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    LA COPPA DAVIS APPENA CONQUISTATA DALL’ITALTENNIS? A GIUDICARE DALLA RESIDENZA FISCALE DI GRAN PARTE DEL TEAM AZZURRO, A INIZIARE DA SINNER, L’HA VINTA ANCHE IL PRINCIPATO DI MONACO! L’UNICO DELLA SQUADRA CHE HA LASCIATO LA RESIDENZA IN ITALIA È LORENZO SONEGO – DAL LOGO STILE FEDERER AGLI SPONSOR MILIONARI, GLI INTROITI DI JANNIK SONO QUELLI DI UN'AZIENDA: OLTRE 20 MILIONI DI DOLLARI. ED È DIVERSO FIRMARE UN CONTRATTO QUANDO SI HA LA RESIDENZA FISCALE A MONTECARLO (LA DIFFERENZA E' TUTTA NELL'IMPOSIZIONE SUL REDDITO OTTENUTO DAGLI SPONSOR)


     
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    MINIERA SINNER

    Stefano Semeraro per “La Stampa” - Estratti

     

    SINNER VOLANDRI MUSETTI COPPA DAVIS SINNER VOLANDRI MUSETTI COPPA DAVIS

    Il suo ciuffo rosso ormai è entrato nel paesaggio mentale dell'Italia, rafforzato da quella genialata del marketing che sono i Carota Boys. Perché Jannik Sinner nell'immaginario nazionale è ormai come il primo Valentino Rossi (...)

     

    Fra l'altro, con lungimiranza, il suo management già da anni ha creato un logo tutto suo, come la Rf di Federer o il toro stilizzato di Nadal: un intreccio di linee all'interno della quale sono contenute la la J e la S del nome e del cognome e un campo stilizzato, che insieme vanno a disegnare la testa di una Volpe: il suo vero soprannome. Piace ai ragazzi, che lo sentono vicino, piace agli appassionati di tennis e conquista anche chi magari lo sport lo segue solo nelle grandi occasioni. «Perché è un anti-italiano», ha azzardato qualcuno, perché coltiva qualità di serietà e impegno che non sono proprio il nostro marchio di fabbrica. Ma forse il discorso è più complesso, e l'italianità di Jannik viene da un tempo più profondo, quando il baricentro del paese era radicato nelle campagne e non nella città.

     

    pietrangeli sinner e la coppa davis pietrangeli sinner e la coppa davis

    Jannik è il portatore di valori antichi, la riservatezza, la dedizione che si trasforma in concreta efficienza, la genuinità che piace a chi rimpiange l'Italia di un tempo, che sapeva costruire e ricostruire con pazienza, lontana da tronisti e da veline e con poca fiducia anche nei social, che come dice Jannik, che non li ama, fanno parte del lavoro e non dell'identità di una persona.

     

    A soli 22 anni Jannik insomma è già un personaggio pop, non un semplice campione. Il suo volto allegramente spaesato, da ragazzo «della porta accanto» spunta negli spot televisivi e sulle copertine di quaderni e diari di scuola, nei meme sul web e in diretta da Fabio Fazio.

     

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    È il post adolescente sereno ma determinato, che sgranocchia carote ai cambi di campo e dopo aver vinto la Coppa Davis con l'Italia entra in conferenza stampa addentando una mela. Ma poi esprime concetti, sceglie le parole con la professionalità da addetto stampa di una multinazionale. I suoi introiti del resto sono quelli di un'azienda: 15 milioni di dollari all'anno per dieci anni dalla Nike, e poi la partnership con Lavazza, Gucci - il famoso borsone che porta sempre in campo - Rolex, Fastweb, Technogym, Parmigiano Reggiano, Head, Alfa Romeo, per un totale ormai destinato a superare i 20 milioni di dollari.

     

    A questi vanno aggiunti i 15 milioni vinti da Jannik in carriera in soli montepremi fino a dicembre 2023. Di sicuro Jan si è rivelato un investimento azzeccato, e a confermarlo sono i dati degli ascolti tv delle sue ultime partite. 

     

    (...)

     

    DAVIS, SINNER & C. VINCONO IL FISCO ITALIANO INVECE PERDE

    Nicola Borzi per “Il Fatto Quotidiano” - Estratti

     

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    La Coppa Davis appena conquistata dall’Italia dopo 47 anni? A giudicare dalla residenza – fiscale – di buona parte del team azzurro di tennis, l’ha vinta anche il Principato di Monaco. Che almeno per tre mesi l’anno (quelli che i residenti stranieri devono trascorrere nel Principato chez Grimaldi) potrebbe vantare il diritto di ospitarla nel locale club. D’altronde è a Montecarlo che hanno trasferito la loro residenza fiscale non solo il trascinatore dell’équipe e numero 4 al mondo, Jannik Sinner, ma anche Matteo Arnaldi, Simone Bolelli e Lorenzo Musetti, come pure il capitano non giocatore Filippo Volandri. L’unico del team che ha lasciato la residenza in Italia è Lorenzo Sonego.

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    (...) L’imposta sul reddito delle persone fisiche è zero, il Principato l’ha abolita nel 1869. Le tasse sulla casa? Sono una tantum e solo per i trasferimenti fuori dalla famiglia. La patrimoniale? Non esiste. Plusvalenze? Esentasse.

     

    Certo, per vivere a Monaco occorre rispettare alcuni requisiti. Innanzitutto occorre viverci per almeno 3 mesi l’anno. Poi occorre averci casa, di proprietà o in affitto. Occorre dimostrare la propria “onorabilità professionale”, cioè l’autosufficienza finanziaria a livello di reddito e di risparmi, che devono essere attestati e garantiti come sufficiente da una banca monegasca. Poi occorre che la fedina penale sia pulita, almeno per gli ultimi cinque anni prima del trasferimento di residenza.

     

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    (...) Certo, come di recente ricordato in un’intervista da Sinner, le tasse sui premi raccolti nei tornei i tennisti le pagano nel Paese dove hanno giocato, dunque l’imposizione varia di Stato in Stato e di risultato in risultato. Ma a fare la differenza è l’imposizione sul reddito ottenuto dagli sponsor: è diverso firmare un contratto quando si ha residenza fiscale a Montecarlo o in Italia.

     

    Ne sa qualcosa Sinner. Nel 2022 il trascinatore degli azzurri ha guadagnato oltre 2 milioni di dollari dai contratti con gli sponsor, e l’anno scorso ha firmato con Nike un contratto decennale da oltre 150 milioni di euro. Soldi che si affiancano ai milioni che Sinner riceve da Alfa Romeo, Fastweb, Head, Gucci, Intesa San Paolo, Lavazza, Panini, Parmigiano Reggiano, Rolex, Technogym.

     

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    A sorpresa, ma non troppo, a difendere il trasferimento di Sinner a Montecarlo è Nicola Pietrangeli: l’ex tennista che vinse la Coppa Davis nel 1976 in Cile, di solito sarcastico verso il giovane campione, ha affermato “ho la residenza a Montecarlo da decenni e posso assicurare che qui le tasse si pagano e sono pure alte. Poi, però, nessuno viene a farti i conti in tasca se hai la macchina di lusso o la barca”. Tra vicini ci s’intende.

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