• Dagospia

    IL RACCONTO DI SERGIO, UNO DEI “MARCHETTARI” CHE HA INCONTRATO IL PRELATO DEI CARMELITANI: “PRENDEVA IL POPPER DAVANTI A ME, UNA FIALETTA CHE RESPIRI E TI ECCITI. PRESTAZIONI PARTICOLARI? QUANTE ME NE HA COMBINATE: VOLEVA ESSERE PICCHIATO CON LA CINTA..."


     
    Guarda la fotogallery

    Fabrizio Peronaci per il “Corriere della Sera - Roma”

     

    E venne l’ora delle scuse. «Ci sono dei sospetti e delle accuse pubbliche, non sappiamo cosa c’è di vero. Si deve cercare con sincerità non lo scandalo ma la verità». Il vicario dei carmelitani, padre Agustì Borrell, ha scelto le telecamere di Tv2000 per il mea culpa.

    PARROCCHIA SANTA TERESA D AVILA PARROCCHIA SANTA TERESA D AVILA

     

    «Siamo in sintonia con il Papa nel chiedere perdono», ha aggiunto. La linea intrapresa nelle ultime 48 ore - dopo anni di reticenza, se non omertà, dei vertici dell’ordine religioso sui rapporti tra prelati e mondo della prostituzione maschile - è dunque chiara: avanti con trasparenza, come il pontefice ha implicitamente fatto intendere nell’udienza di mercoledì scorso, con il suo accenno agli «scandali di Roma e in Vaticano». Tanto più che, nelle alte sfere, molti la verità la conoscono, seppure a grandi linee.

     

    Nel dossier consegnato al cardinale vicario Vallini le testimonianze pesanti sono due. Sebastiano F., siciliano, 55 anni, è l’uomo che domenica scorsa, all’uscita della messa, ha raccontato di aver avuto una lunga relazione con un alto esponente della Curia carmelitana, che non sapeva fosse un prete.

     

    preti gay preti gay

    L’altro si chiama Sergio M., è romano e ha 54 anni. La sua residenza ufficiale è in via Dandolo, presso la mensa di S. Egidio. Occhi verdi, magro, lievemente ingobbito, ha accettato dopo lungo tormento di raccontarsi: il sesso, le sofferenze della sua vita da «marchettaro», il desiderio di riscatto.

     

    Ha visto? Lo scandalo era serio, è intervenuto il Papa.

    «Certo che è un vero scandalo, il mio nome lo sa Vallini. Io ho reso testimonianza, ma il risultato qual è? Che ora corro seri rischi, senza protezione».

     

    Come se la passa?

    «Male. Soffro di una forma di schizofrenia, senza gocce non dormo. Costano 9 euro al giorno e la mutua non le passa. Vivo in una roulotte sfasciata al Divino Amore. Da anni non lavoro più, come tirerò avanti?» Si accende una sigaretta.

     

    Ha avuto rapporti solo con uno o con più prelati?

    preti gay jpeg preti gay jpeg

    «Di altri non so, io dico quel che ho fatto con lui».

     

    Era un sacerdote?

    «Certo, me lo disse pure lui, quando ci siamo incontrati a Villa Borghese».

     

    Ma era vestito da prete?

    «No, aveva solo la cravattella, e se l’è tolta. Avevamo appena finito. Io ho detto: ah, complimenti, sei pure sacerdote».

     

    E lui?

    «Non ha detto niente. Ha preso ed è scappato, s’è messo a correre verso via Veneto».

     

    Dove era avvenuto il rapporto?

    «Al galoppatoio, tra le fratte. Lui tutte le sere alle 9 stava là».

     

    Cercava compagni diversi o sempre lo stesso?

    «No, anche altre persone. Con me l’ha fatto 2 o 3 volte».

     

    Pagava bene?

    «No, massimo cento euro»

    PRETI BACIO GAY PRETI BACIO GAY

     

    Quando lei ha firmato la dichiarazione sui suoi rapporti nel periodo 2004-2007, sapeva che era per il cardinale vicario?

    «Certo, me l’aveva detto lui».

     

    Lui chi?

    «Padre Alessandro, il viceparroco di Santa Teresa. La lettera a Vallini l’ha consegnata lui. Però così non è giusto, doveva dirmelo che poi venivate voi giornalisti. É scoppiato un putiferio e io sto nei casini».

     

    Ha mai parlato con i superiori del cliente in tonaca?

    «Prima ero andato a cercare lui alla Casa generalizia per chiarire la cosa, ma non c’era».

     

    Chiarire nel senso di chiedere soldi?

    «No, volevo sapere cosa dire se si veniva a sapere. Mi ha ricevuto il vicerettore, uno straniero. Gli ho detto: guardi, cerco un certo padre, ci sono cose che non mi vanno giù. Lui rispose: prego, racconti, e io gli dissi tutto, che aveva fatto sesso con me, a Villa Borghese, questo e quello. Mi ha promesso che mi faceva chiamare dal rettore, ma non è successo».

    Preti gay Preti gay

     

    É stato l’unico contatto?

    «Sì, ma adesso Vallini andrà a fondo, di sicuro mi chiamano a testimoniare. E io ci vado, certo. Non mi vergogno».

     

    Nei rapporti facevate uso di droghe?

    «Io mai. Ma lui sì, prendeva il popper davanti a me, una fialetta che respiri e ti ecciti».

     

    Prestazioni particolari?

    «Ah, me ne ha combinate... Voleva essere picchiato con la cinta, si eccitava così».

     

    Qualche prelato a Roma frequenta anche le saune?

    «Ho saputo che lui andava a quella di Quarto Miglio».

     

    Sono coinvolti altri carmelitani?

    «Si dice di uno che andava nei cinema. Ora li hanno chiusi quasi tutti, ne è rimasto solo uno, in zona Termini».

     

    Ed è frequentato da preti?

    «Azz...»

     

    Tanti?

    «Eh, ne ho visti una marea... Ne conosco bene uno che sta a Santa Maria Maggiore, un monsignore polacco. Andava anche alla spiaggia dei nudisti. Ora è anziano, ha smesso».

     

    Grazie, Sergio. A una certa età per voi prostituti deve essere dura.

    Fa un sorriso stupito, ingenuo. «Prostituto non mi piace, scusa. Sono omosessuale, questo sì: l’ho fatto per soldi, ma anche perché tante volte mi piaceva. Puoi darmi qualcosa per comprarmi le gocce?»

     

    Ecco.

    «Grazie. Sono un testimone di giustizia, scrivilo. Ho detto la verità e sarebbe giusto ricevere in cambio un aiuto, una specie di sussidio. A me basta poco».

     

     

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport