuori cose che non vi aspettavate.

Alla maggior parte delle donne piace che siano inclusi complimenti o parole di incoraggiamento , tipo “sei così sexy”, “Mi fai sentire bene”, “Ti voglio tutta la notte”. I problemi relazionali devono essere tenuti fuori dal letto.

dirty talk  dirty talk

 

Le donne perdono eccitazione quando si accorgono che il partner mente o che ripete cose sentite in un film porno. Siate sinceri e soprattutto siate specifici. Cose generiche tipo “Mi piaci così bagnata” stufano presto, dovete dire cosa vi piace esattamente del loro corpo, descrivere gli odori e i sapori. E comunque, ricordate che è sempre molto sexy inserire fra i gemiti il nome del partner (se ve lo ricordate).

 

Zara Barrie per “Elite Daily”

 

L’orecchio è una zona parecchio erogena, perciò sfruttatela. A New York si seguono addirittura lezioni di “dirty talk” con Tina Horn, educatrice di single e coppie e regina queer. Ognuno sceglie come soprannome la sua parolina preferita (quella che ama sentirsi dire a letto), serve per eliminare la vergogna e far nascere fiducia tra i presenti. Scopro che chi ama sentirsi chiamare “puttana” dalle labbra della persona amata e in un ambiente familiare, lo fa per acquistare potere e ottenere un’esperienza riparatrice.

a letto non deve esserci pudorea letto non deve esserci pudore

 

 Da ragazzina mi chiamarono “puttana” perché mi ero lasciata toccare le tette da un compagno, il che mi distrusse, mi fece vergognare del sesso e del mio stesso corpo. Per riappropriarmi di quel termine, per renderlo meno feroce, ho sentito la necessità di farlo usare a letto dal mio partner ed è stato come trasformare una brutta esperienza in un fatto positivo.

 

Si possono dire sconcezze anche fuori dal letto, non al presente ma al futuro, ad esempio promettere “Ti sto per scopare”, o al passato “Ti ho appena scopato”. E’ il modo migliore per scaldare i motori prima della prossima fiammata.

 

orecchio zona erogenaorecchio zona erogena