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    NIENTE SESSO, SIAMO CINESI - A SCUOLA TRA RAGAZZI E RAGAZZE OBBLIGATORIO MEZZO METRO DI DISTANZA . QUANDO VIETERANNO DI MASTURBARSI?


     
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    Ilaria Maria Sala per "La Stampa"

    Mezzo metro di separazione. È la regola introdotta da scuole medie e licei cinesi per proteggere gli adolescenti dalle travolgenti cotte del «tempo delle mele».

    Il decreto emanato dalle autorità scolastiche obbliga ragazzi e ragazze a restare a un distanza di almeno mezzo metro, durante tutta la giornata scolastica. All'intervallo, ragazzi e ragazze non potranno passeggiare insieme, ma solo divisi per gruppi dello stesso sesso, mentre il sesso opposto, per l'appunto, dovrà mantenersi a distanza.

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    Sembra che tutt'a un tratto tanto i genitori che le istituzioni abbiano cominciato a preoccuparsi dell'amore fra ragazzini, e come sempre, se c'è un fenomeno sociale, ci sono anche i due caratteri utilizzati per definirlo. Ovvero, nel nostro caso, «zao lian», cioè «legami amorosi precoci».

    I genitori temono che queste tenerezze fra ragazzini non siano formative ma possano avere effetti deleteri sullo studio, distraendo le giovani menti proprio quando queste sono a scuola, e per lo più hanno accolto in modo molto positivo la drastica misura. Questa è stata adottata per il momento a Hangzhou - una delle capitali culturali della Cina, a sud di Shanghai - e a Wenzhou, a circa 450 chilometri a Sud della capitale economica cinese e una delle principali città commerciali del Paese.

    Prevedibilmente, non appena le misure anti-innamoramento giovanile sono state messe sul Web, ne sono diventate lo zimbello, con moltissimi utenti in preda alle matte risate o intenti a lanciare strali contro l'atteggiamento bigotto delle autorità scolastiche delle due città meridionali.

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    Quello che è più inusuale, però, è che perfino un quotidiano fra i più ufficiali, il «Quotidiano dei Giovani», abbia deciso di attaccare la decisione, chiamandola, in un articolo, «assurda, ridicola e illegale», e precisando che, per quanto i flirt fra adolescenti siano «da scoraggiare», è normale che avvengano, e non è consigliabile «utilizzare misure estreme e oppressive per evitarli».

    Non è la prima volta che l'amministrazione degli istituti educativi cinesi cerca di limitare gli affetti fra studenti: baciarsi, in teoria, è proibito anche nei campus universitari. Ci sono perfino le tristi figure di quelli proposti alla sorveglianza affinché ciò non accada, nemmeno la sera lungo i viali alberati dei parchi universitari. E c'è chi finisce con ammonimenti anche severi per aver osato una coccola. Per le ragazze che restano incinte, però, l'espulsione dall'università è ancora pratica frequente, per quanto nessuna punizione sia prevista per il ragazzo.

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    Immaginiamo però l'atmosfera ancor più bizzarra che deve esserci in classe tenendo conto che, dal 2002, il ministero dell'Educazione ha voluto che le scuole medie e i licei cinesi introducessero l'educazione sessuale nel curriculum, decidendo che, malgrado timori e imbarazzi, affrontare il tema a scuola con un insegnante preparato era la cosa migliore da fare per evitare gravidanze indesiderate e spiegare i fatti della vita ai ragazzini. A patto però che si tengano a mezzo metro di distanza.

     

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