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    EXPO-LLI ARROSTO - IL GOVERNO NON SI STRACCIA LE VESTI PER LA SCONFITTA DI ROMA NELLA CORSA A EXPO 2030 - IL MINISTRO DEGLI ESTERI TAJANI, CAPACE DI SCUSARSI "IN QUANTO UOMO" CON LE DONNE PER I FEMMINICIDI, MINIMIZZA: “ERA UNA MISSION IMPOSSIBLE. QUESTO GOVERNO HA EREDITATO LA SCELTA DI CANDIDARSI FATTA DA ALTRI. QUANDO SIAMO ARRIVATI MOLTI PAESI AVEVANO GIÀ PRESO IMPEGNI CON I NOSTRI COMPETITOR” - IL MINISTRO DEL MADE IN ITALY, URSO, RANDELLA I 5STELLE: “IL GOVERNO CONTE E LA SINDACA RAGGI PROPOSERO IN RITARDO LA CANDIDATURA COME RIPIEGO AL NO ALLE OLIMPIADI PER ROMA”


     
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    adolfo urso foto di bacco (2) adolfo urso foto di bacco (2)

    URSO, SU EXPO RISULTATO IN LARGA MISURA PREVEDIBILE

    (ANSA) - ROMA, 29 NOV - La bocciatura della candidatura italiana per Expo 2030 era "purtroppo un risultato in larga misura prevedibile, perché siamo partiti tardi". Così il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso a Annalisa Chirico a Ping Pong su Radio Uno. "Siamo partiti tardi: il governo Conte e la sindaca Raggi decisero di proporre in ritardo questa candidatura come una sorta di ripiego a fronte del rifiuto delle Olimpiadi per Roma che forse sarebbero state un obiettivo più facilmente raggiungibile anche perché Expo la avevamo già avuta a Milano nel 2015".

     

    tajani tajani

    "Eviterei comunque ogni forma di recriminazione - ha poi detto il ministro Adolfo Urso rispondendo ad una domanda sulla situazione della Capitale - perché nei tanti colloqui avuti in questi mesi nelle diverse capitali le risposte sulla candidatura sono state 'noi siamo già impegnati'". "Recriminare non serve, serve piuttosto imparare dagli errori commessi e prepararsi al meglio per tutte le candidature e per gli eventi internazionali già in programma come il Giubileo del 2025 e ancora il 2033 e poi per i giochi invernali di Cortina; prepariamoci per presentare al meglio le eccellenze del Made in Italy al mondo".

    ROBERTO GUALTIERI DOPO LA SCONFITTA DI ROMA NELLA CORSA A EXPO 2030 ROBERTO GUALTIERI DOPO LA SCONFITTA DI ROMA NELLA CORSA A EXPO 2030

     

    TAJANI “MISSION IMPOSSIBLE IL VERO DANNO PER L’ITALIA È STATO IL FORFAIT ALLE OLIMPIADI”

    Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”

     

    «Su, era una mission impossible... ». Finisce con Antonio Tajani che cita Tom Cruise, il capolinea è una presa d’atto che non è rassegnazione: «Abbiamo comunque difeso e promosso l’immagine dell’Italia». Secondo il ministro degli Esteri il passo falso dell’Italia nella gara per l’assegnazione dell’Expo «è una brutta notizia ma purtroppo piuttosto attesa».

     

    Possiamo considerare l’esito della corsa per l’Expo una sconfitta per la nostra diplomazia?

    antonio tajani giorgia meloni al senato antonio tajani giorgia meloni al senato

    «Guardi, abbiamo fatto tutti il nostro dovere: il governo, la diplomazia, il Comune di Roma e la Regione Lazio, le associazioni degli imprenditori. Ci siamo battuti. Ma era una partita che non si poteva vincere. Sapevamo bene quale sarebbe stato l’esito. Questo governo ha ereditato la scelta di candidarsi fatta da altri. Quando siamo arrivati molti Paesi avevano già preso impegni con i nostri competitor, entrambi fortissimi».

     

    Perché Roma non poteva vincere?

    expo 2030 rappresentanti riad arabia saudita expo 2030 rappresentanti riad arabia saudita

    «Non era in discussione la qualità del progetto. Ma ci sono delle rotazioni, l’Italia ha ospitato l’Expo pochi anni fa. Bisogna accettare anche i risultati negativi. Auguri a Ryad. Ci saremo con il nostro padiglione. Come saremo nel 2025 a Osaka».

     

    Quanto è forte il rischio di un contraccolpo d’immagine?

    «Non credo ci sarà. Abbiamo organizzato la Ryder cup, ci saranno le Olimpiadi invernali, gli Europei di calcio. Mi lasci dire che è stato un errore avere rinunciato ai Giochi a Roma: avremmo avuto più chance di successo rispetto alla gara per l’Expo».

     

    Massolo, ex segretario generale della Farnesina e capo del comitato organizzatore, ha parlato di «deriva mercantile» dietro la vittoria di Ryad. Vuole commentare?

    «No». […]

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