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Paolo Villaggio per Il Fatto Quotidiano
Per umiliare il 90% della popolazione, i critici d'arte usano un linguaggio molto simile alla scrittura cuneiforme dei Sumeri. La loro missione è quella di rendere del tutto incomprensibili anche i preraffaeliti inglesi e i neorealisti. Questo ho intuito dallo stato di smarrimento e di prostrazione di alcuni intellettuali di sinistra, avidi di geroglifici egizi, di scritture Maya e fonemi di aborigeni australiani. Ho voluto controllare. Mi sono infiltrato nelle ultime file di una grande libreria del centro di Roma dov'era annunciata una conferenza dal titolo "Introduzione alla comprensione dell'arte contemporanea, anche per gente sprovveduta". Relatori Vittorio Sgarbi e Achille Bonito-Oliva.
Attirate dall'aria condizionata, su scomode sedie, 20 massaie rurali con borsa della spesa ai piedi, due frati francescani che puzzano come iene, una escort eritrea e un travestito brasiliano. Sta parlando il professor Sgarbi: "Se negli ultimi decenni un salto di livello tecnologico ha posto in crisi l'arte come scienza degli oggetti modello, spostandola verso una nuova direzione processuale, ecco finalmente comparire il cromatismo che interrompe l'evaporazione dell'opera oggetto..." Si abbattono due massaie, una in avanti e l'altra all'indietro, entrambe emettono all'unisono un rantolo inquietante.
Achille Bonito-Oliva: "Scusa... è qui che sta la straordinaria, adamantina purezza dell'odierno impasto del pittore, immune dalla contaminazione teorica..."
Vengono trascinati via, in un silenzio inquietante, i corpi maleodoranti dei due francescani.
Interviene con violenza polemica Sgarbi: "Bonito-Oliva, non capisci un cazzo! Per me è vero il contrario! Difatti, eccoci apparire nuove relazioni volumetriche ed effetti prospettici. Una scelta radicale, volta, una volta per tutte, a distruggere le diffuse e ottuse convenzioni accademiche...".
Vengono portate via per i piedi due massaie che lasciano le borse della spesa sul posto. Implacabile, attacca Bonito-Oliva : "Ecco che in questo nostro neocontemporaneismo, dove il pensiero azzarda la compenetrazione di due forme diversamente biologiche...".
Interviene Sgarbi con una violenza teatrale: "Oliva, non dire stronzate! Tu non sai chi è il Pontorno...".
Bonito-Oliva: "Io? Io sono il primo che ne ha capito la grandezza...".
Sgarbi: "Semmai il secondo, il primo sono io!".
Paolo Villaggio
VITTORIO SGARBI E BONITO OLIVA IN POSA PAOLINA BORGHESE
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