1. CHI BASTONA LORY DEL SANTO PERCHÉ VA AL 'GRANDE FRATELLO' FORSE NON SI È MAI TROVATO NELLA SUA SITUAZIONE
Riceviamo e pubblichiamo:
lory e loren del santo
Caro Dago,
evidentemente molti di quelli che scrivono sulla insensibilità di Lory del Santo hanno avuto la fortuna nella vita di non dover trovarsi nella situazione più annichilente, sconvolgente e anche spiazzante che è la morte di un parente o caro. Meglio per loro, ma dimostra anche la loro cecità e completa idiozia sul tema. Se non una buona dose di sicumera e arroganza.
Io purtroppo ho dovuto seppellire a 14 anni una persona che è stata tutto per me. Da un giorno all'altro mi sono trovata sola in casa mia. Andare a scuola, anzi tornare anche al club di teatro della mia scuoletta è stato un dovere e anche a suo modo una distrazione in uno dei momenti più difficili della mia vita.
Idem a vent'anni quando sono rimasta orfana e la prima cosa che ho fatto dopo aver visto il mio amato padre in una bara è stato prepararmi per l'esame della sessione. Insensibile? Sono un'esibizionista anch'io? Merito la pubblica forca perché in un momento difficilissimo della mia vita ho deciso di finire quello che dovevo fare?
loren del santo
Molti si dimenticano, quando parlano di tv, che quelli che fanno la TV sono professionisti e per loro è a tutti gli effetti un lavoro come un altro. Quindi perché se qualcuno lavora o studia dopo un decesso, Lory del Santo è invece una madre snaturata? In più pensa davvero qualcuno che suo figlio tornerà in vita perché non andrà al GF?
Infine una riflessioncina: Asia Argento a XF c'è andata nonostante il suicidio del fidanzato chef e tutti hanno applaudito il suo coraggio, ma allora perché la showgirl di "W la foca" è un mostro?
Penso che anche chi non crede in nessun Dio dovrebbe poter ammettere che certe cose non le possiamo semplicemente sapere e tenerci un po' i nostri avventati giudizi e sentenze lapidazioni di parole per gli altri. Specie in un momento del genere. In questi casi penso che davvero spetta a Qualcuno più alto di noi giudicarci. Se mai giudicherà questo.
Saluti,
Lisa
loren del santo
2. LORY DEL SANTO, LA MORTE DEL FIGLIO: «SOFFRIVA DI ANEDONIA»
Laura Cuppini per www.corriere.it
«Loren era malato di anedonia». La frase di Lory Del Santo per tentare di decifrare il suicidio di suo figlio Loren, 19 anni, fa riferimento a uno dei due sintomi cardine della depressione. Dunque l’anedonia non è una malattia, bensì il segno di un disturbo psichiatrico grave, che può essere depressione maggiore o la fase depressiva del disturbo bipolare.
Sconfortante senso di vuoto
lory del santo
«Nella diagnosi di depressione maggiore deve essere presente almeno uno di questi due sintomi chiave: deflessione dell’umore e anedonia - spiega Giancarlo Cerveri, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Psichiatria ASST di Lodi -. La deflessione dell’umore è un profondo grado di tristezza, un senso di sofferenza interiore che porta il soggetto a non reagire agli stimoli della quotidianità. L’anedonia invece è l’incapacità di provare piacere per le cose della vita, una sensazione terribile e sconfortante di vuoto. Ogni giorno abbiamo bisogno di cose che ci danno gratificazione e piacere, pensiamo anche solo al caffè di mattina appena alzati: per capire cosa prova chi soffre di anedonia bisogna immaginare che ognuna di queste piccole o grandi cose piacevoli perda totalmente senso. In questo modo tutto è possibile e lo stesso attaccamento alla vita rischia di diventare molto tenue, aumentando il rischio di comportamenti autolesivi. Ci sono anche pazienti depressi che soffrono di anedonia e non presentano deflessione dell’umore».
L’anedonia può essere anche un segno del disturbo bipolare?
ERIC CLAPTON - LORY DEL SANTO E IL FIGLIO CONOR
«Sì, in questo caso si manifesta nella fase “down” della malattia - risponde Cerveri -: il soggetto si trova a vivere una condizione in cui nulla è in grado di restituirgli un po’ di piacere e gratificazione. Una condizione pesantissima. Insieme alla depressione maggiore, il disturbo bipolare è la patologia psichica più frequentemente coinvolta nei comportamenti suicidari e il rischio di suicidio nei soggetti giovani che soffrono di questi disturbi è un tema di grandissima rilevanza».
Una terapia efficace può evitare il dramma del suicidio?
«Non sempre - sottolinea l’esperto -. Esiste una condizione specifica per alcuni soggetti con patologia psichiatrica e prevenire il rischio suicidario non è semplice. A volte non bastano nemmeno le terapie».
È vero che alcuni tipi di antidepressivi possono, in determinate circostanze, far aumentare il rischio di suicidio del paziente?
«Tempo fa è stato pubblicato uno studio statunitense che ha dimostrato come alcuni antidepressivi, tuttora molto usati perché efficaci e ben tollerati, possano aumentare l’ideazione suicidale nelle prime fasi del trattamento, soprattutto in soggetti adolescenti. Al lavoro, di cui si è parlato molto, è seguita un’allerta da parte delle agenzie regolatorie di tutto il mondo in merito al corretto utilizzo di questi farmaci, che sono gli inibitori selettivi della serotonina».
lory del santo
In pratica che cosa bisogna fare?
«Usare tali farmaci con grandissima cautela e attenzione in tutte le fasce di età, ma soprattutto negli adolescenti, dando un’informazione corretta e completa sia al paziente sia ai suoi familiari. È necessario prestare attenzione ai segni di allarme per quanto riguarda l’ideazione suicidaria. Sottolineo però che la terapia farmacologica è fondamentale, perché se una persona con depressione maggiore o disturbo bipolare non si cura, allora sì che il rischio di suicidio diventa altissimo. In conclusione, gli antidepressivi intervengono sul sistema nervoso centrale e dunque vanno utilizzati con attenzione, come peraltro tutti i farmaci, soprattutto quando si comincia una terapia per una patologia complessa come la depressione».