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CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA, ECCO PERCHÉ HO FATTO UN’INTERPELLANZA
Marco Grimaldi, Deputato di Alleanza Verdi Sinistra - https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/08/01/centro-sperimentale-di-cinematografia-ecco-perche-ho-fatto-uninterpellanza/7644249/
sergio castellitto romeo e' giulietta di giovanni veronesi
Tanto per cambiare, uno dei primi atti del ministro Sangiuliano è stato sollecitare il cambio delle cariche al Centro Sperimentale di Cinematografia. L’Ente, istituito nel 1935, gestisce la prestigiosa Scuola Nazionale di Cinema e la Cineteca Nazionale, uno dei più importanti archivi cinematografici a livello internazionale, che conserva il patrimonio storico del cinema italiano. Da sempre il CSC – oggi Fondazione – rientra purtroppo nello spoils system, ma si era sempre avuto il buon gusto di cambiare le cariche a scadenza.
Stavolta c’era fretta, come per l’Inps diretta da Tridico. Così, in pochi giorni, si è fatta saltare la presidente Marta Donzelli, per piazzare al suo posto Sergio Castellitto. Celebre personalità del nostro cinema, le cui indiscusse competenze non sono tuttavia automaticamente sovrapponibili a quelle che servono per gestire una fondazione culturale pubblica. Nemmeno io però avrei le competenze per saperlo e qui mi fermo.
Noto però che tra i primi atti del Presidente e del nuovo CdA, dove siedono altre due maestri come Pupi Avati e Giancarlo Giannini, è stato nominato il produttore e imprenditore Angelo Tumminelli (che ha riportato a teatro Castellitto nel 2022) per “Attività di ausilio a Presidente con riferimento alle attività istituzionali della Fondazione, ai rapporti con gli Organi e con altri soggetti pubblici e privati”.
Questo ruolo, non previsto negli organigrammi della Fondazione, viene di fatto declinato come un plenipotenziario e pesa sul bilancio per 105.000 euro l’anno. Inoltre, pur avendo il CSC la facoltà di avvalersi a titolo gratuito dell’Avvocatura dello Stato, sono stati attivati quattro contratti da 139.000 euro – per complessivi 570.000 – per la “esecuzione del servizio di assistenza legale stragiudiziale, a consumo” per gli avvocati. Si aggiungano, oltre a impegni di minore importo, contratti per competenze già disponibili all’interno della fondazione a Mario Sesti, critico cinematografico, come responsabile comunicazione in ragione di 40.000 euro.
BIGLIETTO DA VISITA ANGELO TUMMINELLI
Ve lo ricordate il curioso caso del Monsignore accusato di non aver diffuso alcune parti della missiva in cui il Papa emerito criticava la collana “La teologia di Papa Francesco”? Dario Edoardo Viganò, ex prefetto della comunicazione per la Santa Sede, docente ed esperto di Semiotica del cinema e degli audiovisivi, linguaggi e mercati dell’audiovisivo, entra come direttore editoriale, in ragione di 25.000 euro.
Fatte queste premesse, ho deciso di fare un’interpellanza per altri motivi che ora vi descrivo brevemente.
Sangiuliano, come potete immaginare, esercita le funzioni di vigilanza sulla Fondazione. Il ministro sa che anche al fine di ammortizzare parzialmente maggiori oneri complessivi per 726.000 euro, nel mese di luglio è stata data comunicazione interna del non rinnovo di 17 contratti biennali, con il risparmio di 189.000 euro, un terzo dei costi per consulenze aggiuntive? I 17 tecnici erano impegnati da almeno due anni al progetto finanziato dal Mic per la digitalizzazione del nostro patrimonio audiovisivo di inestimabile valore storico, culturale, economico.
Lo dico in un modo semplice al Ministro: l’interruzione dei contratti determinerebbe il sottoutilizzo, se non il fermo, di tecnologie avanzate costate dieci milioni di euro; la perdita di risorse umane che hanno lavorato con impegno e passione dopo aver seguito un iter formativo complesso; e il rallentamento della salvaguardia di un patrimonio fortemente a rischio.
I materiali più preziosi della Cineteca del CSC sono le pellicole in nitrato, altamente infiammabili: oltre a dover essere digitalizzate con urgenza, vanno conservate in particolari condizioni. A questo proposito chiedo quali precauzioni sono state introdotte per evitare un nuovo incendio, come quello che, il 6 giugno, ha distrutto un cellario intero, con perdita di importanti film anni 30 e 40, appartenenti anche a depositi privati.
CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA
Dopo l’intervento di vigili del fuoco e carabinieri, finora le uniche preoccupazioni sono state: una mail per proibire ai dipendenti di rivelare all’esterno l’accaduto; un contratto con vigilanza privata per presidiare i depositi. Se i problemi non si riescono a risolvere, basta “arrestarli”. Ma vi pare normale? Non una riga sui giornali. Non un comunicato nemmeno per ricostruire i fatti.
