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1. "COME VORREI" VASCO ROSSI - VIDEO
2. PRIMA UNA BALLATA, POI L’HEAVY METAL
Leonardo Iannacci per "Libero Quotidiano"
Dove eravamo rimasti con Vasco? Anzi, dove era rimasto lui, il Komandante più amato dal colossale esercito di fan del suo rock? Ai concertoni negli stadi dell’ultima estate, a una forma fisica perfettamente ritrovata, alla voce pimpante e decisa come ai vecchi tempi, alle commoventi dimostrazioni di affetto che il suo popolo continua a tributargli.
Ora, però, è tempo di ripartire e il Blasco, uno abituato a paragonare la pensione a una battuta umoristica - una volta provò a parlare di dimissioni da rock-star e nessuno gli ha creduto, tanto che ha poi scherzato su questo nefando proposito - si getta anima e corpo nella campagna promozionale del nuovo album dal titolo allusivo Sono innocente. Il cd uscirà tra una settimana esatta e sarà presentato durante il Medimex, il salone dell’innovazione musicale che sarà ospitato per la quarta edizione presso la Fiera di Bari.
«Nel nuovo album ci sono quindici canzoni, dieci inedite, tre reloaded e due sorprendenti bonus track», ha fatto sapere l’artista di Zocca. Disponibile anche in una già ricercatissima versione vinile, l’album conterrà i brani già editi L’uomo più semplice, Cambia-menti e Dannate nuvole; in più ci sarà il singolo Come vorrei, che sarà in rotazione radiofonica da oggi e rappresenta il nuovo manifesto musicale di Vasco: «È la canzone giusta oggi, per me e per i fan», dice.
Come vorrei è una ballata alla Vasco anni 80, firmata anche da Tullio Ferro, una sorta di terzo tempo dopo le storiche La noia e Vita spericolata. Un brano introspettivo e intenso, quasi sussurrato più che urlato dal Komandante: «Al contrario di te, io non lo so se è giusto così… Comunque sia, io non mi muovo, io resto qui. Sarebbe molto più semplice, per me, andare via. Ma guardandomi in faccia dovrei dirmi una bugia… Come vorrei che fosse possibile cambiare il mondo che c’è ma mi dimentico che dovrei vivere senza di te».
Aprendo poi il sorriso a chi lo aspetta: donna, uomo, ragazzo o figlio che sia: «Una ballata per te… Non te l’aspettavi, eh?». Nei versi non ci sono certezze ma domande: «Come vorrei che fosse possibile, cambiare il mondo che c’è, dimenticarmelo sarebbe facile. È che per farlo, sai, prima di tutto dovrei decidere se so fare senza di te…».
Vasco, quindi, dà l’addio al concetto di superuomo inossidabile o dell’eroe da fronte del palco: oggi è un uomo di 60 e passa anni con le felicità e i dubbi che attanagliano le persone di tutti i giorni. E il titolo del nuovo cd - lo psicoanalitico Sono innocente - lo conferma. Forse per questo il rocker di Zocca è così amato, oggi più di ieri. Il videoclip di Come vorrei è un suggestivo viaggio tra le emozioni e i pittoreschi paesaggi attorno alla diga di Ridracoli, in Romagna.
Ma occhio, l’hard-rock non è dimenticato, anzi… L’intero album che andremo ad ascoltare tra una settimana segna un nuovo punto di ri-partenza per il Komandante che ieri ha avvertito così i suoi impazienti ultrà: «Ricordatevi che sono sincero solo nelle canzoni». Il disco è stato lavorato a Los Angeles sotto la supervisione di Guido Elmi, lo storico produttore. «Attualmente sto vivendo una fase di cambiamento che mi sta portando verso un sound orientato più verso l’heavy che verso l’hard rock», ha confessato Vasco.
«A forza di suonare musica rock mi è venuta voglia di spostarmi verso il metal, e credo che sia inevitabile, naturale». Sul palco, insieme a Vasco in occasione del tour negli stadi della scorsa estate, erano presenti, oltre che ai sodali abituali Stef Burns (chitarra), Claudio «Il gallo» Golinelli (basso), Alberto Rocchetti (tastiere), Frank Nemola (tromba), Andrea «Cucchia» Innesto (sax) e Clara Moroni (cori), anche Vince Pastano alla chitarra e Will Hunt (già in forze agli Evanescence) alla batteria.
Per la primavera 2015 si annuncia un altro giro d’Italia negli stadi del nostro, con botte di 50-60.000 biglietti venduti a serata. E nuove messe rock per colui che resta, piaccia o non piaccia, un numero uno.
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