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BENIGNI, DALL'"INNO DEL CORPO SCIOLTO" A TELEPREDICATORE COL CUORE IN MANO – NANNI DELBECCHI: “DOVE È FINITO BENIGNI, QUEL FANTASMA VITALE, INDIAVOLATO, INCONTENIBILE CHE SI CHIEDEVA COS’È LA TRASGRESSIONE, LA RELIGIONE, LA POLITICA, E DOVE CADE L’ACCENTO SU BERLINGUER? E’ DAVVERO DIVENTATO QUEL FOCOLARINO CHE RINGRAZIA E MANDA BACI A TUTTI, CITANDO BENJAMIN E BEETHOVEN, SOCRATE E MONTESQUIEU, DIMENTICANDO ADAMO ED EVA? IN COMPENSO, NON IL MINIMO RIFERIMENTO AL PRESENTE, PROPRIO NEL GIORNO IN CUI ANCHE GIORGIA MELONI HA FATTO IL SUO SHOW SU VENTOTENE. RIVALITÀ TRA COLLEGHI?’’ - VIDEO

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Nanni Delbecchi per “Il Fatto Quotidiano”

 

roberto benigni il sogno

Sogno o son desto? Se lo chiedeva Roberto Benigni su Rai1, in eurovisione come il Festival di Sanremo, e se lo chiedeva anche il telespettatore mentre il monologo dopo due ore filate si avvicinava pericolosamente alla mezzanotte.

 

Sogno, son desto – si chiedeva il telespettatore – o mi sto solo addormentando? Era il Manifesto di Ventotene o il televoto di Sanremo? Si omaggiava Altiero Spinelli o Carlo Conti? Nel dormiveglia, si fatica a distinguere. 

 

Certo che per sognare, Benigni sognava. Dava filo da torcere a Martin Luther King. Avremo presto un’Europa più unita, più bella e più forte che pria, il migliore dei continenti possibili, il resto del mondo ha paura di noi (come no?), citava Benjamin e Beethoven, Socrate e Montesquieu, ha stranamente dimenticato Adamo ed Eva. In compenso, non il minimo riferimento al presente, proprio nel giorno in cui anche Giorgia Meloni ha fatto il suo show su Ventotene. Rivalità tra colleghi?

BENIGNI ENRICO BERLINGUER

 

Il pensatore di riferimento era il Sergio Endrigo di Girotondo intorno al mondo, ma Endrigo lo diceva con meno retorica e più ironia, al condizionale. E perché quell’entusiasmo incondizionato nelle magnifiche sorti e progressive metteva malinconia? Forse perché si scontrava con l’incarnazione plastica – direbbe la Santanchè – di come il trascorrere del tempo possa cambiarci i connotati. 

 

Il Benignaccio del corpo sciolto, il poeta dell’intestino cieco si era trasformato in un telepredicatore col cuore in mano, “io sono un europeista estremista” (che è come dire sono un democristiano trotzkista), in un uomo solo, senza nessuno da braccare e da acchiappare. Invece noi, nel dormiveglia, inseguivamo un fantasma della nostra memoria. 

 

 

roberto benigni il sogno

Dove era finito quel fantasma vitale, indiavolato, incontenibile che si chiedeva cos’è la trasgressione, la religione, la politica, e dove cade l’accento su Berlinguer? Era davvero diventato quel focolarino che ringraziava e mandava baci a tutti? Dove sono le nevi dell’anno passato? Il sogno del telespettatore non inseguiva il futuro, ma il passato: il sogno di un Benigni al contrario.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

nanni delbecchi

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