ADDIO MIA CONCUBINA - IN CINA PROSPERANO I “VILLAGGI DELLE AMANTI”, DOVE RICCHI FUNZIONARI DEL GOVERNO E UOMINI D’AFFARI PARCHEGGIANO E MANTENGONO LE SECONDE “COMPAGNE”, POI ANCHE LE TERZE E LE QUARTE

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da www.dailybeast.com

In Cina molti uomini hanno concubine, seconde, terze e quarte amanti.
Mei ha vent'anni, vive a Shenzhen e non ha lavoro. O meglio, ha lavorato come hostess nei karaoke bar. Finché non ha incontrato un uomo che aveva il doppio della sua età, un tizio ben messo che lavorava nel Governo. Quando lui era in città, si frequentavano. Dopo qualche appuntamento, le ha comprato un appartamento (ma intestandolo a suo nome) e ha cominciato a darle un assegno mensile di circa 4000 dollari.

Nel 2013 a Pechino è stato pubblicato uno studio secondo cui il 95% di funzionari cinesi arrestati l'anno precedente, avevano relazioni extraconiugali. In Cina è illegale mantenere le amanti, sebbene vada di moda. Il complesso di appartamenti in cui vive Mei ne è un esempio: le sue vicine sono tutte nella stessa situazione. Socializzano, trascorrono ore insieme, sognano il futuro. Hanno formato veri e propri quartieri chiamati "ernaicun", letteralmente "villaggio delle amanti". Il loro uomo non è mai un marito né un fidanzato.

La gerarchia delle amanti dipende dalla posizione del loro "benefattore". In questo caso Mei è l'ape regina tra le concubine, essendo mantenuta da un ricco burocrate di Guangzhou. Le altre provengono da tutto il paese, sono mantenute da uomini d'affari e funzionari anche di Hong Kong. Facevano le hostess come Mei, lavoravano come massaggiatrici, o erano studentesse, poi pescate on line su siti di appuntamenti.

Il fulcro delle relazioni è ovviamente il sesso per gli uomini, il denaro per le donne. Ma le ragazze talvolta provano attaccamento ai loro "zii", quando sono lontani si tengono in comunicazione quotidianamente attraverso chat e telefoni. Quando tornano, vanno insieme a cena nei ristoranti e a fare compere. Le ragazze sanno bene che per tenersi accanto il "benefattore", devono mantenersi in forma. E questo fa la fortuna di centri estetici e negozi di abbigliamento della zona.

Mei conosce i rischi del caso: «Potrei essere picchiata o disonorata pubblicamente dalla moglie del mio uomo, ma per ora è il meglio che io possa concedermi. Solo così posso mettere da parte qualche soldo, tornare a casa, sposarmi. Non sono una "Xiaosan", una rovinafamiglie, e so che prima o poi questa cosa finirà. E lui non mi mancherà. O forse solo un po'».

 

 

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