1. BENVENUTI NEL MONDO GLAMOUR DI BEPPE MODENESE, IL GENTLEMAN DI ALBA CHE SUSSURRAVA AI SIGNORI DELLA MODA, DA ARMANI A PRADA, DANDO VITA AL MADE IN ITALY 2. PRESENTATO ALLA GALLERIA VISCONTI IL SUO STRARDINARIO LIBRO AUTOBIOGRAFICO 3. UN LUNGO RACCONTO SUL FILO DELLA MEMORIA PER RIVIVERE SOPRATTUTTO LA MILANO DELL’ALTRO IERI ARISTO-CHIC, PRESENTATO DALLA ZARINA DI “VOGUE” FRANCA SOZZANI 4. GRAN FOLLA E QUALCHE ASSENZA (STILISTI LATITANTI) TRA GLI OSPITI DELL’EVENTO

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di GLUCK per Dagospia

Grandi assenti i "sarti", pardon i maghi dell'Ago&Filo, lunedì sera alla presentazione del bel volumone di Beppe Modenese nella galleria affollatissima di Giangaleazzo Visconti in Corso Monforte. O così, almeno, si sussurra maligno tra chi è riuscito a sedersi nelle poche fila di sedie che lo spazio (poco) poteva accogliere.

Toh, chi si rivede, anche un abbronzato Giorgio Cefis.
"Ah i tuoi splendidi lunch...quando m'inviti ancora?", chiede una damazza con bassotto a pelo corto al seguito inseguendolo nel prato del giardino gentilizio.
"Tra un anno, forse...", replica pungente e ironico il figlio del mitico finanziere Eugenio, che ormai vive all'estero.

Della vecchia Milano aristocratica e dei Faraoni degli anni Cinquanta-Sessanta non restano che gli ultimi eredi di quelle dinastie che il Beppone racconta e testimonia con glamour, simpatia e nostalgia nel libro edito da Skira, "Beppe Modenese, Ministero of Elegance".

Già, Milano ancora l'altro ieri con le lunghe stagioni attraversate dal pierre della moda, Sir Modenese piemontese di Alba.
E' qui, nella città dei miracoli zavattiniana, che Beppe ha mosso i suoi primi passi facendo, insieme all'amico Umberto Tirelli futuro e grandissimo sarto teatrale, una dura gavetta nei nascenti atelier meneghini. E pure qualche lavoretto extra per mantenersi in quella Milano del dopoguerra ancora in attesa del boom economico, che verrà.

Lui, il Grand Visir del fashion made in Italy, come al solito elegante nel suo abito di flanella grigia - doppiopetto of course considerata la sua maestosa stazza -, accoglie sulla porta della galleria gli invitati che ormai hanno occupato per intero lo spazio (stretto) dell'evento.
"C'è il Giorgio?", domanda perplesso un azzimato signore rivolgendosi all'editrice Rosellina Archinto.

E in attesa di una risposta, che tarda ad arrivare dall'Archinto perplessa e infastidita sulla presenza o meno di Armani, il petulante continua a fare l'appello: "E la Mariuccia s'è vista?".

Il mistero sui Grandi Assenti (o meno): da Armani alla Krizia, non si risolve perché alle diciotto e trenta in punto, fa il suo ingresso trionfale nel palazzone storico che ospita la galleria Franca Sozzani.

Toccherà all'ineguagliabile "madame Vogue" presentare la biografia di Beppe Modenese, curata dalla giornalista Roberta Filippini. E corredata da un album fotografico che da solo vale il prezzo della copertina (49 euro).

Il tomo è la straordinaria narrazione di oltre sessant'anni di moda italiana con ricchezza di aneddoti gustosi in cui il pettegolezzo d'antan tres chic spesso fa capolino tra le righe del libro. Ma, soprattutto, Minister of Elegance alla maniera di un gattone che fa le fusa e al momento giusto graffia con nonchalance, ci racconta il mondo che ha fatto il fashion italiano.

E chi creò quell'universo di stoffa, belletti e vanità - lascia intendere pure il Beppone sornione -, non furono soltanto gli stilisti e gli industriali tessili, ma innanzitutto le loro ricche e affezionate clienti. Le amiche insostituibili del gentleman che parla sottovoce ai signori dell'eleganza.

 

 

Beppe Modenese BEPPE MODENESE beppe jpegMIUCCIA PRADA FRANCA SOZZANI giorgio armani foto mezzelani gmt