FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
giuseppe conte gennaro vecchione 1
DAGOREPORT
Ieri, scrivevamo a proposito di come Conte potrebbe risolvere la questione dei servizi senza perdere la faccia: “un vecchio navigatore del Deep State gli ha pure suggerito la mossa del cavallo: cedere la delega al fido Vecchione e nominare un altro a capo del Dis. Ma ovviamente la cosa irriterebbe ancor di più i partiti della maggioranza”.
L’ipotesi è sul tavolo di Conte. Ma per riuscire a chiudere il cerchio, la via è strettissima. Intanto, il premier non può fare nuovi arrivi nella compagine del governo: l’esecutivo ha già raggiunto il massimo di esponenti consentiti dalla legge, 65 membri. Per estenderlo, ci sarebbe bisogno di un decreto.
luigi di maio elisabetta belloni
Per affidare l’autorità delegata a Vecchione, il premier sarebbe allora costretto a revocare il mandato a uno dei due sottosegretari alla presidenza del Consiglio; e dato che è impossibile rimuovere Fraccaro, in quanto nominato dal Consiglio dei Ministri, non resta che revocare il mandato al secondo sottosegretario Mario Turco, senatore pentastellato.
Dopodiché Conte passerebbe alla sostituzione di Vecchione al vertice del Dis con la nomina dell’attuale segretario generale della Farnesina, Elisabetta Belloni, in buoni rapporti con il ministro degli Esteri Di Maio ma soprattutto legatissima a Ugo Zampetti, il potente segretario generale alla Presidenza della Repubblica.
A questo punto Conte potrebbe tentare di far felice il suo consigliere diplomatico, l’ambasciatore Pietro Benassi, che da sempre vagheggia di occupare la poltrona della Belloni alla Farnesina. Ma se c’è uno che si opporrà al suo nome si chiama Di Maio: non accetterà mai un uomo di Conte.
Secondo importantissimo punto: il Pd è contrario alla nomina di Vecchione. Zinga ha fatto presente che ci sono intanto “ragioni di opportunità” e poi non è mai accaduto che un capo dei servizi venga nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’intelligence.
Intanto, Renzi alza la posta: ‘’Il Pd non può controllare la Guardia di Finanza con il ministero dell'Economia, l'esercito con quello della Difesa e avere al tempo stesso l'autorità sui Servizi. Devono scegliere’’. Insomma, al di là dei servizi, il Bullo punta al bersaglio grosso: cancellare Conte dalla scena politica. Tanto sa benissimo che non si andrà al voto anticipato con Mattarella al Quirinale.
Riuscirà il “premier per caos” a sbrogliare la matassa della crisi?
QUIRINALE REPARTO MATERNITA' BY MACONDO
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