Vista la grande presenza di comunicatori attendo comunicazioni anche io in qualità di deputato circa: lo stato di conservazione dei materiali (risultano chiusi per muffe nocive anche depositi di non infiammabili); le condizioni di sicurezza di oltre un milione di metri di nitrato che può andare in autocombustione sopra i 41 gradi con perdita del cinema italiano, rischio dell’incolumità dei dipendenti, mentre l’enorme carico d’incendio in casi estremi potrebbe addirittura propagarsi nel quartiere circostante; il proseguimento del lavoro svolto da quei 17 lavoratori per la digitalizzazione del nostro patrimonio audiovisivo.
Interrogazione di Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi Sinistra
Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:
a quanto consta all'interrogante, a giugno 2024 un incendio ha distrutto un intero cellario della Cineteca nazionale del Centro sperimentale di cinematografia (Csc), dove si conservano le vecchie pellicole, quelle di maggior valore storico. A seguito dell'incendio, l'unico intervento concreto è stato per ora quello di fare presidiare i cellari da una polizia privata e di cercare di evitare di diffondere la notizia;
SERGIO CASTELLITTO GENNARO SANGIULIANO
la Cineteca nazionale del Csc, istituita con legge dello Stato nel 1949, è il più importante archivio cinematografico in Italia e tra i più importanti archivi cinematografici in Europa e nel mondo. È impegnata nel restauro del cinema italiano: ogni anno vengono restaurati e riproposti sia grandi capolavori sia opere «minori», nel rispetto della complessa articolazione della nostra cinematografia. Conserva, quindi, un valore inestimabile per il nostro Paese;
dall'ottobre 2023 il Centro sperimentale di cinematografia è presieduto, su indicazione del Ministro della cultura, da Sergio Castellitto;
la prima nomina di Castellitto è stata quella di Angelo Tumminelli, produttore e imprenditore, come responsabile delle relazioni istituzionali;
sergio castellitto giancarlo giannini vittorio sgarbi foto di bacco
dalla pagina dell'amministrazione trasparente presente sul sito del Csc si apprende che, sotto la nuova direzione, sono stati contrattualizzati tre avvocati per un importo «a consumo» complessivo di 417.000 euro nonostante il Csc possa avvalersi del gratuito patrocinio dell'Avvocatura dello Stato; si apprende inoltre che sono stati attivati due contratti di collaborazione per competenze già presenti: un responsabile della comunicazione nella persona del Dr. Mario Sesti per 40.000 euro e un direttore editoriale nella persona di Monsignor Dario Edoardo Viganò, in ragione di 25.000 euro; infine lo stesso Tumminelli, agente di Castellitto, svolge un incarico trasversale al di sopra dei ruoli istituzionali, con un contratto di 105.000 euro;
sergio castellitto foto di bacco (3)
dunque, da una semplice ricerca online si apprende che si spendono 587.000 euro per nuovi incarichi, non tutti, tra l'altro, come evidenziato dall'interrogante, necessari;
a quanto consta all'interrogante nel mese di luglio 2024, Tumminelli, ha comunicato a 17 tecnici la chiusura del rapporto di lavoro per fine contratto. Queste 17 persone lavoravano al Csc da almeno due anni alla digitalizzazione del patrimonio culturale, soprattutto cinematografico. Un flusso di lavoro alla base del progetto finanziato per la digitalizzazione del nostro patrimonio audiovisivo di inestimabile valore storico, culturale ed economico;
margaret mazzantini sergio castellitto foto di bacco (2)
con questa decisione viene determinato il sottoutilizzo, se non il fermo, di tecnologie avanzate costate dieci milioni di euro e la perdita di risorse umane che hanno lavorato con impegno e passione dopo aver seguito un iter formativo complesso;
ora, riguardo al percorso di digitalizzazione, il Csc ha due strade: interrompere la digitalizzazione, ma non si può credere che ci sia questa intenzione, oppure attivare un nuovo bando per contrattualizzare nuove persone, da formare da zero, perdendo, quindi, tempo e professionalità;
il lodevole proposito di contrarre i costi di personale, con un risparmio annuale inferiore ai 200.000 euro, sembrerebbe, però, contraddetto dalle decisioni più generali che in pochi mesi sono state prese, come evidenziato in precedenza con i nuovi contratti sottoscritti per un importo più che doppio;
da questo esposto si evince ad avviso dell'interrogante una gestione poco attenta sia alla conservazione dei materiali a rischio di perdita (oltre all'incendio di un cellario si segnala la chiusura di alcuni depositi infiltrati da muffe nocive per le vie respiratorie del personale); sia alla difesa di posti di lavoro qualificato e al necessario ricambio generazionale di un'istituzione centrale nella valorizzazione del cinema italiano;
a ciò si aggiungano scelte contrattuali estremamente onerose che aprono interrogativi sull'efficacia della gestione del Csc, che dal 1935 cura la formazione di nuovi tecnici –:
se sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e se non ritenga utile e urgente adottare iniziative per quanto di competenza, per salvaguardare una istituzione culturale quale il Centro sperimentale di cinematografia.
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