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1. D’URSO: “MATTEO? È UGUALE A BERLUSCONI ORA VORREI NAPOLITANO”
Mattia Feltri per “la Stampa”
Signora D’Urso, si è divertita più a intervistare Silvio Berlusconi o Matteo Renzi?
«Mi sono divertita con entrambi perché sono simili, grandi comunicatori, ironici e autoironici. Giocano, scherzano. Si assomigliano».
Allora forse è inutile chiederle chi dei due è meglio...
«Del tutto inutile, non mi avrete...».
Ci dica almeno una cosa in cui uno è meglio dell’altro e viceversa.
«Mah, non saprei. Sono molto eleganti. Berlusconi è più british, col doppiopetto, mentre Renzi è più stile Obama, giovanile, con la camicia bianca».
Irrimediabile pareggio...
«Pareggio».
Risultato ovvio, in fondo lei ha fama di essere un’intervistatrice accomodante.
«E ne sono felicissima. Sono volutamente accomodante perché desidero che i miei ospiti siano comodi. Che siano miei ospiti a casa oppure in tv poco cambia, devono sentirsi a loro agio, e infatti spesso raccontano cose che non avevano mai confessato.
Matteo Renzi ospite di Barbara D'Urso
E non succede soltanto ai politici, ma a personaggi dello spettacolo, dello sport, della cronaca: ieri (domenica, ndr) era con noi la mamma di Marco Pantani, ed era importante che fosse tranquilla e parlasse come fosse fra amici».
Diciamo così: l’obiettivo non è vincere il Pulitzer.
«Esatto. Anche perché poi il Pulitzer non lo vincono neanche quelli che ci aspirano. Non mi sembra di vedere in giro molti Pulitzer».
Quanto le dà fastidio che l’ordine dei giornalisti si lamenti che lei non è giornalista?
«A parte che sono pubblicista, ma è una polemica che mi fa sorridere. Siccome non sono giornalista non posso fare domande? Ho l’impressione che lo dicano soltanto perché vorrebbero essere al mio posto».
Matteo Renzi ospite di Barbara D'Urso
E poi Renzi lo hanno intervistato un po’ tutti, e forse non gli hanno fatto domande così incalzanti.
«Questo lo dite voi. Io dico che non capisco secondo quale regola si debba essere giornalisti professionisti per porre delle domande a un presidente del Consiglio o a un segretario di partito. E poi la verità è che sono Berlusconi e Renzi a decidere di venire da me. Anche nell’intervista del dicembre 2012, quando annunciò la propria ricandidatura, fu Berlusconi a volere Barbara D’Urso e non perché era su Mediaset».
Perché si sente a suo agio, come direbbe lei.
«Certamente. E non è così soltanto per lui o per Renzi: si fa un gran parlare di loro, ma negli anni ho avuto in trasmissione Marco Pannella, Pierferdinando Casini, Enrico Letta, Dario Franceschini, Walter Veltroni, Francesco Rutelli, e anche Renzi venne una già da sindaco di Firenze».
Ce n’è uno che l’ha delusa?
«Ehi, basta provarci...».
Vabbè. Allora chi le manca? Qual è il politico che desidera portare nel suo studio?
«Mah... Non saprei... Li ho avuti tutti».
Grillo?
«Sì, sarebbe divertente. Lo conosco da tanto tempo».
Non sembra entusiasta. E Napolitano?
«Napolitano? Magari. È vero, non ci avevo pensato. Sarebbe fantastico. Bisogna proprio che ci attiviamo».
Il premier ha fatto uno share del 19.1 per cento, mentre ad aprile il capo di Forza Italia fece l’11.8. Ha vinto Renzi?
«Non ha vinto nessuno, sono due personaggi affascinanti, che sanno parlare di politica semplicemente, per la gente semplice come me».
Un tentativo disperato: lei per chi vota?
«Buona questa... Arrivederci!».
2. D’URSO: MATTEO? HA UN SOLO DIFETTO. É SPOSATO
Dopo il successo di Domenica Live , che nella parte in cui ha ospitato Matteo Renzi ha toccato il 19,2% di share con 2.351.000 spettatori con picchi di ascolto di 2.700.000 spettatori e uno share del 22,3%, Barbara D’Urso ha commentato la sua intervista al premier a Un Giorno da Pecora su Rai Radio2: «Renzi è un bel ragazzo, con la faccia pulita, è molto simpatico e intelligente. Ha solo un difetto grandissimo, per quanto mi riguarda. È sposato e ha tre bambini».
Perché, hanno chiesto i conduttori, altrimenti lo sposerebbe? «Sposarlo è un parolone. Però, se non fosse sposato sarebbe un bel ragazzo col quale andare al cinema. Ma fortunatamente ha una moglie, che credo sia anche molto figa, che ha sempre il sorriso».
«Con Renzi — ha aggiunto — ci siamo dati del tu perché ci conosciamo da tre anni, ci è venuto spontaneo. Lui era in grande forma, direi che eravamo divertenti insieme. Forse dovremmo condurre una trasmissione insieme». Censura sulle domande? «No, ha detto mi fido di te, fai tu. Forse per questo ci è venuta spontanea e naturale»
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