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A cura di Andrea Andrei per Dagospia
(Twitter: @andreaandrei_ )
1 - YAHOO VUOLE COMPRARE TUMBLR PER UN MILIARDO DI DOLLARI? CONTINUA LA STRATEGIA DELLE ACQUISIZIONI DI MARISSA MAYER
Da "Mashable.com" (http://on.mash.to/10vNqJB) e "Business Insider.com" (http://read.bi/10FcMBM)
Da quando è arrivata da Google, peraltro incinta, ed è diventata l'amministratore delegato di Yahoo!, Marissa Mayer ha dovuto ristrutturare l'azienda e tirarla fuori da una crisi che minacciava di farla affondare.
Una delle scelte strategiche che da subito la bella Marissa ha messo in campo è stata quella delle acquisizioni. Una tattica imparata probabilmente a Mountain View, dove è assolutamente normale rilevare molte start-up ogni anno, pagarle cifre modiche e poi, nella maggioranza dei casi, chiuderle solo per sottrarle alla concorrenza.
Così ha fatto la Mayer, anche se c'è qualcuno, come il venture capitalist Mark Suster, che ha fatto notare quanto questa strategia possa essere deleteria per gli equilibri interni dell'azienda. Suster sottolinea infatti che in questo modo i dipendenti che ogni giorno sudano per rispettare scadenze severe, fanno turni impensabili e sacrificano parte della loro vita sociale per il bene dell'azienda, possono demoralizzarsi nel vedere qualcuno che mette su una propria start-up e che in poco tempo arriva guadagnare anche un milione di dollari vendendola a Yahoo!.
Stavolta però la Mayer starebbe pensando non a una start-up qualsiasi, ma a una vera e propria promessa del panorama di internet: la piattaforma per microblog Tumblr. Progettata da David Karp, peraltro vecchia conoscenza della Mayer, oggi può vantare 107 milioni di iscrizioni. Per aggiudicarsela, Yahoo! sarebbe pronta a sborsare un miliardo di dollari, una cifra che guarda caso corrisponde proprio alla prossima valutazione prevista per Tumblr.
Il problema della piattaforma di Karp è che, in proporzione ai contatti che ottiene, riesce a raccogliere poco, soprattutto in pubblicità . Ci penserà Marissa a risolvere la questione?
2 - INTENDO O NINTENDO? ELECTRONIC ARTS HA SMESSO DI PRODURRE VIDEOGIOCHI PER LA "WII U"
Da "The Verge.com"
http://bit.ly/11IqCtM
La nuova console Wii U doveva essere il simbolo della rinascita di Nintendo, la storica azienda giapponese che negli ultimi tempi sta subendo una crisi senza precedenti. Anche con la sua Wii ha dimostrato di essere, almeno a livello creativo, un passo avanti a tutti gli altri, la concorrenza con le console di nuova generazione la sta penalizzando a livelli preoccupanti.
Con la nuova Wii U, Nintendo ha introdotto per prima sul mercato il controller con schermo integrato, il che è un'innovazione a dir poco interessante, ma forse a causa del prezzo o dell'offerta limitata di videogiochi la console non è riuscita a decollare nelle vendite.
Ora arriva un'altra cattiva notizia, che se confermata potrebbe dar vita a un effetto domino dalle conseguenze disastrose. La Electronic Arts, casa di produzione videoludica americana di grande successo che era stata una delle prime ad accogliere con entusiasmo la Wii U, ha annunciato che non produrrà una versione dei giochi "Star Wars" e "Madden" per la console Nintendo. Non solo, ma è probabile che l'azienda statunitense (che ultimamente sta subendo una forte crisi che ha portato a molti licenziamenti e alla sostituzione dell'amministratore delegato) smetta del tutto di produrre videogames per Wii U.
Un ulteriore calo del numero dei titoli per la console Nintendo limiterebbe ancor di più i già scarsi profitti dell'azienda, lasciando intravedere un futuro a tinte fosche.
3 - ECCO I PANNELLI SOLARI TASCABILI: DEGLI SCIENZIATI AUSTRALIANI RIESCONO A STAMPARE DELLE CELLE FOTOVOLTAICHE GRANDI COME UN FOGLIO A3
Da "Mashable.com"
http://on.mash.to/17Dn3WT
Il maggiore problema dell'energia solare è che i pannelli, oltre a essere ingombranti, sono molto costosi. Perciò un team di ricercatori australiani dell'Australia's Victorian Organic Solar Cell Consortium ha dato vita a un esperimento che potrebbe rappresentare il futuro delle energie rinnovabili.
Gli scienziati sono riusciti a "stampare" un pannello solare delle dimensioni di un foglio di carta A3. Ã ancora presto per parlare di una vera e propria svolta, ma di sicuro i ricercatori hanno aperto la strada a una tecnologia da approfondire. Loro sono entusiasti: "Con pannelli di queste dimensioni si possono fare tante cose. Possono essere applicati ai vetri dei grattacieli o anche a una borsa per ricaricare il pc mentre lo si porta in giro".
Certo, i costi di produzione sono ancora elevati: per stampare il pannello è necessario un particolare inchiostro fotovoltaico e una stampante del valore di circa 200 mila dollari.
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