Estratto dell’articolo di Marco Galluzzo per “il Corriere della Sera”
GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON AL G7 DI HIROSHIMA
La si potrebbe definire una tregua pragmatica, forse fragile, tutta da verificare nei prossimi mesi, ma suggellata dalla partecipazione della presidente della Commissione europea e persino dal Cancelliere tedesco. Pragmatico del resto è l’aggettivo che più volte ha usato Emmanuel Macron per definire le sue intenzioni, la sua voglia di impostare la relazione con il nostro Paese, le possibili convergenze fra Parigi e Roma.
GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON AL G7 DI HIROSHIMA
Se son rose fioriranno, ma quell’ora scarsa trascorsa insieme ad Hiroshima, a margine del vertice del G7, fra Giorgia Meloni e il presidente francese, non è servita solo all’ennesimo chiarimento fra i due dopo le ripetute accuse rivolte al governo italiano da esponenti politici francesi. È stata utile anche a ridefinire le basi di una relazione futura, di un percorso di non belligeranza sino alle Europee.
GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON AL G7 DI HIROSHIMA
L’intesa fra i due presidenti si è basata sulla risposta condivisa, e negativa, ad un interrogativo comune: ci conviene continuare a litigare per un altro anno? Non importa chi abbia fatto il primo passo, conta che nelle stanze affacciate sulla baia di Hiroshima alla fine Meloni e Macron si sono ritrovati d’accordo su un’analisi che potrebbe segnare una svolta nel rapporto tormentato fra le due Capitali.
Il presidente francese ha assicurato che vuole restare fuori dalla contesa elettorale, e dalle relative polemiche, e che farà di tutto per suggerire moderazione ai ministri transalpini più agguerriti contro la destra italiana. Meloni gli ha risposto che se lo augura, anche perché le conseguenze sarebbero molto negative non solo per le relazioni fra i due Stati, ma anche per tutta l’Unione europea. […]
ULTIMO TANGO A PARIGI - MACRON E MELONI BY CARLI
Del resto è lo stesso Macron a riconoscere che sono tanti i punti di convergenza fra i due Paesi per comprometterli con le scaramucce elettorali del futuro Parlamento europeo: sul Patto di Stabilità con Parigi giochiamo la stessa battaglia, di sicuro sugli investimenti per la difesa; sul futuro della Ue il via libera italiano alle decisioni a maggioranza in tema di politica estera ha allontanato Roma dai Paesi di Visegrad e riavvicinato il governo Meloni al mainstream comunitario; in tema di migranti Meloni e Macron hanno gli stessi obiettivi sul dossier tunisino, e potrebbero andare insieme a Tunisi.
MACRON E GIORGIA MELONI
Se definirlo un patto è esagerato, parlare di una rotta politica condivisa è forse più appropriato. Anche se nessuno si illude che altri episodi di campagna elettorale molto aggressiva coinvolgeranno di nuovo le relazioni fra diversi Stati della Ue. […]
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